Il borgo italiano a forma di aquila

Un borgo umbro dalla grande vitalità artistica, che ispira e si racconta attraverso i vicoli, monumenti, architetture, dipinti ed eventi imperdibili

Foto di Emma Santo

Emma Santo

Giornalista e Web Content Editor

Giornalista pubblicista, web content editor e storyteller, scrive di viaggi, enogastronomia, arte e cultura. Per lei, scrivere è come viaggiare.

Ci sono borghi nati per essere oasi di pace, di emozioni e bellezza. Tra questi, ammantato di un fascino medievale che trasporta lontano nel tempo, un piccolo e grazioso centro abitato che regala a chi lo visita la sensazione di essere quasi in un’altra dimensione, dove storia e natura sembrano parlarsi e comprendersi, svelando quanto possa essere ricco di sorprese un territorio.

Città della Pieve, il borgo umbro a forma di aquila

Lo splendido borgo umbro di Città della Pieve sorge a un’altezza di 508 metri sul livello del mare, in una posizione privilegiata e panoramica in cima a un colle, a pochi chilometri dal confine con la Toscana e nei pressi del Lazio. Lo sguardo abbraccia il Lago Trasimeno (osannato anche dalla CNN) e la Val di Chiana, e si perde nella generosa campagna circostante. Scenario e atmosfera preannunciano il perdurare di uno stile di vita antico e autentico.

Già nel 1250, la cittadina assunse l’attuale conformazione urbanistica a forma di aquila, simbolo dell’imperatore Federico II di Svevia, che avanza minacciosa verso Roma. Il territorio venne suddiviso in tre porzioni, “i Terzieri”, che corrispondono alle tre diverse parti dell’aquila, simboleggiando a loro volta anche le tre classi sociali dell’epoca. Così, alla testa del rapace, rivolta in direzione della Capitale, è corrisponde il Terziere Castello o Classe dei cavalieri, che rappresentava l’aristocrazia, alla pancia il Terziere Borgo Dentro, ossia la borghesia, mentre nell’ala e nella coda si colloca il Terziere Casalino o Classe dei Pedoni, in riferimento ai contadini.

Città della Pieve: un po’ di storia

Sebbene non vi siano memorie che lo provino, il poggio dove sorge Città della Pieve fu abitato fin dall’epoca etrusca. Le origini del centro abitato risalgono al VII secolo, periodo in cui i longobardi esercitavano il loro potere sul Ducato della Tuscia, e sebbene oggi il borgo faccia parte della provincia di Perugia, i materiali archeologici ritrovati nella zona fanno pensare che anticamente appartenesse a Chiusi.

Il nome si deve a una Pieve che venne costruita in onore dei Santi Gervasio e Protasio. Inizialmente, venne chiamato Città di Castel della Pieve, per la presenza della cinta muraria risalente all’XI secolo, tuttavia la denominazione venne sostituita con il nome che oggi tutti conosciamo, perché risultò essere troppo lunga e facilmente confondibile con la località di Città di Castello. Il borgo è noto per aver dato i natali a Pietro Vannucci, detto “Il Perugino”, il più importante esponente della pittura umbra del XV secolo che fu anche il maestro di Raffaello.

Il centro storico e i vicoli che raccontano il passato

Impossibile non rimanere ammaliati dal centro storico medievale di Città della Pieve, incastonato sul colle che regala una vista altamente suggestiva. L’ambiente urbano è diventato inconfondibile per le costruzioni in laterizio, il cotto locale fatto a mano, dal caratteristico colore che vira dal rosa chiaro a una tonalità più bruna e che ancora oggi viene prodotto nel rispetto della tradizione. Addentrarsi nei vicoli è una immersione totale nel passato. Ci si perde in un invitante labirinto di angoli suggestivi, luoghi della memoria, spazi densi di emozioni che hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi punti di incontro e di vita.

Ci si sorprende per come la maglia urbana presenti immutate soluzioni tipiche della prima civiltà comunale. Le strade larghe e in curva evidenziano la presenza della classe dei cavalieri che andavano alla guerra con il cavallo, mentre quelle più strette e ad andamento frammentato, indicano la classe dei pedoni, contadini inurbati, che usavano l’arco e la balestra. Così nello scontro tra le due classi, i cavalieri potevano sfuggire al tiro dei pedoni tramite la curvatura delle strade, mentre questi ultimi si difendevano grazie alla struttura dei vicoli impenetrabili al cavallo.

Cosa vedere a Città della Pieve

Nella struttura urbana medievale si rincorrono architetture in stile rinascimentale, barocco, rococò, neoclassico, che danno al borgo una incredibile vitalità artistica. Tanti i monumenti che vale la pena visitare, tra cui la Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio, che custodisce le opere di due grandi pittori di Città della Pieve, il Perugino e il Pomarancio. All’interno dei monumenti della cittadina si possono ammirare le numerose opere realizzate per mano del Vannucci, come la straordinaria “Adorazione dei Magi” ospitata all’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi.

Notevoli la Rocca, con cinque torri, il Palazzo della Corgna, oggi sede della biblioteca comunale e di esposizioni temporanee, palazzo Bandini e palazzo Baglioni, la torre Civica, eretta nel XII secolo, e la torre del Vescovo, torrione di avvistamento edificato presumibilmente nel 1326.

Una delle attrazioni più famose di Città della Pieve è, però, il Vicolo Baciadonne, lungo via Vannucci, ritenuta una delle vie più strette d’Italia. Sorto probabilmente per separare dei confinanti in lite tra loro, si è trasformato nel tempo nel vicolo degli innamorati.

Gli eventi da non perdere

Ogni anno, a ridosso di Ferragosto, si svolge il Palio dei Terzieri, una manifestazione che dura ben 12 giorni esi conclude con un corteo in costume e con la Caccia del Toro. I cavalieri rievocano l’antica usanza, sfidandosi nell’arte del tiro con l’arco, colpendo sagome rappresentanti la razza dei tori chianini fissate su pedane mobili, mentre circa settecento persone sfilano per le vie più importanti del centro, indossando meravigliosi abiti d’antan, a rappresentare le varie classi sociali del passato, come cavalieri, dame e contadini.

Un’altra manifestazione davvero appassionante è la colorata Infiorata di San Luigi Gonzaga, patrono del Terziere Casalino, che si svolge nel mese di giugno. L’appuntamento segna tradizionalmente l’inizio delle manifestazioni dell’estate pievese, e ogni edizione è unica, originale e irripetibile, con un tema sempre diverso. Gli infioratori lavorano alla realizzazione di un tappeto di circa 1000 metri quadrati, posando fiori ed essenze del territorio umbro fino alla realizzazione del tema annuale.

Durante il periodo pasquale invece, prende vita la Mostra Mercato, con l’esposizione dei prodotti agroalimentari, artigianali e dell’ingegno del territorio. Tra gli eventi da non perdere c’è poi “Zafferiamo”, sagra che si tiene in autunno e celebra uno dei simboli più importanti del borgo, anticamente conosciuto come “crocus”. Pensate che la produzione di zafferano a Città della Pieve è attestata già in documenti risalenti al XIII secolo.

Natura e attrazioni nei dintorni

Qui sono davvero tante le attività da fare, dal trekking urbano guidato a una vacanza tutta natura e benessere, dai tour enogastronomici alle esperienze dedicate alle famiglie. E non mancano attrazioni anche poco fuori dalla cinta muraria, tra cui la chiesa di San Francesco, oggi santuario della Madonna di Fatima, e la chiesa di Santa Maria dei Servi, con l’affresco del Perugino raffigurante la “Deposizione dalla Croce”. Nei dintorni, si incontra invece Santa Maria degli Angeli, eremo francescano che ha l’aspetto di una costruzione gotica con campanile a vela.

Gli amanti dei paesaggi mozzafiato troveranno in quello che circonda Città della Pieve l’intreccio armonico di impronte umbre, toscane e laziali sposate alla grazia delle colline morbide che si colorano della luminosità magnetica impressa nei dipinti del Perugino, del verde che incornicia la campagna tutt’intorno e del rosato intenso del laterizio.