Viaggio in Alto Adige, ma senza auto: gli itinerari

È possibile scoprire vere e proprie perle dell'Alto Adige senza utilizzare l'automobile: gli itinerari imperdibili che conducono a mete da sogno

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Siamo tutti ormai consapevoli che il pianeta in cui viviamo deve essere molto più tutelato di quanto lo si è fatto fino a questo momento. Oltre a farlo nella vita di tutti i giorni, è possibile mettere in pratica atteggiamenti che salvaguardano l’ambiente anche quando siamo in viaggio. In che modo? Ci sono tante maniere, ma una di queste è quella di scegliere mete e itinerari che non necessitano auto, come quelli che ci sono nell’incantevole cornice dell’Alto Adige.

Alto Adige e mobilità dolce

L’Alto Adige, splendido territorio del Nord Italia, è un luogo caratterizzato da un’atmosfera unica. Qua è davvero possibile vivere in piena libertà grazie ai tantissimi – e meravigliosi –  spazi aperti da cui è impreziosito. A dominare su tutta la zona sono le imponenti vette delle Dolomiti che fanno da cappello a dolci pendii ricoperti di vigneti.

Da queste parti, tra le altre cose, sopravvivono anche le tradizioni alpine che – incredibile ma vero – si fondono con le caratteristiche tipiche mediterranee. Un ambiente che perciò è preziosissimo, tanto che è sempre più importante tutelarlo, magari proprio attraverso la mobilità dolce che regala un modo nuovo, ma altamente autentico, di vivere la montagna.

Nei luoghi di cui vi stiamo per parlare, infatti, il transito dei veicoli a motore è regolamentato e perciò consentito solo in determinate fasce orarie. Per il resto del tempo si possono utilizzare bellissime funivie, i mezzi pubblici o appositi bus navetta.

Tutte soluzioni comode e che, contemporaneamente, permettono di scoprire il paesaggio a passo lento, di godere di aria pura di montagna e di inebriarsi del silenzio che si mescola ai suoni della natura passeggiando, magari in bici in estate e con gli sci e le racchette da neve durante i mesi freddi.

Gli itinerari migliori

Grazie alla mobilità dolce è possibile raggiungere una vera e propria perla dell’Alto Adige, forse la più conosciuta di tutti: il fiabesco Lago di Braies che ammalia il visitatore con le sue acque color smeraldo o con il suo mantello di ghiaccio e neve. Perfetto punto  di partenza per numerose passeggiate, è una sorta di sogno che si avvera e che non lascia di certo indifferenti. Preso d’assalto in qualsiasi stagione, si può raggiungere con un apposito bus navetta ma previa prenotazione e pagamento online.

Se si decide di andare in Alto Adige, nell’itinerario non possono di certo mancare le Tre Cime di Lavaredo, forse le più famose di tutte le Dolomiti poiché sono una inestimabile ricchezza della natura. Il posto migliore per tutti gli amanti della natura e gli appassionati di sport in montagna. Non solo vegetazione però: da queste parti sopravvivono anche resti di fortificazioni e gallerie scavate nella roccia che sono preziosi testimoni della la dura vita quotidiana durante la prima guerra mondiale.

Per questa tappa, a seconda della stagione, a disposizione dei viaggiatori c’è un servizio navetta da Dobbiaco al Rifugio Auronzo, anche se non bisogna dimenticare che le Tre Cime di Lavaredo e il Rifugio Auronzo sono perfettamente raggiungibili a piedi in qualsiasi momento dell’anno e senza restrizioni. La prenotazione e il pagamento della navetta vanno effettuati online.

Sapete qual è la terrazza naturale più vasta d’Europa con vista sulle Dolomiti? L’Alpe di Siusi che, manco a dirlo, è dominato dalle suggestive vette dolomitiche. La destinazione da sogno per chi desidera fare passeggiate ed escursioni adatte a tutti, sia durante la bella stagione che nei mesi invernali.

L’Alpe di Siusi, situata nei pressi di Bolzano, è un turbinio di quiete e aria pura dove ci si può spostare a piedi o con la mountain-bike in estate. A disposizione c’è anche una funivia che parte da Siusi o autobus che iniziano i loro viaggi dai paesi che si trovano ai piedi dello Sciliar.

Altre tappe imperdibili

I tesori dell’Alto Adige da visitare rispettando l’ambiente non sono finiti qui. Meritano certamente una menzione l’Altopiano del Renon e il Corno del Renon. Il primo è un paradiso escursionistico con sentieri di facile percorrenza e dove svettano persino le piramidi di terra del Renon, singolari formazioni geologiche sovrastate da un masso. Il secondo, invece, è una maestosa montagna che regala panorami che fanno vibrare il cuore di emozioni e che arriva a oltre a 2.260 metri sul livello del mare.

Entrambe sono mete facilmente raggiungibili utilizzando i mezzi pubblici grazie a un piano di sviluppo sostenibile. È infatti concesso posteggiare la propria automobile in appositi spazi che si trovano a valle e a monte, per poi proseguire con i mezzi pubblici, a piedi o in biciletta.

Al Corno del Renon in particolare si può arrivare direttamente dalla città di Bolzano salendo a bordo di una funivia, mentre una volta raggiunta l’altissima cima ci si può muovere con lo storico trenino del Renon, con gli autobus di linea o facendo un’escursione tra bellezze naturali. È possibile anche arrivare alla cabinovia che porta in cima al Corno del Renon con i mezzi pubblici.

C’è poi la Val Fiscalina, un angolo di Alto Adige lungo 4,5 chilometri, che vanta una bellezza stratosferica perché impreziosita da tappeti di fiori colorati, fitti boschi, malghe tipiche e pareti rocciose enormi. È bene sapere però che in alcuni mesi dell’anno è possibile arrivarci esclusivamente con il bus navetta Sesto-Val Fiscalina, a piedi, in bicicletta oppure in automobile con apposito permesso di transito.

Infine un ultimo luogo davvero emozionante: il Lago di Carezza, un bacino d’acqua alpino dalle mille sfumature di smeraldo che, per via della luce che ne muta i colori, viene persino chiamato “Lago dell’Arcobaleno”. Tra le altre cose, è anche un lago leggendario: si narra che qui vivesse una meravigliosa sirenetta della quale si innamorò il mago Masarè che, infuriato per il rifiuto della giovane donzella, buttò gioielli e pezzi di un arcobaleno nel lago.

Per arrivare in questa perla che sorge ai piedi del Passo di Costalunga non bisogna fare chissà quale fatica: è ben collegato e facilmente raggiungibile da tutte le direzioni con i mezzi di trasporto pubblico. Pane per il loro denti lo troveranno anche gli amanti delle escursioni poiché è possibile arrivarci a piedi, sia in estate che in inverno.