Il Trentino è la Regione dove si pratica il “natural wellness”

Tree hugging, forest bathing, perception walking: sono alcune delle esperienze che si possono fare in questa Regione alpina

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Pubblicato: 8 Luglio 2020 15:24

Tree hugging, forest bathing, perception walking: in altre parole, benessere nella natura. Sono alcune delle esperienze che si possono fare in Trentino, la Regione alpina che, con i suoi laghi, i suoi prati e le sue foreste, è il luogo ideale dove trascorrere una vacanza a stretto contatto con la natura. Specie d’estate, quando il clima favorevole consente di stare all’aria aperta.

Si possono fare passeggiate, ma anche esercizi insoliti all’insegna del “natural wellness”. Come abbracciare un albero, per esempio. Il “tree hugging” è uno dei rimedi principali della silvoterapia, indicata a chi soffre di asma bronchiale, bronchite cronica, ipertensione arteriosa, stress nervoso e insonnia. “Abbracciamo gli alberi, accarezziamo le cortecce, assaporiamo un fiore edule”, spiega Margherita Decarli, una naturopata che ha trasformato la propria passione in lavoro. “Le biomolecole del bosco nutriranno anche il nostro spirito”.

Ogni albero, infatti, ha un potenziale benefico proprio, e riconnettersi con le piante e assorbirne l’energia nel bosco riduce lo stress e rinnova le energie. In Trentino lo si può praticare a Rabbi Terme, nel Parco Nazionale dello Stelvio, e nei boschi dell’Alpe Cimbra, lungo il percorso tematico “Il respiro degli alberi”, abbracciando i maestosi abeti.

La pratica del “forest bathing”, invece, viene dal Giappone, dove è conosciuta con il nome di “Shinrin Yoku”. Consiste in una salutare passeggiata nel bosco respirando le essenze degli alberi, un’attività che è in grado di rinforzare il sistema immunitario, migliorare la pressione arteriosa, alleviare gli stati depressivi, grazie all’inalazione di sostanze volatili, componenti degli oli essenziali prodotti dalle piante. È stato provato scientificamente che l’inalazione del “respiro della foresta” induce a prolungati cambiamenti fisiologici nel corpo umano. Secondo i dettami orientali e gli studi della Bioenergetic Landscapes, l’ideale sarebbe prendersi il tempo necessario per raggiungere una permanenza complessiva nel bosco di almeno 10-12 ore nell’arco di tre giorni, non meno di 2 ore e mezza al giorno comunque.

Lo si può praticare a Fai della Paganella. In una vasta faggeta, c’è il primo percorso-parco d’Italia dedicato alla “forest therapy”. Il “Bosco del respiro” comprende quattro itinerari; una volta varcato il portale, seguendo il “percorso di Acqua e Faggi” si sviluppa la restante area del parco, su una superficie forestale complessiva di circa 36 ettari.

E poi c’è il “perception walking”, che consiste nel passeggiare a occhi chiusi. Lo si può provare accompagnati attraverso il borgo di San Lorenzo in Banale per scoprire la forza profonda dei propri sensi, attraverso i semplici atti di sentire e toccare.

Nella Val di Fiemme, invece, il percorso sensoriale nel bosco di Bellamonte lo si fa a piedi nudi, per riscoprire l’ancestrale contatto con la terra. Con i profumi trasportati dall’aria e la melodia del torrente, questo percorso migliora la circolazione sanguigna, i piedi si rinforzano e si percepisce più chiaramente il risveglio dei sensi.