Italiani pazzi per il Nepal: è la nuova meta delle vacanze

Il Nepal è da sempre considerato il Paese del trekking e del turismo d’avventura, ma non solo. Ecco perché gli italiani lo amano

Nel 2017 sono stati più di un milione i turisti che sono andati in Nepal, con un incremento del 25% rispetto all’anno precedente. Gli italiani sono passati da 9.900 a 12mila. L’obiettivo è quello di toccare la cifra record di 1.500.000 visitatori entro il 2020.

Per essere uno di quei Paesi nella lista dei posti sconsigliati dal nostro ministero degli Esteri non c’è male. Chi ci è stato sostiene che non c’è nulla da temere. È vero che l’immagine del Nepal era stata offuscata dal forte terremoto che aveva colpito il Paese nel 2015, ma grazie ai progressi in campo sociale, garantiti da una politica più stabile, si è evidentemente diffusa una percezione di maggiore sicurezza e di tranquillità che ben si affiancano alla leggendaria serenità della popolazione nepalese.

Il Nepal è da sempre considerato il Paese del trekking e del turismo d’avventura, forse è addirittura il principale hub asiatico – se non addirittura mondiale – per tutti gli appassionati di montagna. In Nepal, infatti, si trova la catena montuosa dell’Himalaya. Tre dei quattordici “ottomila” del pianeta sono sul territorio nepalese (Dhaulagiri, Annapurna e Manaslu); altri quattro sono condivisi con la Cina (Everest – la montagna più alta del pianeta –, Lhotse, Makalu, Cho Oyu) e il massiccio del Kangchenjunga è condiviso con l’India. E molte altre vette superano i 7.000 metri.

Ma il Nepal non è solo trekking. Ci sono antichi villaggi, templi e distese naturali meravigliose. Tra questi il Lago Rara, il più grande del Paese, compreso nel Rara Lake National Park, il più piccolo parco nazionale del Nepal. A un’altezza di 2.990 metri, è un’oasi di biodiversità eccezionale nonché l’habitat naturale di alcune specie a rischio come il panda rosso, l’orso nero dell’Himalaya e il leopardo.

Il Nepal è anche il Paese della spiritualità, il tema alla base del circuito buddhista che comprende Ramgram, nel cui stupa sono raccolte le reliquie del Buddha; Lumbini, il luogo di nascita del Buddha, e Tilaurakot dove lo stesso Buddha visse fino a 29 anni prima di incamminarsi in un percorso di illuminazione lontano dalle attrazioni materiali. Qui si può anche percorrere il sentiero sacro agli Hindu che la Regina Mayadevi, madre del Buddha, percorse il giorno di Luna piena del mese di Falgun portando con sé il neonato Siddharta Gautam.

Il Nepal è considerato anche la destinazione del Dharma. L’interesse crescente per alcune discipline come yoga, meditazione e la pratica delle cure tradizionali, solleticano l’interesse di molti turisti in cerca di un rifugio lontano dal disordine dei valori del mondo occidentale e una risposta ai propri interrogativi esistenziali.

Tra i progetti futuri del governo nepalese per attirare ancora più turisti c’è il potenziamento dei propri aeroporti, quello principale di Kathmandu, la Capitale, e soprattutto quelli di Bhairahawa-Lumbini e di Pokhara. Sarà anche costruito il nuovo aeroporto di Nijgad, a 175 km dalla Capitale, che si troverebbe in una condizione climatica più favorevole in quanto lontano dalle nebbie invernali che affliggono le piste di Tribhuvan.

La vocazione del Paese è verso un tipo di vacanza low cost, tanto che la città di Pokhara è stata eletta la Best Value City for Budget Travellers dalla rivista Forbes. Chi viaggia in Nepal sa di doversi adattare ad alloggi spartani e, a certe altitudini, anche di doversi fermare nei campi base dormendo nelle tende. Tuttavia in Nepal sono in costruzione anche hotel 5 stelle e 4 stelle, in grado di soddisfare le richieste dei viaggiatori più esigenti e abituati a godere di tutti i comfort. E agli italiani i lusso piace molto.