Viaggi zaino in spalla? Ora puoi fare slackpacking

Per chi ama le escursioni zaino in spalla, ora arriva un nuovo modo di viaggiare: scopriamo che cos'è lo slackpacking e perché diventerà il trend del futuro

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Web content writer, da sempre appassionata di storie e di viaggi.

Uno dei modi più suggestivi di viaggiare è il backpacking, quello che noi comunemente chiamiamo “zaino in spalla”: economico ed emozionante, permette di addentrarsi nel cuore di luoghi incontaminati e andare alla scoperta di paesaggi meravigliosi, altrimenti irraggiungibili. Certo, non è un viaggio adatto proprio a tutti. Per questo, negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più lo slackpacking, un nuovo modo di fare escursioni. E presto potrebbe diventare il vero trend delle vacanze all’aria aperta. Scopriamo di che cosa si tratta.

Slackpacking, il nuovo trend di viaggio

Per capire che cos’è lo slackpacking, facciamo un passo indietro. Quando si parla di viaggi zaino in spalla, si intende un’escursione più o meno lunga (può durare persino qualche settimana!) durante la quale ci si incammina con un grande zaino contenente tutto quello di cui si può avere bisogno durante questa esperienza. Dal cibo al cambio di vestiti, passando per tenda e sacco a pelo: insomma, ci si carica sulle spalle l’intero bagaglio che dovrà bastare per tutta la vacanza. Anche perché, nella maggior parte dei casi, ci si addentra in luoghi in cui non è certo facile trovare altro che – se si è fortunati – un po’ di cibo aggiuntivo.

Il backpacking è dunque una vera e propria avventura, che però non è adatta a tutti. Occorrono un buon allenamento, tanta voglia di camminare e una capacità di adattamento non indifferente. Viaggi di questo genere non sono solitamente alla portata di chi ha qualche difficoltà di salute, o anche di chi si muove in famiglia e ha dei bambini con sé. Ci sono esigenze diverse che hanno spinto verso la nascita dello slackpacking, un nuovo modo di viaggiare zaino in spalla che permette ad un più vasto numero di turisti di sperimentare escursioni all’aria aperta.

Lo slackpacking altro non è che un viaggio “leggero” che prevede l’aiuto di un collaboratore (può essere un amico desideroso anch’esso di avventure, o più semplicemente qualcuno appositamente pagato per fare questo lavoro). Chi si mette in marcia porta con sé uno zaino piccolino, nel quale ha a disposizione tutto ciò che può servirgli durante la giornata: una buona scorta d’acqua, qualche pasto da consumare in viaggio e un cambio d’abiti per eventuali emergenze, oltre a piccoli strumenti come una torcia o un coltellino da campeggio. Al resto pensa il collaboratore: è lui ad attendere il viaggiatore in un punto di ritrovo concordato in precedenza, portando con sé (in genere in auto) attrezzatura pesante come la tenda, il sacco a pelo o il fornelletto da campeggio.

I vantaggi dello slackpacking

Lo slackpacking diventa così un viaggio avventuroso alla portata di quasi tutti, assolutamente da provare. Il peso caricato sulle spalle è molto più leggero, e alla fine di una lunga giornata all’aria aperta c’è qualcuno che ci aspetta con tutto l’occorrente per la notte, oltre a cibo e abiti puliti che non dovremo avere nel nostro zaino. Al mattino seguente, non dovremo far altro che preparare quello di cui avremo bisogno per la nuova giornata e lasciare che del resto si occupi il nostro collaboratore, che si farà trovare ancora una volta alla fine del nostro percorso quotidiano.

Questo nuovo trend di viaggio è l’ideale per chi ama fare trekking, anche se non ha un ottimo allenamento. Lo si può adottare anche per fare qualche tappa particolarmente difficile di un lungo itinerario a piedi, da adottare dunque in alternanza con il backpacking “puro”. E anche le famiglie possono cimentarsi in questa avventura, scegliendo naturalmente percorsi adatti anche ai ragazzini – e sempre avendo con sé tutto quello che può essere necessario per i più piccoli. Tutti pronti per partire verso una nuova, emozionante escursione?