L’attesa dei biologi finalmente è stata coronata dal successo: dopo aver monitorato per anni (dal 2002) con dei collari GPS sulle montagne di Santa Monica una colonia di felini selvatici, tra cui una femmina di puma -dal nome poco evocativo di P-19-, finalmente hanno visto arrivare anche la sua cucciolata.
I nuovi nati, due deliziosi gattini dagli occhi azzurri e dal mantello maculato, appena fatto capolino dalla tana sono stati ripresi da una videocamera strategicamente piazzata nel punto giusto dagli studiosi del National Park Service.
Una sapiente operazione di spionaggio, tuttavia animata da buone intenzioni: dalla nuova cucciolata potrebbe dipendere il futuro della piccola colonia di felini che vive nella periferia di Los Angeles, per i quali ai fini della sopravvivenza è fondamentale la diversità genetica, fattore che si sta riducendo in maniera preoccupante.
“I nostri leoni di montagna hanno un indice di diversità genetica più basso di qualsiasi popolazione simile mai studiata, sulla costa occidentale, al di fuori quello della pantera della Florida“, ha spiegato al National Geographic il biologo Jeff Sikich.
Le due precedenti cucciolate sono dello stesso padre (che si chiama P-12) e dunque con una consanguineità di primo livello.
La speranza degli scienziati è che i nuovi cuccioli P-46 e P-47 siano la prole di un nuovo maschio, magari del nuovo arrivato P-45. A determinarne la paternità sarà un test del sangue sui piccoli, che verrà effettuato nelle prossime settimane.
Di chiunque siano figli, i cuccioli dovranno in ogni caso affrontare molte sfide per la sopravvivenza. L’area protetta in cui vivono (il Santa Monica Mountains National Recreation Area), che si estende per 650 chilometri quadrati, è teatro di combattimenti per il territorio, per il cibo e per la riproduzione, che coinvolgono soprattutto esemplari di sesso maschile.
Un altro serio rischio per i puma, appena crescono e si allontanano dalla madre, è quello di venire investiti da qualche auto mentre attraversano la strada. P-32, un puma di quasi due anni, il primo a essere monitorato mentre lasciava le montagne di Santa Monica, ha attraversato quattro autostrade nel suo viaggio, prima di essere colpito da un camion sull’autostrada vicino a Castaic, in California.
La buona notizia per i cuccioli P-46 e P-47 è che la loro madre ha già dimostrato di essere un buon genitore: molti dei cuccioli che ha partorito in precedenza, monitorati attivamente dagli studiosi, sono ancora vivi (a parte quello investito in autostrada, che era uno dei suoi figli).
La seconda buona notizia è che le femmine di puma continuino a riprodursi sulle montagne di Santa Monica: i biologi rimangono (con tutti) noi in attesa di altri teneri cuccioli da spiare con le videocamere.