Caraibi, Hawaii e Messico vietano ai turisti le creme solari

Anche i Caraibi dicono no alle creme solari, ritenute troppo dannose per l’ambiente e per la salute della barriera corallina. Il divieto sarà definitivo a partire dal 2021

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Redazione

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Continua ad aumentare la lista dei Paesi che dicono no all’uso delle creme solari contenenti sostanze troppo dannose per l’ambiente.

Dopo le Hawaii, dove è stato approvata una legge che mette al bando le creme solari, e la riviera Maya, in Messico, dove sono già vietate, anche l’isola caraibica di Bonaire fa scattare il divieto, che sarà operativo dal 2021.

Le creme solari non ammesse sono quelle contenenti oxybenzone e octinoxate, due sostanze note anche come ossibenzone e octyl methoxycinnamate, responsabili della morte di molti coralli e dei processi di deteriorazione di flora e fauna marina.

L’isola di Bonaire è stata l’ultima a legiferare in tal senso, anche perché è una delle località più amate dai turisti di tutto il mondo. Situata di fronte al Venezuela, fa parte delle Antille Olandesi ed è un’isola totalmente corallina. La parte nord-ovest è formata da scogliere a picco sul mare e non è accessibile, mentre la parte sud-ovest è quella frequentata dai turisti, grazie alle spiagge bianchissime e alla barriera corallina, dove poter fare snorkeling e immersioni.

Alcune spiagge sono formate da ciottoli di corallo e, proprio per questo, il divieto di usare creme solari contenenti ossibenzone, sostanza genotossica per i coralli, si è rivelato indispensabile. Secondo gli esperti, i danni maggiori causati dall’ossibenzoene e dall’octyl methoxycinnamate sono visibili nelle barriere coralline delle spiagge di Waimea Bay, Hanauma Bay e Waikiki Beach ma anche a Honolulu e nella riserva naturale di Ahihi-Kinau.

I due elementi chimici provocano lo sbiancamento dei coralli, possono indurre la “femminilizzazione” di alcuni pesci maschi adulti e influenzare il loro comportamento.

Naturalmente, tutte le altre creme non contenenti le due sostanze tossiche sono assolutamente consentite, anche perché è indispensabile proteggere la pelle dai raggi UV. Alcune aziende cosmetiche si stanno già attrezzando, producendo creme solari contenenti sostanze biodegradabili come l’ossido di zinco e il biossido di titanio, che garantiscono protezione senza inquinare.

Si spera che la scelta di questi Paesi di mettere al bando le creme solari con sostanze inquinanti possa essere solo il primo passo verso un consumo più consapevole e che altri Paesi possano seguire l’esempio.