Il Catalogo dei Cammini religiosi italiani si arricchisce con l’ingresso di sei nuovi itinerari, a conferma del crescente interesse per un turismo lento, consapevole e sostenibile.
Tra le new entry ecco la Via Francesca della Sambuca, che collega Pistoia e Bologna, la Via Micaelica Molisana, il Cammino Montiano nella Provincia di Monza e Brianza, l’Iter Suasanum nelle Marche, il Cammino dei Florensi in Calabria e il Cammino sulle orme di San Giovanni eremita.
Ed è così che il Catalogo digitale del Ministero del Turismo raggiunge un totale di 107 percorsi, un’opportunità unica per esplorare l’Italia da Nord a Sud percorrendo sentieri spirituali che uniscono fede, cultura e natura.
La Via Francesca della Sambuca, da Bologna alla “Piccola Santiago”
La Via Francesca della Sambuca è un suggestivo cammino che unisce Pistoia e Bologna, entrambe legate alla venerazione di San Jacopo, il patrono dei pellegrini: infatti, nel 1144, Pistoia divenne un’importante meta di pellegrinaggio quando il Vescovo Atto ricevette una reliquia dell’Apostolo da Compostela, guadagnandosi il titolo di “Minor Santiago“, ovvero “Piccola Santiago”.
Il percorso rappresentava, quindi, una variante della Via Francigena che, passando per Pistoia, da Bologna arrivava a Fucecchio. Da qui, il nome “francesca“, in quanto parte delle antiche vie francigene che dalla Francia conducevano a Roma. La Via Francesca della Sambuca rappresentava un naturale passaggio a ovest di Bologna e, proseguendo verso Lucca, offriva un agevole accesso al Tirreno e alla meta finale di Santiago de Compostela.
Chi la intraprende oggi, si trova al cospetto dei paesaggi selvaggi e rigogliosi degli Appennini, accompagnati dal costante scorrere dell’acqua dei fiumi Reno e Limentra di Sambuca. Lungo il tragitto, splendide pievi, antichi ospitali per pellegrini e strade lastricate raccontano la millenaria storia di questa via, frequentata sin dall’epoca etrusca e, in tal modo, arricchita da opere architettoniche, borghi d’arte e, soprattutto, dalle indelebili tracce del culto jacopeo, che tutt’ora unisce i popoli d’Europa in un simbolico pellegrinaggio verso Santiago.
Le tappe sono:
- Bologna – Marzabotto (29 km)
- Marzabotto – Riola (23,2 km)
- Riola – Sambuca (18,3 km)
- Sambuca – Pistoia (25,7 km)
La Via Micaelica Molisana, l’antico cammino
La Via Micaelica, o Via dell’Angelo, è un percorso spirituale che va da Roma al Santuario di Monte Sant’Angelo, nel Gargano, (uno dei più antichi e venerati luoghi di culto cristiano in Europa) e ha rappresentato una fondamentale arteria di collegamento tra il Mediterraneo orientale e Roma fin dall’epoca romana.
Segue principalmente il tracciato della Via Latina (più comunemente nota come Casilina) o della Via Appia fino a Capua, per poi proseguire lungo la Via Appia Traiana. Tali vie consolari erano essenziali per il collegamento tra Roma e il Sud Italia, e nonostante la decadenza seguita alla caduta dell’Impero, continuarono a essere utilizzate per scopi commerciali, civili, bellici e religiosi.
Durante il periodo delle Crociate (XI-XIII secolo), la Via Micaelica acquisì ulteriore importanza come rotta per gli eserciti crociati, volontari, pellegrini e uomini di chiesa che transitavano nell’Italia meridionale diretti verso la Terra Santa. Lungo il percorso, sorsero numerosi ordini cavallereschi e congregazioni ospitaliere.
Il Cammino Montiano, sul percorso del Beato
Il “Cammino Montiano” è l’occasione perfetta per dedicarsi al benessere fisico ma anche alla riflessione spirituale, seguendo le orme di una delle figure più importanti della Chiesa cattolica, il Beato Luigi Monti. Per quasi 16 chilometri, alternando tratti sterrati e asfaltati, parte da Bovisio Masciago, luogo di nascita del religioso, e giunge a Saronno, dove si trova l’istituto che egli fondò, diventato un importante centro di formazione professionale e attività mediche.
Il percorso sarà inaugurato entro luglio 2025, in occasione del bicentenario della nascita di Padre Monti e del Giubileo della Chiesa, e mira a proporre un’esperienza di “cammino lento” che, in circa quattro ore, sorprende i pellegrini con la bellezza del panorama dei parchi Groane e Lura.
Il progetto coinvolge una vasta rete di partner, tra cui la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione (Cfic), due parchi regionali, e cinque comuni: Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate e Saronno, con la Provincia di Monza Brianza e la Provincia di Varese. Non si escludono ulteriori sviluppi, con possibili diramazioni verso altri luoghi significativi della vita del Beato Monti, come Cantù, Erba, Desio e Rho.
L’Iter Suasanum, alle radici del Cristianesimo
L’Iter Suasanum è un cammino pensato per garantire l’accessibilità universale, cosicché tutte le persone, indipendentemente dalle loro condizioni, abbiano la possibilità di fruire appieno di luoghi, infrastrutture e servizi. Il progetto nasce in risposta all’anno giubilare e vede il coinvolgimento dell’intera comunità ecclesiale della Diocesi di Senigallia, delle amministrazioni comunali di Castelleone di Suasa, Corinaldo e Mondolfo, e di vari enti del terzo settore e associazioni imprenditoriali.
L’itinerario segue il corso del fiume Cesano per un viaggio attraverso secoli di storia. Non si tratta soltanto di un percorso di fede, bensì di una full immersion nell’antica storia della regione: l’Iter Suasanum tocca luoghi legati ai Piceni, come la tomba del principe Piceno di Corinaldo e la stele picena di Mondolfo, e ai Galli, con il guerriero gallico di Mondolfo. La tarda romanità bizantina si svela, invece, nel borgo di Mondolfo, che conserva ancora la struttura urbana di Cardo e Decumano.
L’itinerario include inoltre la visita all’antica Città Romana di Suasa, e due importanti siti del VI secolo: l’Abbazia di San Gervasio con la stazione di posta di Ad Pirum Filumeni, e la Chiesa di Santa Maria in Portuno.
Il Cammino dei Florensi, tra spiritualità e natura
Un affascinante itinerario spirituale e storico che si snoda tra i fitti boschi del Parco Nazionale della Sila, ai piedi del Monte Reventino, tra le province di Catanzaro e Cosenza e che permette di seguire le tracce di uno dei filosofi e teologi più influenti del Medioevo, Gioacchino da Fiore, abate e mistico, nato a Celico nel 1130 e morto a Pietrafitta nel 1202.
Il cammino, inaugurato nel 2008 grazie all’Associazione “Cammino di Gioacchino da Fiore”, ne ripercorre i passi collegando simbolicamente il Castello Normanno-Svevo di Lamezia Terme, dove Gioacchino ricevette i possedimenti silani da Costanza d’Altavilla, all’Abbazia di San Giovanni in Fiore, che lui stesso fondò.
Le tappe sono:
- Dal Bastione di Malta, nei pressi della costa di Sant’Eufemia (CZ), si attraversa la città di Lamezia Terme fino a raggiungere il Passo d’Acquavona, a 1000 metri sul livello del mare;
- Si scende nelle valli dei fiumi Amato e Corace, passando per Decollatura, fino ai ruderi dell’Abbazia di Santa Maria di Corazzo nel territorio di Carlopoli (CZ), luogo caro a Gioacchino dove visse per molti anni;
- Dopo i Comuni di Bianchi (CS) e Parenti (CS), si supera il bacino del fiume Savuto e si arriva alle porte del Parco Nazionale della Sila, in località Caporosa;
- Si raggiunge la sponda sud del Lago Arvo (CS), dove è possibile fermarsi presso il camping omonimo;
- L’ultima tappa porta da Lorica (CS) all’Abbazia di San Giovanni in Fiore, passando per i resti dell’antico monastero di Iure Vetere, sito di grande importanza per l’ordine florense fondato dall’abate.
Il Cammino sulle orme di San Giovanni eremita,
Infine, il progetto di valorizzazione “Vivi i percorsi di San Giovanni Eremita” si pone come una lodevole iniziativa per lo sviluppo dell’identità culturale e religiosa della Valle del Fortore, con un’attenzione particolare al Comune di Tufara (Campobasso).
L’obiettivo principale è duplice: da un lato, mira a rafforzare il senso di appartenenza e l’identità della comunità locale nei confronti dei propri luoghi; dall’altro, intende promuovere il ricco patrimonio culturale, naturalistico e religioso del territorio, per un turismo sostenibile che sappia far conoscere anche gli aspetti meno noti del Molise.