Ambientazioni fiabesche che sembrano uscire direttamente da un libro di favole e paesaggi che potrebbero appartenere ad altri mondi: sono quelli messi in scena nel film Pinocchio di Matteo Garrone del 2019, in cui Roberto Benigni ha recitato nei panni di Geppetto. In realtà questi luoghi, che tutti noi abbiamo potuto ammirare sullo sfondo dell’opera cinematografica del regista de Il racconto dei racconti, sono tutti veri e autentici.
Partiamo per un viaggio tra le location da sogno di Pinocchio, che si snodano in 3 diverse regioni italiane: partiamo dalla Valdichiana toscana per spostarci alla ricerca dei paesaggi scelti per le riprese tra la Puglia e il Lazio.
Ambientazioni di Pinocchio tra le meraviglie d’Italia
Uscito al cinema il 19 dicembre 2019, il film Pinocchio di Garrone, tratto dal romanzo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” di Carlo Collodi, ha conquistato subito il pubblico e la critica. Basti pensare che ha ricevuto ben 15 candidature ai David di Donatello 2020, vincendo in cinque categorie: Miglior scenografo, Miglior truccatore, Miglior costumista, Miglior acconciatore e Migliori effetti speciali visivi. Inoltre, ha ottenuto 2 candidature agli Oscar 2021 nelle categorie Migliori costumi e Miglior trucco.
Ma un premio speciale dovrebbero riceverlo anche le location da favola, tutte italiane, che hanno fatto da sfondo alle scene della pellicola amata da grandi e piccini. I luoghi scelti per le riprese si trovano in tre splendide regioni del Bel Paese: Toscana, Lazio e Puglia. Vediamoli tutti, partendo dalla regione che è anche patria natìa dell’attore Roberto Benigni, ovvero la Toscana.
Location di Pinocchio in Toscana: la Valdichiana
Partiamo dai paesaggi toscani, e in particolare dalla Val di Chiana (o Valdichiana) senese, tra Siena e Arezzo, vicina al lago Trasimeno e alle aree lacustri di Montepulciano e Chiusi.
È nella frazione del borghetto medievale de La Fratta, nel comune di Sinalunga, che è stato ricreato il villaggio di Geppetto (interpretato da Roberto Benigni): l’ambientazione, in particolare, è tra le mura della storica Tenuta La Fratta, una delle più belle e antiche dimore della Toscana, sopravvissuta al passare dei secoli, giungendo a noi in condizioni splendide. Il primo documento nel quale viene citata risale al 1208, il che non fa che attestare il valore storico di una struttura che sorge su quella che un tempo era una delle più importanti strade dell’antica Roma, la via consolare Cassia. Ancora oggi la tenuta mantiene una fattoria, una villa e un pascolo per il bestiame.
Garrone a sfruttato a proprio vantaggio le bellezze senza tempo dei luoghi che circondano la Fratta, sita al centro di un territorio ricco di cultura e pregno di storia. Il paesaggio è particolarmente vario, proponendo così numerose tipologie di setting, dalle aree lacustri dei laghi Trasimeno, di Montepulciano e di Chiusi, fino a quella pianeggiante della Valdichiana e della Val d’Orcia. A ciò si unisce una dorsale collinare, proprio tra le due vallate principali, con il Monte Cetona e il Monte Amiata a dominare il tutto dall’alto.
La scelta dell’area della Val di Chiana ha anche una motivazione metanarrativa: proprio qui è nato Benigni, che nel castello di Gargonza ha scritto, con lo sceneggiatore Cerami, il suo film Pinocchio, quello uscito nel 2002 e nel quale ha interpretato il celebre burattino.
Le location di Pinocchio tra Puglia e Lazio
Per raggiungere le altre meravigliose location del film di Garrone ci spostiamo in Puglia, dove il Parco nazionale dall’Alta Murgia ha offerto splendidi scenari per le riprese: tra le ambientazioni vediamo le verdi distese naturali intervallate da rocce dei borghi di Altamura e Gravina di Puglia, in cui è stata girata probabilmente la scena dell’impiccagione.
A Gravina di Puglia, in particolare, viene ripreso il viadotto con ampie arcate che collega le sponde del torrente Gravina, mentre ad Altamura è stata ricreata la casa della Fata Turchina da adulta all’interno di alcune splendide masserie fortificate presenti in questo territorio. Parliamo della Masseria Jesce per gli esterni, con la sua cripta dedicata a San Michele Arcangelo e affreschi mariani, e della Masseria Patrone per le riprese interne, con i suoi pavimenti finemente decorati, i letti a baldacchino e i ricchi tendaggi.
E il Paese dei Balocchi? Il luogo in cui i bambini poco volenterosi vengono trasformati in asinelli è stato ambientato in un’altra masseria che sorge tra Ostuni e Fasano. Nei dintorni invece, tra le campagne che circondano la “Città Bianca” va in scena l’incontro tra il Gatto e la Volpe, interpretati da Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo.
Ci si sposta direttamente sul mare per raggiungere anche la location scelta per la scena del Pescecane: è il paesaggio di Polignano a Mare, a 20 minuti da Ostuni, a incantare con le sue alte falesie con rocce frastagliate e le grotte che si alternano alle calette dalla sabbia fine e candida bagnata da un mare cristallino.
Nella cittadina di Noicattaro, in provincia di Bari, è stato ricreato invece il teatro di Mangiafuoco (interpretato da Gigi Proietti): qui si trova il Teatro più piccolo d’Europa, nel cuore nel centro cittadino caratterizzato da una particolare forma a cuore. Con soli 50 posti a sedere, la struttura risalente al 1800 era anticamente un frantoio ipogeo poi trasformato in abitazione per sfollati e deposito e, infine, come cinema e teatro (oggi gestito dai FAI).
Viaggiando fino in Lazio, Garrone ha scelto la meravigliosa Villa Catena, più volte presente nelle scene del film e nel finale: si trova a Poli, vicino a Roma, ed è famosa per essere testimonianza dell’amore di Dino De Laurentiis, che la acquistò nel dopoguerra, per Silvana Mangano. La villa cinquecentesca, nei suoi anni d’oro, ha ospitato molte celebrità hollywoodiane e star internazionali.