“La nebbia agli irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar”: inizia così la celebre poesia di Giosuè Carducci che tutti noi abbiamo sicuramente imparato a memoria durante le scuole elementari. Ma quanti di voi conoscono l’Estate di San Martino?
Per Estate di San Martino si intendono quei giorni intorno all’11 novembre, giorno del Santo, caratterizzati da una temperatura più estiva che autunnale e da bel tempo. Un periodo mite, con assenza di precipitazioni e prevalenza di schiarite, che nell’emisfero boreale si verifica proprio in concomitanza del giorno in cui si celebra il Santo, in quello australe, invece, tra aprile e maggio.
Secondo un proverbio, l’Estate di San Martino dura “tre giorni e un pochino” e ha origini religiose. Il nome con cui viene indicato questo periodo autunnale in cui, dopo il primo freddo, si verificano bel tempo e temperature miti, deriva dall’episodio del mantello.
La leggenda, infatti, narra che Martino di Tours, durante un inverno particolarmente rigido, si trovasse ad Amiens, in Gallia. Un giorno incontrò un mendicante infreddolito e gli fece dono del suo mantello per scaldarlo. Di fronte a quel nobile gesto, la pioggia dopo pochi istanti smise di cadere, il cielo si aprì e spuntò il sole, facendo diventare la temperatura subito più mite.
Quindi leggenda vuole che, ogni anno, ci sia un’interruzione dalla morsa del freddo per commemorare il gesto generoso di Martino che quella stessa notte, l’11 novembre, ebbe in sogno Gesù avvolto nel suo mantello, il quale sosteneva che sotto le vesti del mendicante ci fosse proprio lui.
L’Estate di San Martino è nota anche nelle culture francofone e iberofone. Nei Paesi anglosassoni è nota come “Indian Summer” (letteralmente estate indiana); invece in alcune lingue slave, come il russo, è chiamata “Bab’e Leto” che significa “estate delle nonne”.
Ancora oggi San Martino viene celebrato in Belgio, Olanda, Polonia, Francia, Germania, Austria, Estonia e Lituania. I bambini, nei giorni che precedono l’11 novembre, costruiscono lanterne di carta o di legno, e le portano nella processione che si svolge in molte cittadine. Al termine si radunano intorno al fuoco mangiando dolci e cantando canzoni dedicate a San Martino.
Ovviamente non si ha nessuna certezza che l’Estate di San Martino si verifichi puntualmente ogni anno, ma è comunque abbastanza comune per poter essere considerata una tradizione cristiana. Non ci resta che aspettare novembre.