Zanzibar, ricco entroterra e incantevoli spiagge

Viaggio tra le meraviglie di Zanzibar, dove vi innamorerete delle curiosità architettoniche e degli animali che popolano le foreste e le acque cristalline.

Appena arrivati nell’arcipelago di Zanzibar, sull’incantevole isola di Unguja, prendete un minibus e raggiungete la capitale Stone Town. La vostra vacanza di una settimana in questa meravigliosa isola dell’oceano Indiano, amministrativamente dipendente dalla Tanzania, incomincerà con la visita al forte arabo, uno dei monumenti di maggiore rilevanza storica, per poi toccare le sue foreste e il suo mare cristallino.

Il primo giorno di viaggio a Zanzibar, raggiungete dunque il forte di Stone Town, edificato intorno al XVII secolo, che fu la prima costruzione della zona. Le quattro sontuose mura di pietra circondano uno spazio aperto dove poter comprare alcuni prodotti tipici, nei colorati e saporiti mercatini dell’isola. Usciti dalle mura, noterete una piazza che accoglie una grande e affascinante arena. Da una ventina d’anni a questa parte il forte ospita il ZIFF, Zanzibar International Film Festival (Festival of the Dhow Countries), interessante manifestazione cinematografica in terra d’Africa.

Successivamente vi consigliamo di visitare il Palazzo del sultano, accanto al forte. Questo palazzo fiabesco, che vi affascinerà per il colore candido e gli archi arabeggianti, fu la residenza reale del sultano; potrete accedere al museo interno che raccoglie arredamenti tipici dell’epoca reale: uno dei piani, quello superiore, è dedicato al sultano Khalifa bin Harub; quello inferiore, invece, alla principessa Salme.

Un’altra caratteristica di Zanzibar è l’atmosfera carica di profumi. A circa 600 metri dal palazzo, uno dei mercati più famosi dell’isola vi accoglierà tra i colori sgargianti delle stoffe e i profumi intensi delle spezie. Lasciatevi tentare dalle numerose attrazioni culinarie: vi trovate infatti in uno dei luoghi di commercio di spezie più frequentati al mondo. Cannella, curcuma, ma soprattutto chiodi di garofano per cui gli isolani sono tra i primi produttori in assoluto. Per tutti gli appassionati di musica: non dimenticate di passare dalla casa di Freddie Mercury, nato proprio a Stone Town.

Il secondo giorno può essere all’insegna di alcuni luoghi culturali e sacri di Zanzibar. Dirigetevi nuovamente nella zona del forte arabo per visitare il fiabesco Palazzo delle meraviglie. Anche qui verrete a contatto con la cultura swahili e in particolare con quella degli ultimi anni del XIX secolo, periodo di maggiore fioritura della città. Vi colpiranno molte attrazioni di questa visita, ma una in particolare la trovate al centro del palazzo: la mtepe, l’imbarcazione tipica composta da legno assemblato con resistenti fibre di cocco.

Di notevole curiosità sono i bagni persiani di Hamamni, a pochi minuti di cammino dal palazzo delle meraviglie. Nati ad inizio secolo come bagni pubblici era frequentati dai più ricchi di Zanzibar che qui potevano trovare molti generi di confort, da docce a bagni e persino di un luogo di ristorazione. Vi consigliamo di completare, poi, la visita giornaliera dirigendovi alla cattedrale di san Giuseppe, simbolo della città: la riconoscerete per le alte guglie ai lati della facciata. Ma a una decina di minuti di cammino c’è anche il luogo simbolo della cultura islamica della città: la moschea di Malindi, piccola ma antica, dal caratteristico minareto a forma conica.

Il giorno successivo dedicatelo alla natura: verde e blu, foresta e oceano sono il binomio perfetto per chi soggiorna a Zanzibar. Una delle escursioni più avventurose è sicuramente quella presso la foresta di Jozani. Dista circa 40 chilometri dalla capitale ed è nel mezzo dell’isola. Dedicate una mezza giornata alla scoperta dei tesori della foresta. Le guide forestali vi mostreranno l’enorme varietà di piante e i simpatici animali, prima tra tutti la scimmia rossa, l’indiscussa mascotte della foresta. Concludete la giornata con una sosta serale sulle spiagge di Paje.

Dedicate il vostro quarto giorno di vacanza alla zona costiera di Zanzibar, tra le sue bellissime ed enormi spiagge e i suoi profondi e ricchi fondali. Circa 8 chilometri a sud di Paje trovate la sterminata spiaggia di Jambiani, dove dedicarvi al relax e ad attività quali lo snorkeling. L’oceano Indiano, che bagna le spiagge di Zanzibar, è popolato da pesci di notevole stazza come gli squali, ma anche dai dolci e simpatici delfini (il punto ottimale per vedere questi ultimi è la zona di Kizimkazi, a sud dell’isola); sono poi visibili pesci scorpione, pesci pietra, ma anche barracuda, cernie e le longeve tartarughe.

Il giorno successivo visitate le spiagge a nord dell’isola di Zanzibar. Avete l’imbarazzo della scelta, tra la sabbia della più tranquilla Matemwe e le stelle marine e le tartarughe di Kendwa. Tuttavia, una delle più incantevoli è sicuramente la spiaggia di Nugwi. Qui, come nelle altre zone costiere, noterete il fenomeno delle maree che vi lasceranno lo spazio per camminare sulle fresche e suggestive dune di sabbia formatesi per l’abbassamento dell’acqua. Non fatevi mancare i gustosi cocktail sulla spiaggia assieme a del buon cocco.

Avete ancora un paio di giorni di tempo per visitare l’isola di Pemba, la seconda isola più grande dell’arcipelago. Per raggiungerla, conviene andare all’aeroporto Abeid Amani Karume di Unguja e volare fino quello di Karume, a Pemba. Passate il primo giorno nella riserva forestale di Ngezi, nella ricca foresta pluviale dell’isola. Avvisterete numerose specie di animali tra cui manguste e antilopi dik-dik. Ma Zanzibar nasconde altre curiosità: tra gli animali più caratteristici ci sono senz’altro le volpi volanti e il curioso assiolo di Pemba.

Per trascorrere l’ultimo giorno all’insegna della tranquillità recatevi su una delle spiagge della parte ovest, come la bella Fundu Lagoon, un’insenatura di sabbia tra le folte foreste di mangrovie. Osservate anche in quest’isola la ricca flora marina di Zanzibar e fate un viaggio nelle loro tipiche canoe. Non perdete l’occasione di trascorrere una serata romantica nei locali della spiaggia, tra luci soffuse e cibo fresco e tipico : per esempio il boku-boku, a base di curcuma qui molto utilizzata, e il caratteristico riso pilau.