Piazza Vetra è uno dei luoghi più popolari di Milano, una piccola isoletta in cui rilassarsi all’ora dell’happy hour o sostare per leggere un libro dopo una faticosa giornata di lavoro. Non tutti sanno, però, che la piazza non è sempre stata un angolo così paradisiaco: anni addietro è stata infatti teatro di diversi omicidi e misteriosi episodi, che per tempo le soni valsi l’epiteto di “luogo maledetto”.
Piazza Vetra ha oggi un aspetto piuttosto ordinato grazie ai lavori svolti tra il 1934 e il 1960, che hanno in gran parte modificato quella che era l’antica planimetria del luogo. Eppure, nonostante l’aspetto odierno, si respira ancora un’aria lugubre e misteriosa, ereditata dai numerosi casi di cronaca a cui ha fatto da cornice. Siete curiosi? Scoprite con noi cosa è successo tra le mura di Piazza Vetra a Milano.
Piazza Vetra nel Medioevo: il rogo per le streghe
Nel 1200, nei pressi dell’attuale Piazza Vetra, scorreva un piccolo rigagnolo che raccoglieva gli scarti maleodoranti della città e i resti dei conciatori, che lavoravano le pelli degli animali. Poco distante, nel luogo in cui attualmente sorge una statua barocca, si trovava invece un rogo su cui venivano bruciate le donne accusate di stregoneria.
Le condannate a morte arrivavano alla piazza sul dorso di un asino, venivano frustate sui seni nudi e poi date in pasto alle fiamme. Tra le storie più note c’è quella di Caterina Medici. La donna era l’amante del capitano Vacallo che però non aveva nessuna intenzione di sposarla. Caterina decise di affidarsi allora alla magia nera di una fattucchiere per legare a sé l’innamorato: scoperta, fu però rinchiusa in un ospizio. Qualche anno dopo, uscita dall’ospizio-prigione, trovò impiego presso il senatore Ludovico Melzi. Sfortuna volle che, poco dopo la sua assunzione, il senatore morì di un malattia sconosciuta. Caterina fu accusata di stregoneria e bruciata viva in piazza. La sua stessa sorte toccò ad altre donne, incluse Guglielmina la Boema e Manfreda Visconti.
Manzoni e l’omicidio di Rosetta
Un altro aneddoto è quello raccontato dal Manzoni nei Promessi Sposi riguardo Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora, accusati di essere untori della peste. Dopo crudeli torture, Piazza confessò i suoi crimini e quelli del complice: la casa di Mora fu rasa al suolo e al suo posto venne eretta una colonna, detta “infame” per ricordare il fatto.
Successivamente piazza Vetra divenne nota anche per essere frequentata da piccoli criminali e malavitosi nonché da prostitute. Nel 1913 un altro terribile episodio ebbe qui luogo, ovvero l’omicidio di una prostituta di nome Rosetta. A toglierle la vita sarebbero state le percosse subite da agenti della pubblica sicurezza nel corso di un arresto. La versione ufficiale, contestata da più fonti, parla di un presunto suicidio della giovane per avvelenamento. L’episodio, ad ogni modo, suscitò tale clamore che venne raccontato in una canzone popolare, “La povera Rosetta”. Il brano parla chiaramente di un omicidio:
“Il tredici di agosto
In una notte scura
Commisero un delitto
Gli agenti di questura.
Hanno ammazzato un angelo
Di nome la Rosetta
Era di Piazza Vedra
Battea la Colonnetta…
Rapine, sparatorie e spaccio in piazza della Vetra
Negli anni ’60 furono completati i lavori di ristrutturazione della piazza e venne costruita la sede dell’Esattoria Civica (ora non più attiva). Proprio qui, la mattina del 17 novembre 1976, avvenne una cruenta sparatoria fra membri della Banda Vallanzasca, intenti ad effettuare un sopralluogo per una futura rapina, e gli agenti dell’ordine. Nel conflitto rimasero uccisi il bandito Mario Carluccio e, dopo un paio di giorni di agonia in ospedale, il brigadiere Giovanni Ripani. Negli anni ’90, invece, piazza della Vetra era un luogo poco raccomandabile, in cui si spacciava e delinqueva.
La piazza della Vetra oggi
Solo negli ultimi anni la piazza ha assunto l’aspetto che conosciamo oggi, anche grazie ad una sapiente opera di riqualificazione. Oggi la piazza fa parte del Parco delle Basiliche, e non offre molte attrazioni. Da vedere c’è poco, ma potete girovagare per il parco verde, fermarvi a bere un bicchiere di vino o dare uno sguardo ai murales dipinti che raccontano la storia di Milano attraverso i ritratti di importanti personaggi storici.