Un giorno a Torno, incantevole borgo sul lago di Como

Cosa vedere e cosa fare a Torno, bellissimo e romantico borgo che si affaccia sul lago di Como che nasconde i massi delle streghe.

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Redazione

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Torno è un piccolo e tranquillo borgo lombardo che si trova sul litorale meridionale del primo bacino del lago di Como. Con i suoi mille abitanti Torno è uno dei comuni più suggestivi e affascinanti del lago, e, pur essendo uno dei più piccoli borghi turistici di questa incantevole zona, rappresenta il luogo ideale per gli amanti della natura, della cultura e delle vacanze trascorse in un luogo romantico e tranquillo.

Quest’area è una delle aree turistiche più esclusive di tutta l’Italia settentrionale, ricca di servizi e infrastrutture aperte tutto l’anno. Il comune di Torno, tra Blevio e Faggeto Lario, è certamente uno dei più caratteristici e antichi tra i vari borghi che si affacciano sul lago di Como, e la sua atmosfera è frutto di una magica commistione di architettura lombarda, chiesette storiche, ristoranti tipici e di un panorama fatato.

La posizione geografica di Torno è infatti uno dei suoi tratti distintivi, immersa com’è nel contesto naturalistico del lago, con le sue acque calme incorniciate dai promontori che maestosi in esse si riflettono. Il borgo di Torno è caratterizzato dalla presenza di un suggestivo porticciolo, dal quale quotidianamente partono battelli, aliscafi, e traghetti turistici, per mezzo dei quali è possibile ammirare gli scorci più suggestivi del lago, e con i quali è possibile raggiungere le innumerevoli località lacustri della zona.

Il comune di Torno comprende numerose frazioni, tra le quali spiccano Rasina, Perlasca, Montepiatto e Piazzaga. Il centro cittadino è costellato di storiche ville e incantevoli chiese, le quali conferiscono al borgo un’atmosfera unica ed esclusiva. L’area su cui sorge il comune di Torno ha radici molto antiche, che affondano nell’era preromana.

Il borgo possiede una storia molto travagliata, caratterizzata da momenti di espansione economica, legati alla produzione tessile, alternati a momenti di contrazione territoriale e politica, causati dagli scontri e dai saccheggi con la città di Como. L’antica e complessa storia di questo incantevole borgo è rintracciabile nei suoi edifici, veri testimoni di una gloria passata e presente.

L’edificio più noto dell’intero comune è senza dubbio la chiesa parrocchiale di Santa Tecla. Questa bellissima chiesa si affaccia sul porto di Torno e costituisce uno dei simboli del borgo. L’edificio ha una struttura romanica e presenta un bellissimo campanile e un elaborato rosone gotico. La chiesa è stata restaurata di recente, e al suo interno sono custoditi una serie di meravigliosi affreschi di Bartolomeo De Benzi risalenti al XVI secolo.

Un altro importante edificio religioso del comune di Torno è senza dubbio la chiesa di San Giovanni Battista del Chiodo, una splendida chiesa di origine rinascimentale, le cui parti più antiche risalgono al trecento. Questa bellissima chiesa presenta incantevoli bassorilievi e affreschi e presenta inoltre una torre campanaria romanica risalente al XII secolo.

La chiesa deriva il proprio nome dalla presenza, al suo interno, di una importantissima reliquia, uno dei chiodi della croce di Cristo, che, secondo una leggenda agiografica, sarebbe stata portata a Torno da un arcivescovo tornato da una crociata. Per questa ragione la chiesa di San Giovanni Battista del Chiodo è stata oggetto di grande devozione per secoli e secoli.

Per gli amanti delle lunghe passeggiate suggeriamo una escursione nei boschi del promontorio che si trova alle spalle del borgo. Sopra a Torno troviamo infatti l’incantevole frazione di Montepiatto, a circa seicento metri di altezza. Presso questa località è presente un altro bellissimo edificio religioso, la chiesetta dedicata a Santa Elisabetta, situata in un contesto paesaggistico davvero incantevole.

L’antica chiesetta è affiancata da un edificio secentesco che ospitò un tempo una nutrita comunità conventuale. In questa area troviamo inoltre alcuni esempi di massi erratici, ossia dei roccioni portati a valle dal processo di scioglimento dei ghiacciai, che la tradizione definiva “massi delle streghe”.