Dacca, o Dhaka, la capitale del Bangladesh, è una città dalle mille sfaccettature, capace di sorprendere con la sua energia inaspettata e la sua autenticità. Conosciuta come “la città delle moschee” per la sua architettura religosa islamica, Dacca offre un mix di storia antica, tradizioni e un ritmo frenetico: da un lato i suoi monumenti raccontano il passato glorioso di una capitale che fu il cuore del commercio mondiale dei tessuti; dall’altro i mercati brulicanti e i canali affollati rivelano la vitalità del presente.
Indice
Cosa vedere a Dacca Vecchia
Il cuore storico della città, Dacca Vecchia, è un labirinto di vicoli stretti e caotici: il consiglio è quello di immergersi e perdersi per provare a cogliere angoli e sfumature senza ordine ma di grande poesia. Qui si trovano alcuni dei luoghi più iconici della capitale, come il Lalbagh Fort, una fortezza incompiuta risalente al XVII secolo, circondata da splendidi giardini. Diverse leggende provano a motivare la sua costruzione e la sua incompiutezza: una delle più note riguarda la morte prematura di Pari Bibi, la figlia del subahdar (governatore) Shaista Khan. Si racconta che la sua morte improvvisa abbia portato il governatore a considerare il forte come un luogo sfortunato, inducendolo a interromperne i lavori.
Non lontano, la Star Mosque, che brilla con i suoi mosaici unici e che deve il nome ai decori con motivi di stelle blu, fu costruita nella prima metà del XIX secolo da Mirza Golam Pir.
L’Ahsan Manzil, conosciuto come Palazzo Rosa, è un’iconica residenza del XIX secolo situata a Dhaka, un tempo dimora dei Nawab, influente élite bengalese. Costruito nel 1872, il palazzo combina elementi architettonici europei e moghul, con una facciata rosa sfarzosa, una cupola centrale e dettagli decorativi raffinati. Centro politico e sociale dell’epoca, ospitava banchetti, incontri di rilievo e cerimonie. Oggi, trasformato in museo, espone oggetti storici legati ai Nawab, offrendo un viaggio nel passato fastoso di questa famiglia. Circondato da giardini panoramici sul fiume Buriganga, è una tappa imperdibile per chi visita la città.
Passeggiare per Dacca Vecchia significa anche scoprire botteghe artigiane, mercati locali e piccole moschee nascoste, dove il tempo sembra essersi fermato. Il quartiere è un microcosmo perfetto per osservare la vita quotidiana, tra risciò affollati, venditori di strada e antichi edifici coloniali.
Musei e mercati, il cuore culturale e commerciale di Dacca
Per comprendere appieno la cultura bengalese, una visita ai musei di Dacca è d’obbligo. Il Museo Nazionale del Bangladesh è il più grande del Paese e ospita una vasta collezione di manufatti storici, opere d’arte, costumi tradizionali e testimonianze della guerra di indipendenza. Altrettanto affascinante, nonostante l’edificio non particolarmente curato esternamente, è il Liberation War Museum, che racconta la lotta per la libertà del Bangladesh attraverso immagini, documenti e reperti storici.
Chi ama lo shopping non può perdere il New Market, un labirinto di bancarelle dove si trova di tutto: tessuti tradizionali come il jamdani, gioielli, spezie e oggetti artigianali. Per un’esperienza più moderna, il Bashundhara City Mall è uno dei più grandi centri commerciali dell’Asia meridionale, con una vasta scelta di negozi e ristoranti.
Dacca, la Venezia d’Oriente
Dacca è attraversata da una rete di canali e fiumi che da sempre influenzano la vita cittadina e per la quale è spesso soprannominata “la Venezia d’Oriente”. Un giro in barca sul fiume Buriganga è un’esperienza imperdibile per immergersi nell’atmosfera autentica della città, sia di giorno che di sera. Dal porto di Sadarghat, uno dei più grandi dell’Asia, partono imbarcazioni di ogni tipo: dalle tradizionali barche a remi ai battelli affollati e turistici.
Navigando sul fiume, si possono osservare i venditori ambulanti che trasportano merci, le piccole comunità lungo le rive e i tramonti che tingono d’oro le acque. Per chi cerca un’esperienza più tranquilla, alcune escursioni organizzate offrono la possibilità di esplorare le zone rurali poco fuori città, anche la mattina molto presto quando la città si sveglia.
I parchi e i giardini
Nonostante il caos urbano, Dacca offre anche angoli di pace nei suoi parchi e giardini. Il Ramna Park, uno dei più antichi e grandi della città, è perfetto per una passeggiata o un picnic all’ombra degli alberi secolari. Qui, durante le festività bengalesi, si svolgono eventi culturali e celebrazioni tradizionali.
Il National Botanical Garden ospita una vasta collezione di piante esotiche e locali; mentre per una vista mozzafiato della città, il Crescent Lake è la destinazione ideale per godere di un panorama estremamente suggestivo, soprattutto al tramonto.
Proposte per la sera: tra cultura e sapori
La sera, Dacca si anima di una dinamica scena culturale e gastronomica. Gli appassionati di teatro possono ammirare spettacoli tradizionali e concerti di musica bengalese presso il Shilpakala Academy, il centro culturale della città; mentre i cinefili possono immergersi nella ricca produzione locale nei numerosi cinema della città. Per cena e serata, nei quartieri di Gulshan e Banani si susseguono ristoranti di alto livello e bistrot, perfetti per gustare piatti bengalesi o proposte internazionali. Per un’esperienza più autentica, i chioschi di street food del centro città propongono sapori tipici da gustare tra le luci della capitale by night.
Informazioni pratiche
Quando andare a Dacca
Il periodo migliore per visitare Dacca è durante la stagione secca, da novembre a marzo, quando il clima è più fresco e le piogge sono rare (anche se il cambiamento climatico in corso sta confondendo un po’ le stagioni). Durante l’estate, da aprile a giugno, le temperature possono essere molto alte, mentre i monsoni, da luglio a ottobre, portano forti precipitazioni e umidità elevata.
Dacca ha infatti un clima tropicale monsonico, caratterizzato da estati calde e umide, inverni miti e una stagione delle piogge intensa. Le temperature medie variano dai 20°C in inverno ai 35°C in estate. Per i viaggiatori, è consigliabile vestirsi in modo piuttosto leggero, portare sempre con sé un ombrello o impermeabile per la pioggia durante la stagione monsonica.
Come spostarsi
Muoversi a Dacca può essere un’avventura, data la densità del traffico. I risciò a pedali o a motore (i tuk tuk) sono il mezzo più caratteristico e adatto per brevi distanze: non a caso la capitale del Bangladesh è chiamata rickshaw capital!
Per tragitti più lunghi, si possono utilizzare i taxi o le automobili con driver, concordando sempre prima la tratta e la cifra da pagare. In alternativa, Dacca è ben collegata al resto del Bangladesh tramite autobus e treni. La capitale ha numerosi terminal per gli autobus interurbani, tra cui Gabtoli e Saidabad, serviti da diverse compagnie sia private che pubbliche. Gli autobus turistici sono più popolari tra i viaggatori, perché confortevoli e dotati di aria condizionata. La stazione ferroviaria principale di Dacca, Kamalapur Railway Station, è il punto di partenza per treni diretti verso le maggiori città del paese, tra cui Rajshahi, Sylhet e Chittagong. Bangladesh Railway offre una combinazione di treni diurni e notturni, con opzioni di classe standard e cabine più comode.
Cosa mangiare
La cucina bengalese è un trionfo di sapori e spezie. Tra i piatti tradizionali, spiccano il biryani, preparato con carne e riso aromatico, e il fish curry, spesso a base di hilsa, il pesce simbolo del Bangladesh. I dolci, come il rosogolla e il mishti doi, sono perfetti per concludere un pasto. Non mancano le opzioni vegetariane, con pietanze a base di lenticchie, verdure e spezie. Come si può facilmente immaginare, a Dacca, il consumo di alcolici è piuttosto limitato a causa delle restrizioni religiose e culturali del Bangladesh, un paese a maggioranza musulmana (circa il 90% della popolazione). L’Islam, religione predominante, vieta il consumo di alcol, motivo per cui è difficile trovarlo nei ristoranti e nei locali pubblici (si trova abbastanza facilmente invece negli hotel internazionali).
Cosa comprare
Dacca è famosa per i suoi tessuti, in particolare il jamdani, una tecnica di tessitura a mano che è anche patrimonio dell’UNESCO. Altri prodotti tipici includono gioielli in argento, oggetti in bamboo e ceramica, oltre alle spezie locali. Nei mercati tradizionali è necessario contrattare per ottenere prezzi migliori: bisogna farci l’abitudine ed entrare nel gioco di ruoli, per vivere un’esperienza divertente e autentica, che fa parte a tutti gli effetti della cultura locale.