Capitale del Bengala Occidentale, Calcutta è una delle più importanti città dell’India. Ma, soprattutto, è un luogo in grado di cambiare chi – da viaggiatore – varca i suoi confini. I colori e gli odori che la caratterizzano, la sua religione e la sua gente: non è una semplice meta di vacanza, ma di viaggio. Uno di quelli da fare almeno una volta nella vita, probabilmente più impegnativi, ma sicuramente indimenticabili.
Tantissimi sono i luoghi di Calcutta che meritano una visita, a cominciare dai suoi pittoreschi mercati e dai suoi monumenti. Ma non solo: l’itinerario ideale, in questa città di 4,5 milioni di abitanti, conduce alla scoperta dei suoi templi, luoghi ricchi di fascino e storia, da quelli più famosi a quelli meno noti.
Indice
I templi di Calcutta da non perdere
Per farsi un’idea di ciò che un tempio induista racconta, il posto giusto da raggiungere è il Tempio di Kalì, il Kalighat Kali Temple, costruito nel 1809 laddove – secondo la leggenda – cadde il piede destro di Dakshayani. Una struttura suggestiva e tra le poche aperte al pubblico per poter essere visitata.
Nel quartiere di Manoiktala, a poco più di un chilometro e mezzo dalla stazione metro di Shobha Bazaar, troviamo invece il complesso di templi gianisti Pareshnath, un insieme di 5 templi ricchi di specchi, pietre colorate e colonne intarsiate, oltre a giardini e fontane ben curati.
Il tempio più grande e importante è il Pareshnath Jain Temple, un edificio molto affascinante costruito nel 1867, mentre gli altri templi, che si trovano tutti nelle vicinanze del tempio principale, sono: Sitalnath Ji Temple, Chandraprabhu Ji Temple, Mahavir Swami Temple, Dadawadi and Kushal Ji Maharaj Temple. Splendido nella sua architettura, il complesso è attraversato da un corso d’acqua fiancheggiato da variopinte aiuole in fiore.
A 20 chilometri dal centro di Calcutta, sulle rive del fiume Hooghly, sorge un altro tempio induista tra i più importanti di Calcutta: il tempio Dakshineswar Kali, dedicato a Bhavatarini, un aspetto della dea Kali, ed edificato tra il 1847 e il 1855 con la volontà di riprodurre i templi del Bengala d’epoca medioevale. Anche qui, gli edifici sono diversi: il tempio principale è circondato da 12 oratori consacrati a Shiva. Una visita qui è d’obbligo per respirare tutta l’essenza della quotidianità indiana, con numerosi fedeli che giungono per porgere le loro offerte durante tutto l’anno. Costruito nel XIX secolo dal filantropo Rani Rashmoni, infatti, attira ogni anno centinaia di migliaia di pellegrini e di turisti, che si accalcano in lunghissime code.
Sito all’interno di un ampio complesso sacro, il tempio dedicato alla dea Kalì sorprende il visitatore già con la sua straordinaria posizione affacciata sull’acqua del fiume Hooghly (sulla sponda orientale). Al suo interno, un supporto in marmo bianco sorregge una riproduzione ricoperta di broccato d’oro della dea Kalì. Il tempio Dakshineswar Kali è diventato un elemento indispensabile nel panorama religioso e culturale del Bengala, la cui importanza non si limita ai suoi aspetti religiosi, ma si estende alla sua rilevanza storica, sociale e architettonica.
Quando visitare Calcutta
Caratterizzata da un clima tropicale, con inverni soleggiati e caldi da dicembre a febbraio, Calcutta (città dell’India) ha un periodo pre monsonico che va da marzo e maggio – con punte di 40° C – e una stagione delle piogge da giugno alla metà di ottobre, caratterizzata da afa, precipitazioni anche molto abbondanti e cielo spesso nuvoloso.
Il momento migliore per raggiungere Calcutta ed esplorarne i templi e le altre bellezze architettoniche e culturali? Il periodo tra metà ottobre e metà novembre, la città presenta il clima migliore per viaggiare, con giornate in genere soleggiate e temperature che toccano al massimo i 30° C.