Il segreto del Cammino di Santiago: Cabo Fisterra e la fine del mondo

Molti pellegrini aumentano il Cammino di Santiago di 90 km, per raggiungere la Costa Da Morte

Il cammino di Santiago di Compostela non ha fine nel capoluogo della Galizia. Fin dall’antichità, infatti, i pellegrini sono soliti proseguire alla volta di Cabo Fisterra.

Hai sempre pensato che il cammino di Santiago di Compostela terminasse nel capoluogo della Galizia? Non è detto, considerando come in molti preferiscano aggiungere un’ulteriore deviazione, fino a raggiungere la “fine del mondo”. La tappa conclusiva del lungo, estenuante e splendido pellegrinaggio è in questo caso Cabo Fisterra. Qui, dinanzi alla vastità dell’Oceano Atlantico, è possibile individuare lo storico stivale di bronzo, installato sulla scogliera a indicare la fine delle fatiche.

Per più di mille anni i pellegrini provenienti da tutto il mondo hanno ritenuto concluso il lungo cammino in Galizia, nel luogo della presunta sepoltura di San Giacomo. Una piccola parte, però, intraprende un sentiero meno noto ai più, ma non per questo sconosciuto, che volge verso ovest a partire dalla piazza principale del capoluogo. Si accetta in questo modo di richiedere al proprio fisico un ulteriore sforzo di 90 km per ritrovarsi dinnanzi all’Oceano Atlantico, nell’antico splendore di Cabo Fisterra, o Finisterre, dal latino finis-terre, ovvero sia “la fine del mondo”.

Fonte: iStock
Cabo Fisterra, il faro

È questo il segreto del Cammino di Santiago che molti avventurieri ignorano, che ha spinto tanti a tornare sui propri passi, anni dopo, così da cimentarsi in quello che secoli fa era il percorso che conduceva ai confini del mondo allora conosciuto. Questo tratto di costa porta con sé una storia drammatica: a partire dal 1500 i locali iniziarono a definirla Costa Da Morte, considerando il gran numero di naufragi avvenuti. Il meteo può infatti sorprendere di colpo i naviganti, con spietati affioramenti rocciosi pronti a trapassare il legno delle imbarcazioni.

Drammi che si sono ripetuti anche in epoca moderna, considerando il destino, ecologicamente funesto, della petroliera Prestige che – il 13 novembre del 2002 – venne travolta da una tempesta a largo di Cabo Fisterra, affondando lentamente nel giro di una settimana. Giungere qui vuol dire godere di uno dei tramonti più affascinanti al mondo, in grado di restare per sempre impresso nella propria memoria. Fisterra offre inoltre un vero e proprio salto nella storia, ritrovandosi a contatto con un luogo magico, considerato tale fin dall’antichità.

Cabo Fisterra
Fonte: iStock
Cabo Fisterra, una caletta

Si narra infatti che qui si trovasse l’Ara Solis, un altare che, secondo la leggenda, era al centro delle pratiche dei fenici per il culto del sole. Ci si potrà perdere per le strade di un paese composto soprattutto da pescatori, dove il mare è vita e offre sapori incredibili nelle tante osterie presenti. Qui, assaporando uno dei tanti piatti proposti, ci si potrà far ammaliare dai racconti di vecchi lupi di mare, ben propensi a condividere storie e leggende.

Per raccontare di essere stati, per davvero, alla fine del mondo.

Cabo Fisterra