Il borgo di San Leo e l’affascinante fortezza del mago

In provincia di Rimini sorge un borgo definito "La più bella città d’Italia" e nella cui spettacolare fortezza si aggira lo spirito di un mago

Foto di Serena Proietti Colonna

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

C’è un borgo, in provincia di Rimini, che è stato definito da Umberto EcoLa più bella città d’Italia“, un luogo sospeso nel tempo e anche appollaiato su un enorme masso roccioso. E proprio qui, nel punto più alto di questo sperone, prende vita un castello millenario legato a un antico mago il cui spirito, ancora oggi, sembrerebbe infestarne le mura.

Cosa vedere a San Leo

Il borgo in questione è San Leo che nel corso dei secoli ha ricoperto diversi ruoli tra cui quello di una straordinaria fortezza militare. Per accedervi e scoprirlo è necessario percorrere un’unica e suggestiva strada scavata nella roccia. Numerose, nel suo centro storico, sono le bellezze che lasciano incantato il visitatore come, per esempio, il Duomo – o Cattedrale – di San Leone che rappresenta una delle più singolari e importanti testimonianze dell’architettura romanico-lombarda.

Una struttura dal fascino indiscutibile in cui si possono ammirare capitelli corinzi e romanici e particolari davvero unici come il grifone e il leone alato.

Decisamente affascinante anche la Torre Civica, praticamente accanto al Duomo, che vanta una forma quadrata fuori e una circolare dentro. È, tra le altre cose, un prestigioso esempio di romanico edificato direttamente sulla roccia su cui è costruita anche la cattedrale. È bene sapere, tuttavia, che non sempre è accessibile, se non durante le festività.

Continuando a passeggiare tra le vie di San Leo è possibile arrivare alla Pieve di Santa Maria Assunta, un piccolo edificio religioso che però è il più antico del borgo. Le mura esterne sono in conci di arenaria, calcare e pietre di viario tipo, ma la sua più speciale particolarità è l’ingresso rivolto verso il Duomo, poiché è stata eretta a ridosso del maestoso strapiombo.

Al suo interno si possono osservare tre navate divise da due file di colonne con arcate. Sotto le navate, inoltre, sorge un ulteriore piano dove è conservata la cripta e il cosiddetto Sacello di San Leone.

Il viaggio procede verso il Belvedere di San Leo, una vera e propria terrazza che si affaccia sulla Valmarecchia e che regala al viaggiatore un panorama magnifico che spazia fino all’Adriatico.

E poi ancora la bellissima Piazza Dante Alighieri su cui si specchiano edifici storici di importante valore come il Palazzo Mediceo e il Palazzo della Rovere. Il primo conserva tra le sue mura l’ufficio di informazioni turistiche e il Museo di Arte Sacra, il secondo, invece, è stato costruito per ospitare la nobile famiglia che succedette ai Montefeltro alla guida del Ducato di Urbino. Oggi è la sede del Municipio.

La maestosa fortezza di San Leo

Senza ombra di dubbio uno dei monumenti più affascinanti del borgo è la sua fortezza, vero e proprio simbolo di San Leo che risulta visibile da quasi tutti gli angoli del paese. Come vi raccontavamo in precedenza, è costruita su uno sperone inaccessibile, tanto da essere considerata una sorta di punto d’incontro tra natura e arte.

Di origini romane, nel corso dei secoli è stata contesa fra popoli e famiglie che abitarono questa spettacolare zona d’Italia, per poi essere conquistata da Federico di Montefeltro che la possedette fino al 1631, anno in cui passò allo Stato Pontificio.

Tra le sue funzioni principali c’è stata quella di fare da prigione. E proprio in questa fase, tra le sue celle, passarono tanti detenuti tra cui Giuseppe Balsamo, meglio noto come il Conte di Cagliostro, che qui morì nel 1795, dopo esservi stato rinchiuso nell’anno 1791.

Cagliostro era un avventuriero, un alchimista, un guaritore e un falsario capace di convincere la gente di saper trasformare il piombo in oro. Per questo motivo venne condannato all’ergastolo come eretico e segregato nella cella del “Pozzetto”, il cui unico accesso era una misteriosa botola.

La leggenda del fantasma della fortezza di San Leo

In sostanza, quindi, Cagliostro fu imprigionato nei sotterranei del forte di San Leo dove trascorse alcuni dei suoi ultimi anni di vita. Un vero e proprio luogo infernale raggiungibile solo dopo essersi calati attraverso una botola.

La sua fu una lenta agonia che lo portò a generare attacchi di violenza, crisi psicologiche fino, stando a quanto narrato dalla leggenda, ad avere un ictus che ne causò la morte. Nel momento in cui passò a miglior vita, il suo corpo fu seppellito senza bara per poi essere ritrovato negli anni seguenti da alcuni mercenari polacchi che riseppellirono in parte il suo corpo, ma non il teschio che vanne da loro utilizzato come calice.

Ecco perché il suo fantasma, ancora oggi, sembrerebbe aleggiare tra le mura della fortezza in cerca di quella degna sepoltura di cui non ha mai goduto.

Cosa vedere nei dintorni di San Leo

Il primo luogo da vedere nei dintorni di San Leo è senza ombra di dubbio San Marino, una mini Repubblica in parte arroccata sul Monte Titano. La sua capitale è un pullulare di tipiche stradine strette con botteghe artigianali, vessilli medievali che sventolano e guardie in uniforme. Sono tanti, da queste parti, i monumenti di grande interesse tre cui la Basilica di San Marino edificata su una pieve più antica e anche la trecentesca Chiesa di San Francesco.

Molto carino anche Novafeltria, un borgo adagiato nel cuore dell’alta Valmarecchia il cui primo nucleo abitato si è sviluppato intorno una chiesa dedicata a San Pietro in Culto e all’oratorio di Santa Marina, splendi monumenti ancora presenti.

Poi il Convento di Sant’Igne che cela una preziosa reliquia sotto cui San Francesco predicò durante la sua visita al borgo e anche un affresco di una Madonna in trono con Bambino e Santi realizzato nel 1535. Maestosa e imperdibile anche l‘Antica Rocca di Maioletto la cui particolare storia si intreccia con varie leggende su come fu distrutta: una frana “evocata” da un misterioso ballo angelico avvenuto tra le mura del castello.

A soli 9 km a chilometri a sud di San Leo da non perdere è il piccolo borgo sparso di Montecopiolo dove poter scoprire un’importante area archeologica e i ruderi di un antico castello situato su una collina a un’altezza di 1033 metri.

Insomma, il borgo di San Leo e i suoi dintorni sono un susseguirsi di interessanti e imperdibili sorprese (ed anche di un po’ di mistero).