Sternatia, la piccola Grecia italiana nel cuore del Salento

Il piccolo borgo salentino è una perla di rara bellezza, e possiede un'antica tradizione unica nel nostro Paese

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Redazione

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C’è un posto, racchiuso nel cuore del Salento, in cui la popolazione parla ancora un’antica lingua straniera. Uno dei paesini che sorge nell’area della Grecia salentina è il piccolo borgo di Sternatia, un gioiello di origine romanica.

Il centro abitato sorge in un avvallamento tufaceo, delimitato dalle dolci pendenze delle serre salentine e, sul versante opposto, da distese di terre rosse. Ed è qui che risiedono gli ultimi eredi dell’antica civiltà Magno-greca che, tantissimi anni fa, aveva colonizzato l’Italia meridionale. Per questo motivo, alcuni degli abitanti conoscono ancora il griko, l’idioma ellenico diffuso ormai solamente nella penisola salentina e in un’altra piccola regione della Calabria.

Ma la storia di Sternatia è ancora più antica: fino ai primi anni del’900 in questa zona si potevano ammirare diversi menhir, simbolo di un lontanissimo insediamento risalente al neolitico. Nei secoli, il borgo ha vissuto vicende alterne: l’improvviso sbocciare della civiltà durante il periodo dell’impero romano, la caduta nelle mani dei bizantini (che portarono l’uso della loro lingua) e poi la fortificazione della città con l’arrivo dei normanni. E ancora, Sternatia diventò un feudo e vide innumerevoli passaggi da un proprietario all’altro, fin quando non ottenne la propria indipendenza.

Il centro storico di Sternatia

Perdersi tra le stradine di Sternatia è un’esperienza gradevole e confortante. Il suo centro storico possiede un fascino dal sapore antico, e sono evidenti sul suo territorio i segni di un passato in cui era ancora un’importante fortificazione. Di quella che in origine era la cinta muraria del paese si trova ancora traccia nella Porta Filia, dominata da un suggestivo arco a tutto sesto. È questa l’ultima superstite delle quattro porte d’accesso che, nel ‘500, vennero costruite lungo le mura che circondavano Sternatia.

Poco distante, all’ingresso del centro storico, possiamo ammirare l’antico frantoio ipogeo risalente al XV secolo, l’unico ancora fruibile dell’ampia rete di ben 19 edifici simili, tutti collegati a livello sotterraneo. Un tempo il frantoio apparteneva alla famiglia Granafei, la quale nel ‘700 ordinò la costruzione dell’omonima residenza baronale edificata secondo i dettami dello stile del barocco salentino ancora oggi splendidamente conservato. Palazzo Granafei sorge sulle ceneri di un vecchio castello fortificato di origine bizantina, e si dispone su tre lati. Al loro interno, la corte privata presenta tutt’oggi dei silos ipogei scavati nella roccia, dove venivano conservati i cereali.

Addentrandoci nel cuore di Sternatia, non possiamo fare a meno di rimanere estasiati di fronte alla magnificenza della Chiesa Maria Santissima Assunta, costruita sulle fondamenta di un preesistente edificio religioso nel XVIII secolo. All’interno della struttura, sono ancora conservati alcuni resti della chiesa che dovette lasciare spazio a quella che oggi adorna il centro storico. Molto suggestivo, infine, il convento dei Domenicani fondato verso la fine del ‘400, al cui fianco sorge una splendida chiesa in stile barocco e rococò. Oggi è sede del comune.

Sternatia
Fonte: Wikimedia | Ph. Lupiae
Il convento dei Domenicani