Cosa vedere a Sucre, viaggio nella capitale della Bolivia

Sucre, la capitale della Bolivia, è una delle città più suggestive del Sud America, con un centro storico che ha mantenuto inalterato l’antico aspetto coloniale

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Redazione

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Sucre, la capitale della Bolivia, è una suggestiva città dall’impianto ortogonale tipico delle nuove fondazioni cinquecentesche in Sud America e ha mantenuto pressoché inalterato il suo antico aspetto coloniale fatto di eleganti edifici intonacati di bianco. Sebbene il governo nazionale della Bolivia sia insediato a La Paz – tanto che quest’ultima viene spesso scambiata per la capitale – a Sucre si trovano il parlamento boliviano e la corte suprema e, da quando venne sancita l’indipendenza, è di fatto la capitale dello stato.

Una curiosità di Sucre è il fatto che per i suoi abitanti essa abbia ben cinque nomi, ciascuno a memoria di una fase della sua storia plurisecolare: Charcas è il nome indigeno che indica il luogo in cui gli spagnoli costruirono la prima città coloniale; La Plata è il nome dato alla città insignita dal re di Spagna di privilegi e di onori; il nome Chuquisaca venne concesso alla città durante la lotta per l’indipendenza; Sucre onora Don Antonio José de Sucre il maresciallo della battaglia di Ayacucho (9 dicembre 1824), e, infine “La Ciudad Blanca” – ovvero la città bianca – è il soprannome dovuto al colore delle sue abitazioni.

In questa guida scopriremo le mete più interessanti e le attrazioni da non perdere in un viaggio a Sucre, la capitale della Bolivia.

Il cuore della città storica, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è la grande Plaza 25 de Mayo, circondata dagli edifici più importanti della città e popolata dai locali e dai bar più raffinati di Sucre, dove si può fare una gustosa colazione mentre si osservano i boliviani che iniziano la giornata sotto l’ombra della grande statua di Don Antonio José de Sucre, il luogotenente di Simon Bolivar e primo presidente della Bolivia indipendente.

Sulla piazza si trovano due degli edifici religiosi più importanti di tutta la Bolivia, la grande Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe, in un elegante ibrido architettonico che unisce con disinvoltura gli schemi del rinascimento spagnolo con le esuberanti decorazioni barocche, e la cappella della Vergine di Guadalupe. Questa piccola, ma importante, cappella venne innalzata nel XVII secolo e ospita l’icona più importante per i cattolici boliviani ovvero l’immagine della Madonna di Guadalupe, patrona di Sucre e dipinta dal pittore boliviano Fray Diego de Ocaña nel 1601.

Rimanendo sulla piazza si può visitare la Casa de la Libertad, un suggestivo edificio coloniale che è stato per anni la sede del parlamento boliviano e che oggi ospita il Museo Nazionale che raccoglie un’interessante collezione di arte antica e moderna insieme ai più importanti cimeli della storia boliviana come la prima copia della Costituzione e una vasta esposizione di documenti e fotografie d’epoca. Uno dei percorsi più interessanti del museo è quello che ripercorre con molta precisione la storia della lotta per l’indipendenza della Bolivia dalla Spagna.

Nella zona potrete ammirare anche una delle istituzioni culturali più importanti di Sucre e di tutta la Bolivia raggiungendo la splendida Biblioteca Nazionale – la più grande dello stato – ospitata in un edificio risalente al Seicento completamente decorato dagli abilissimi scalpellini boliviani. All’interno della biblioteca, oltre ai manoscritti più antichi e preziosi di tutta la Bolivia si trova anche l’archivio nazionale, un vero e proprio scrigno della cultura e della storia boliviana.

Sempre da Plaza 25 de Mayo si può prendere una navetta che conduce a uno dei luoghi più magici e sorprendenti di tutta la Bolivia, Cal Orcko, una cava di pietra a pochi chilometri dal centro cittadino che ha conservato una incredibile quantità di impronte fossili di dinosauro. Il sito si presenta come un’ampia e piatta distesa di roccia, inclinata di circa 60° rispetto al terreno, sulla quale sono impresse più di 5.000 impronte per quasi 300 specie di dinosauri che nel corso di milioni di anni si sono fossilizzate, trasformandosi in pietra. Il centro visite del parco delle impronte di dinosauro fa da compendio alla cava e permette di osservare le ricostruzioni a grandezza naturale delle creature che lasciarono le impronte più di 100 milioni di anni fa, tra cui l’enorme titanosauro, lungo più di 36 metri.

Tornando nel centro storico di Sucre vale la pena fare una bella passeggiata nel parco pubblico più bello della città, Parque Bolivar, situato nei pressi della sede della Corte Suprema boliviana e rilassarsi tra i suoi magnifici viali alberati e le grandi fontane. Durante l’estate vengono organizzati spesso concerti all’aperto e piccoli chioschi che vendono street food popolano tutto il parco permettendo una divertente e golosa pausa mentre si visita la città.

Per visitare un’altra suggestiva struttura di Sucre bisogna recarsi fino al Monasterio de La Recoleta, un monastero francescano risalente all’inizio del Seicento, formato da una chiesa principale e da un chiostro di incomparabile bellezza che abbraccia la piazza antistante creando una soluzione prospettica di grande impatto visivo. All’interno del monastero si può visitare il museo annesso che raccoglie un gran numero di paramenti sacri e che permettere di conoscere la storia dei frati francescani in Bolivia.

Calle Dalence è, invece, la strada più elegante e alla moda di Sucre, dove si aprono i negozi più importanti e i locali migliori della città: insomma, è il luogo ideale per distrarsi facendo shopping o per mangiare un piatto tipico boliviano, come il ricco silpancho o il gustoso chicharron. Infine, se volete ammirare una delle viste più spettacolari di Sucre dovrete recarvi fino al Café Mirador situato su una grande piattaforma panoramica all’altezza dei tetti della città e da cui si può davvero vedere ogni angolo della Ciudad Blanca.