Alla francese o all’eschimese, alla thailandese o alla neozelandese. Non stiamo parlando di un astruso meccanismo elettorale da prendere a riferimento per garantire governabilità al nostro paese, ma di quello che nel Cyrano veniva definito “un mezzo di potersi respirare un po’ il cuore e assaporarsi l’anima a fior di labbra”: il bacio
Già perché quel gesto così naturale, quel linguaggio universale per noi occidentali, segue regole diverse di paese in paese, tanto da non sembrare azzardata l’affermazione: “Paese che vai, bacio che trovi”. Non ci soffermiamo qui sulla scelta del momento più opportuno per farlo, ma sul tipo di bacio, sia esso inteso come saluto, che segno d’affetto o di fratellanza.
In Italia, ad esempio, il bacio è diffuso come forma di saluto soprattutto tra parenti e amici ed è considerato completo solo quando è dato due volte porgendosi a vicenda le guance, prima la destra poi la sinistra. Stesso discorso per i francesi, considerati gli inventori del bacio passionale (quello “alla francese”, appunto). Due i baci anche in Spagna, dove però si porge prima la guancia sinistra e poi la destra. Il triplo bacio è tipico delle culture ortodosse, diffuso in Ucraina, Serbia, Montenegro, Macedonia e Slovenia, ma anche in Olanda e Svizzera.
Nei paesi arabi baciare persone dello stesso sesso è una pratica comune. Non lo è affatto baciare in pubblico persone del sesso opposto. Qui in genere per salutare un conoscente ci si limita a baciarlo sulla fronte o sulla guancia, per poi abbracciarlo.
In India e Cina il bacio è considerato un'”attività” privata, così come in Giappone dove uomini e donne si salutano inchinandosi. Proibiti i baci pubblici tra uomini e donne in Egitto, dove tuttavia è concesso baciare sulle guance persone dello stesso sesso.
Al bando il bacio in alcune tribù in Africa. Ad esempio in Kenya i Samburu di Barsaloi considerano il gesto come una pratica impura: secondo la loro tradizione, infatti, la bocca è la parte del corpo da utilizzarsi unicamente per mangiare.
Veniamo poi ai baci “particolari”. Il più noto è quello che si scambiano gli eschimesi: per dimostrare il loro amore gli innamorati strofinano le punte dei loro nasi, l’uno contro l’altra. Stesso discorso per Mongolia, Vietnam e Cambogia. Più o meno simile il bacio “naso contro naso” dei Maori in Nuova Zelanda, dove le coppie indigene si scambiano tenerezze avvicinando le fronti e sfregando le punte dei nasi.
Questione d’olfatto per i thailandesi. Il partner avvicina il naso alla bocca dell’amato e inspira lentamente e profondamente. Quanto più lungo e delicato è il respiro, tanto più il bacio è sensuale. Si “morde” infine in Papua Nuova Guinea con le coppie che si mordicchiano sopracciglia e ciuffi di capelli per scambiarsi effusioni.