Perché la notte prima di partire si fa fatica a dormire

Agitazione, pensieri, preoccupazioni, risvegli frequenti costringono a rimanere in un dormiveglia che non permette di certo di rilassarsi

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Flavia Cantini

Content Writer

Content Writer specializzata nel Travel. Per me il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se scrivo ed emoziono l’ho raggiunto.

Prima di partire per un viaggio, lungo o breve che sia, vorremmo essere ben riposati così da affrontare i chilometri che ci separano dalla località prescelta in ottima forma e pieni di energia.

Ma non soltanto: anche per arrivare a destinazione e non crollare subito a letto ma avere il tempo per un primo assaggio del luogo che ci ospita.

Eppure, come capita a moltissimi, riposare appieno la notte prima della partenza non è così scontato.

Agitazione, pensieri, preoccupazioni, risvegli frequenti costringono a rimanere in un dormiveglia che non permette certo di rilassarsi.

Il timore di non sentire la sveglia e di incappare in inconvenienti sono soltanto alcune delle motivazioni.

Perché non c’è riposo la notte prima di un viaggio

Come mai è così difficile prendere sonno e dormire in maniera tranquilla la notte prima di partire?

I motivi sono svariati e non ne sono esenti neppure i viaggiatori più esperti.

Un viaggio, infatti, oltre a rappresentare un evento piacevole e carico di aspettative positive, può significare anche incertezza e porre di fronte a incognite o minacce quali, ad esempio, incidenti, scioperi, ritardi, perdita dei bagagli e via dicendo.

E così, ecco che scatta subito il primordiale istinto di “lotta o fuga“: la parte più antica del cervello, infatti, si mette in allarme come se dovesse sfuggire da un predatore e pone quindi in atto un collaudato “meccanismo di sopravvivenza” senza tenere conto che, in realtà, si tratta invece di prendere un treno, un pullman o un volo.

Quando è prevista una situazione stressante, il corpo reagisce spontaneamente rilasciando cortisolo e adrenalina, due ormoni che aumentano la risposta agli stimoli e accelerano il battito cardiaco.

Oltre a tale condizione fisiologica che rende complicato il riposo, va sottolineato come la mente inizi a fissarsi sulle incognite prefigurandosi gli scenari peggiori possibili: come se non bastasse, si tratta di pensieri che, a loro volta, aumentano la paura e l’ansia in un circolo vizioso che non trova soluzione.

Un minimo di agitazione è comunque normale e, anzi, aiuta a mantenersi vigili e a organizzare la partenza al meglio, tuttavia non deve trattarsi di un’ansia invalidante cui si aggiungono frustrazione e rabbia per l’impossibilità di dormire tranquilli come si dovrebbe.

Gli accorgimenti per riposare lo stesso

Una notte di sonno agitato è dannosa per l’equilibrio fisico e mentale e lo è ancora di più quando, il giorno dopo, ci aspetta un viaggio da affrontare.

Quali sono allora alcuni accorgimenti per rilassarsi lo stesso?

Evitare di assumere caffeina o bere alcolici durante il giorno, come è risaputo, e poi lavorare sulla propria situazione mentale.

Una strategia vagliata dagli psicologi è quella di mettersi a letto e attuare la “modalità di gestione dell’ansia” elencando ad alta voce tutte le preoccupazioni che passano per la testa: una volta espresse, occorre riflettere su quali sono realistiche e quali, invece, esagerate e assurde e al modo con cui attenuarle entrambe.

Altre tecniche efficaci sono quelle di predisporre per tempo i bagagli (mai ridursi all’ultimo minuto) e riflettere su piani di emergenza da mettere in campo in caso di imprevisti.

Infine, è importante cercare di conciliare il sonno: un po’ di yoga, una tisana rilassante, un bagno caldo, un libro gradevole da sfogliare prima di addormentarsi.