Gli abitanti lo chiamano “Ciucarun”, che nel dialetto del posto vuol dire “grande campanile”. Siamo in Piemonte, nella Serra Morenica d’Ivrea, dove il campanile di San Martino si innalza suggestivo e solitario in mezzo a un verdeggiante pianoro panoramico. È l’unico edificio sopravvissuto all’abbandono dell’antico villaggio di Pearno, in seguito alla costituzione del borgo fortificato di Bollengo, in provincia di Torino, nel 1250. La torre campanaria è anche ciò che rimane della chiesa dedicata a San Martino.
La storia del campanile solitario
Sfortunatamente, non si hanno documenti certi riguardo l'origine del Ciucarun. Uno dei primi in cui viene citato lo splendido campanile e la relativa chiesa, della quale – come dicevamo – non vi è più traccia, si riferisce alla fondazione di Bollengo risalente alla metà del Duecento. Nello specifico, si tratta dell'ingiunzione alla popolazione di Paerno e di altri villaggi vicini di trasferirsi nel nuovo borgo fortificato.
Bisogna attendere fino al XV secolo per avere notizie certe su San Martino quando, un documento del 1477, affermava che la chiesa, da parrocchia autonoma, veniva declassata a semplice oratorio. Fino a che, nel 1731, un decreto vescovile ne ordinò la demolizione. A restare in piedi fu soltanto la torre campanaria, che ancora oggi si può ammirare in tutto il suo antico splendore, anche grazie anche all’intervento di restauro messo in atto dal Comune di Bollengo nel 2000. A contribuire a dare al monumento solitario una visibilità maggiore è stato anche il suo ingresso nel circuito dell'Ecomuseo AMI – Anfiteatro Morenico d’Ivrea.
Realizzato in stile romanico, tra l'XI ed il XII secolo, il Ciucarun svetta tra la natura e il cielo per un'altezza di sei piani, cinque dei quali delimitati da cornici di archetti pensili in cotto. Dal basso verso l'alto si può notare la tipica successione di feritoie, monofore e bifore, oggi tutte murate, fatta eccezione per quella della cella campanaria. Alla base della torre, sul lato ovest, è visibile una porta ad arco, ora murata, che costituiva uno degli accessi al campanile, mentre tracce di muratura confermano la presenza della chiesa annessa. All'interno c'è traccia di una piccola cappella absidata, aspetto comune ad altri campanili coevi, come quello dell'abbazia di Fruttuaria.
Tra le bellezze dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea
Visitare il Ciucarun, significa anche andare alla scoperta di un territorio ricco di fascino e costellato di chiese e monumenti preziosi, immersi nella natura. Il campanile di San Martino è, infatti, una delle attrazioni dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea (AMI), situato nella parte centro-settentrionale del Canavese, splendido angolo del Piemonte, a ridosso dei massicci alpini valdostani: una delle più rilevanti conformazioni geologiche di origine glaciale del mondo per estensione, caratterizzazione morfologica e livello di conservazione. L'offerta, qui, è davvero variegata, tra musei, castelli, siti archeologici, beni religiosi, parchi, aree umide, laghi e tanti luoghi in cui praticare sport e attività outdoor, nonché ecovillaggi.
Gli amanti delle escursioni hanno a disposizione un sistema di itinerari di tipo naturalistico-sportivo, per chi desidera esplorare il territorio a piedi, in mountain bike e a cavallo, seguendo l’intero arco collinare principale dell’AMI, che comprende la Serra d’Ivrea, le morene frontali e quelle della Valchiusella. I panorami che si ammirano tra questi sentieri sono assolutamente unici.