In Sardegna lungo la strada che profuma di zafferano

Nei Comuni della Sardegna attraversati dalla Strada dello zafferano, quando arriva la stagione, il profumo pervade ogni cosa

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Chi conosce la Sardegna, sa benissimo che tra i prodotti tipici c’è lo zafferano. Da qualche anno è nato un itinerario turistico che non è solo la scoperta di questa meravigliosa e antica spezia che viene da Oriente, ma quella di un territorio che in alcune stagioni dell’anno è davvero bello visitare. Lo zafferano  fiorisce in autunno ed è proprio questo il momento migliore per andare alla scoperta delle Strade dello zafferano che attraversano un territorio ricco di bellezze e di luoghi inaspettati.

Nei Comuni della Sardegna attraversati dalla Strada dello zafferano, quando arriva la stagione, il profumo pervade ogni cosa. Qui, a San Gavino Monreale, a Turri e a Villanovafranca, nel Medio Campidano, nel Sud dell’isola, lo zafferano è una cosa seria. Una tradizione secolare che, ogni anno, con l’arrivo dell’autunno, attira migliaia di turisti.

Le Strade dello zafferano DOP in Sardegna

Ogni anno le Strade dello Zafferano DOP di Sardegna (la denominazione di origine protetta è stata riconosciuta nel 2009) organizzano uno degli eventi più importanti dell’isola legato alla promozione e alla valorizzazione di quest’oro rosso.

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Fonte: Ufficio stampa
La raccolta dello zafferano in Sardegna

Sì, perché questa spezia ha un valore incredibile. Basti pensare che il 60% della produzione italiana di zafferano viene fatta proprio in questi tre paesini sardi. I turisti vengono a visitare i campi in fiore (“Sa dì de su grofu”) e le aziende produttrici di zafferano. Chi vuole può anche unirsi alla raccolta e alla pulitura del fiore e tutti possono degustare i piatti della tradizione locale aromatizzati con lo zafferano di Sardegna DOP. Il periodo di raccolta dello zafferano dura dai 15 ai 20 giorni tra i mesi di ottobre e novembre. Per l’occasione vengono aperti anche i beni culturali della zona, chiese, musei e siti archeologici dei paesi interessati. E poi, convegni, workshop, show cooking, street food, degustazioni di vini, musica e concerti. Si può salire su una mongolfiera e ammirare i campi di zafferano dall’alto o su un treno storico con locomotiva diesel e carrozze degli Anni ’30 modello “Terrazzini”, con sedili di legno nella Terza classe, mentre erano ricoperti in velluto rosso nella Prima, che parte da Cagliari in occasione dell’annuale sagra dello zafferano.

Narra la mitologia greca che il bellissimo Crocus si innamorò della ninfa Smilace, favorita del Dio Ermes. La lotta era impari ed Ermes trasformò Crocus in un bulbo, il bulbo di Crocus ovvero di zafferano. Il solare zafferano, detto anche la spezia dei re, è due volte più costoso dell’oro. E quello della Strada dello zafferano della Sardegna ha una particolarità rispetto ad altri: ha un elevato potere colorante, effetti terapeutici e proprietà aromatizzanti.

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Fonte: Ufficio stampa
Il fiore di zafferano in Sardegna

I borghi dello zafferano

San Gavino Monreale è il più grande dei tre paesi dello zafferano, grazie al fatto che nel Medioevo furono uniti tre piccoli borghi per formarne uno solo. San Gavino Monreale è conosciuto anche per essere il paese dei murales. Lo si può quindi visitare liberamente facendosi condurre dalle immagini dipinte sulle facciate delle case.

Dal punto di vista turistico è forse Villanovafranca il più famoso: sul suo territorio si trovano alcuni importanti resti nuragici, come l’unico altare nuragico intatto della prima Età del Ferro ritrovato nel nuraghe Su Mulinu. Il paese ospita anche un Museo archeologico. Il paese di Turri, infine, nella subregione collinare della Marmilla, è davvero piccolino ed è abitato da meno 500 persone durante l’anno. Il suo delizioso centro storico è fatto di tipiche case a corte, circondate da alti muri, con davanti ampi cortili e alle spalle piccoli orti familiari. Solitamente si affacciano sulle vie con grandi portali, alcuni risalenti all’Ottocento. Perdersi tra i vicoli ammirando le antiche case e la seicentesca Chiesa di San Sebastiano è sicuramente come fare un balzo indietro nel tempo.

Questo borgo è famoso non soltanto per lo zafferano ma anche per i tulipani. Turri è un borgo dai panorami variegati che sorge in collina nell’abbraccio dei campi coltivati. Location d’eccellenza è il Parco “Beranu Froriu”, in un contesto naturalistico esclusivo, custode altresì di un magnifico roseto con oltre 5000 rose e 450 varietà di fiori tra cui peonie, muscari, iris, giacinti, ranuncoli, allium e narcisi. Parte del circuito dei Grandi Giardini Italiani, il parco di sette ettari è un imperdibile paradiso per chi ama le fioriture primaverili e desidera ammirare gli splendidi tulipani in Sardegna: qui, infatti, sono ben 500.000.

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Fonte: Ufficio stampa
Dal fiore all’oro rosso