Tarr Steps, il suggestivo ponte costruito dal diavolo

Nel cuore del Parco Nazionale di Exmoor, oasi protetta di 665 chilometri quadrati, si cela il suggestivo ponte "edificato dal diavolo"

Foto di Flavia Cantini

Flavia Cantini

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Content Writer specializzata nel Travel. Per me il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se scrivo ed emoziono l’ho raggiunto.

La contea del Somerset, nel sud-ovest dell’Inghilterra, è una delle più affascinanti, con i suoi panorami che sembrano provenire da un fiaba, la ricca storia e l’eco di millenarie leggende.

E non è un caso se proprio qui, nel cuore del Parco Nazionale di Exmoor, oasi protetta di 665 chilometri quadrati, si cela il suggestivo ponte “edificato dal diavolo”, il Tarr Steps.

Tarr Steps, antico monumento del passato

L’inconfondibile ponte a battacchio di 55 metri attraversa il fiume Barle a ovest del villaggio di Liscombe, nella zona meridionale del Parco, è stato costruito con 17 grandi lastre di pietra poste una contro l’altra e sostenute da pali di pietra che, a loro volta, sono supportati da “pietre rastrellanti” come protezione dalla forza dell’acqua, e termina in una strada rialzata.
Ha la particolarità di essere “a pelo d’acqua”, con le lastre a meno di 1 metro sopra il livello dell’acqua: ciò significa che, durante i periodi di piena, si bagna e, di conseguenza, subisce danni.
Accanto alla struttura si trova un guado poco profondo, ma adatto soltanto per i veicoli a quattro ruote motrici.

Si tratta del ponte più lungo della Gran Bretagna, che attrae visitatori fin dal XIX secolo, probabilmente il monumento più fotografato di Exmoor, di notevole interesse storico.

La sua datazione, tuttavia, si perde nella notte dei tempi: esisteva già dall’Alto Medioevo e, secondo alcune stime, potrebbe risalire attorno al 1000 a.C., il che lo renderebbe addirittura “vecchio di 3000 anni”.

Come accennato, sorge tra le fronde del bosco della Riserva Naturale Nazionale di proprietà del Parco Nazionale di Exmoor, 33 ettari boschivi che abbracciano il fiume e il ponte stesso: la riserva è l’habitat ideale per la fauna selvatica come i ghiri e il raro pipistrello barbastello e, lungo le rive, non è raro incontrare anche le lontre.

Ma non soltanto: per quanto riguarda la flora, è l’ambiente perfetto per epatiche, muschi, licheni, e in primavera, fioriscono le campanule a perdita d’occhio.

Tarr Steps, il ponte a batacchio

Ma cosa significa “ponte a battacchio”?

I ponti a batacchio sono ponti realizzati con grandi lastre di pietra senza alcuna forma di malta per l’incollaggio.

Il nome deriva dal termine latino “claperius”, che significa “mucchio di pietre” oppure dalla parola sassone “cleaca“, ovvero “colmare le pietre miliari”: stando all’etimologia, si è portati a pensare che i primi ponti di questo tipo siano stati realizzati posando semplicemente lastre di pietra piatte su pietre miliari esistenti, così da rendere l’attraversamento più sicuro.

È, infatti, possibile attraversare anche il Tarr Steps, poiché è molto largo: occorre però fare attenzione alle piogge recenti in quanto la superficie si fa troppo scivolosa.

Il leggendario ponte del diavolo

Si narra che il Tarr Steps sia stato costruito dal diavolo che desiderava un luogo dove crogiolarsi al sole.

Secondo la leggenda, si sdraiava sulle pietre larghe e piatte e, per proteggere la sua postazione, giurò di schiacciare la prima persona che avesse osato mettervi piede per passare da una sponda all’altra.

Gli abitanti dei villaggi mandarono allora un gatto ad attraversare il ponte e l’animale svanì all’istante.

Intervenne poi il parroco e affrontò il diavolo al centro del Tarr Steps: il diavolo imprecò e gridò ma il parroco rimase fermo e lo costrinse a ritirare la sua minaccia.

Tuttavia, il diavolo aggiunse una clausola: nessuno avrebbe mai potuto attraversare mentre prendeva il sole sul batacchio.