Non ci sarà mai nessuno al mondo che vi parlerà male di lui o che non saprà riconoscere la sua maestosa bellezza perché, il gigante buono dal cuore ardente della Sicilia, è romanticamente presente nell’immaginario collettivo universale proprio così.
L’Etna è per i catanesi, ‘A Muntagna. L’unica, maestosa e bellissima montagna per antonomasia, un pezzo imprescindibile del Paese e di tutte le persone che lo abitano, fonte di vita ma anche di distruzione apparente.
Collocato nel versante orientale della Sicilia, si tratta della vetta italiana più alta dopo le Alpi, nonostante il suo continuo trasformarsi, dato dalle origini vulcaniche.
Verace e passionale, proprio come una bellissima donna, il vulcano accompagna questa terra da millenni e non stupisce che la letteratura nostrana abbia dedicato proprio all’Etna le sue parole più belle. Da Rapisardi a Verga, tantissimi autori hanno raccontato di quel manto di fuoco che, dirompente, sgorga dal cratere accendendo l’intero paesaggio, come pura magia.
Dovrebbe spaventare, certo, ma quel cielo infuocato, per chi vive ai piedi del vulcano italiano, non è mai stato qualcosa di pericoloso, perché loro lo sanno che in fondo, l’Etna li protegge e sarà per sempre così. Gli isolani hanno imparato a convivere nella dualità delle spaventose eruzioni e della protezione della montagna per eccellenza, perché l’appellativo gigante buono, consente ai catanesi di poter fare sogni sereni.
Tutti gli isolani hanno conosciuto i due aspetti dell’Etna e quel suo carattere così contraddittorio ma affascinante. Brutale e spaventoso da una parte, del resto come dimenticare che ci si trova al cospetto del vulcano attivo più alto d’Europa, ma dolce e romantico dall’altra.
D’altro canto l’Etna è poesia, è la montagna che veglia l’intera isola e che protegge i suoi abitanti, che ha ispirato miti e leggende che ancora oggi perdurano.
Un riferimento geografico e esistenziale che rende la Sicilia e i suoi abitanti quelli che sono oggi, che consente a tutti di ritrovare sempre la strada, e se stessi, e non perdersi nell’orizzonte senza fine del mare che circonda quella terra. L’Etna è per i siciliani un pezzo di cuore e forse molto di più.