In Sardegna nascono gli alberghi nautici diffusi

Nasce in Sardegna l'albergo nautico diffuso, una preziosa risorsa per godersi la bellezza naturalistica dell'isola e per un turismo sostenibile

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Flavia Cantini

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Content Writer specializzata nel Travel. Per me il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se scrivo ed emoziono l’ho raggiunto.

Magnifica isola che sa offrire al turista attrattive per tutte le esigenze e i gusti, dalla storia a incredibili monumenti naturali, da un mare caraibico e cristallino a spiagge che sono un sogno, a eventi ricchi di tradizione fino a una gastronomia tipica sopraffina, la Sardegna si rinnova e rimane al passo con i tempi con l’obiettivo di vincere la concorrenza e ottenere un flusso costante di turisti per dodici mesi.

In quest’ottica, soltanto nell’anno in corso, ha già finanziato ben 240 eventi e adesso è arrivata anche “l’idea in più”, presentata al TTG Travel Experience 2023 di Rimini: l’albergo nautico diffuso, una preziosa risorsa per godersi l’impareggiabile bellezza naturalistica dell’isola.

Albergo nautico diffuso in Sardegna: di cosa si tratta

Siamo di fronte a una struttura per il turismo di nuova concezione, in grado di unire i servizi di terra (con accoglienza, registrazione e assistenza al turista) con l’opportunità di dormire su una flottiglia di imbarcazioni e andare alla scoperta della splendida costa nel raggio di tre miglia dal punto di attracco: in barca non mancano doccia con acqua calda, camere e cucina.

Ogni albergo nautico diffuso prevederà non meno di sette unità da diporto e un minimo di cinquanta posti letto in cabina e i contratti di locazione dovranno avere una durata compresa tra 24 ore e quattro settimane.

L’assessore regionale al Turismo, Artigianato e Commercio Giovanni Chessa ha così commentato la nuova iniziativa: “L’introduzione di questa nuova tipologia di struttura ricettiva è la dimostrazione di come la Sardegna sappia essere un punto di riferimento per il turismo nazionale, con la normazione tempestiva di nuove frontiere dell’ospitalità, che ci permettono ancora una volta di essere all’avanguardia in Italia e nel mondo“. E ha poi aggiunto: “Inoltre, l’albergo nautico diffuso ci consente di continuare a lavorare in una direzione che ci sta molto a cuore e in cui la Sardegna è sempre stata un modello: l’ecosostenibilità. La creazione di nuovi posti letto di questo genere, infatti, ci permette di aumentare la capacità ricettiva dell’isola salvaguardando le nostre meravigliose coste“.

Uno sguardo alla sostenibilità ambientale

Come specificato dall’assessore, l’albergo nautico diffuso si inserisce in un’ottica di sostenibilità ambientale, aspetto cruciale che la Sardegna ha molto a cuore.

Infatti, per la prima volta, è stato introdotto un nuovo riconoscimento per cui le strutture che desiderano accedervi hanno l’obbligo di rispettare requisiti che comprendono sì la sostenibilità ambientale, ma anche quella culturale e sociale che vanno a concretizzarsi con iniziative che tengano in considerazione la storia, le tradizioni e le peculiarità della regione.

Qualche esempio? La presenza di aree verdi, la promozione delle realtà enogastronomiche e artigianali del territorio, la gestione corretta della luce e dei rumori, il numero di biciclette a disposizione del turista, l’impiego di materiali locali e naturali per la costruzione e la ristrutturazione, il controllo e la riduzione del consumo d’acqua, dei rifiuti e dell’energia, la formazione del personale sul tema della sostenibilità.

Sono tutte iniziative accomunate dall’obiettivo di dare vita a un turismo sostenibile, in grado di apportare sviluppo socioeconomico, tutelare la cultura e la biodiversità, promuovere la conservazione, la gestione e la valorizzazione delle risorse dell’isola nonché la transizione ecologica e resiliente al cambiamento climatico.

Le strutture ricettive che saranno in possesso dei requisiti richiesti potranno fregiarsi di uno speciale segno distintivo che le classificherà come “strutture ecosostenibili”, ma non solo: avranno anche l’occasione di ambire a diventare “Struttura ricettiva ad accessibilità universale“, grazie a requisiti di superamento delle barriere architettoniche.