I nuovi Patrimoni dell’Umanità Unesco, tesori del mondo

L'Italia è prima in con 58 siti Patrimonio dell'Umanità Unesco

È l’Italia il Paese al mondo con più Patrimoni dell’Umanità Unesco. Ha avuto luogo, infatti, la 44esima riunione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco a Fuzhou, città della Cina sud-orientale che ha decretato i nuovi siti Unesco che sono dei veri e propri tesori del mondo.

L’Italia ha conquistato la vetta della classifica grazie all’inserimento di Montecatini tra le Grandi città termali d’Europa, allo splendido “ciclo pittorico” di Padova (che comprende la Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto) e gli incantevoli portici di Bologna, arrivando a vantare, in questo modo, ben 58 siti Patrimonio dell’Umanità, contro i 55 della Cina e i 48 della Germania e della Spagna.

Tuttavia, non solo l’Italia ha avuto l’onore di ricevere tale riconoscimenti. Molti sono i posti in giro per il mondo che si aggiungono alla lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco. Scopriamo insieme i più suggestivi.

Il sito di Arslantepe, in Turchia, è uno di questi poiché contiene intriganti testimonianze delle sue antiche civiltà: case di mattoni del primo periodo di Uruk (IV millennio a.C.), un complesso di palazzi del tardo periodo calcolitico (4° e 3° millennio a.C.) e un complesso tombale reale del periodo dell’età del bronzo.

Patrimonio Mondiale dell’Umanità anche la città mediterranea di Nizza, vicino al confine italiano, che è vera testimone dell’evoluzione della località climatica invernale grazie al clima mite della città e alla posizione marittima ai piedi delle Alpi. Le diverse influenze culturali dei residenti invernali e il desiderio di sfruttare nella migliore maniera possibile le condizioni climatiche e paesaggistiche del luogo, hanno modificato l’urbanistica e gli stili architettonici eclettici di quelle zone, contribuendo alla fama della città come stazione invernale cosmopolita.

Tra le aggiunte è degna di nota l’antica città di Dholavira, il centro meridionale della civiltà Harappan in India che fiorì tra il 3000 e il 1500 a.C., il quale, come spiega l’Unesco in un comunicato, è uno degli insediamenti urbani meglio conservati del periodo nel sud-est asiatico.

Premiati anche i siti archeologici preistorici dell’era Jomon nel nord del Giappone che sono una testimonianza unica dello sviluppo di circa 10.000 anni della cultura pre-agricola e sedentaria Jomon e del suo complesso sistema di credenze spirituali e rituali.

Riconoscimenti anche a 8 moschee in stile sudanese nel nord della Costa d’Avorio che conservano uno stile architettonico che si pensa abbia avuto origine intorno al 14esimo secolo in un’area dell’Impero del Mali.

Un nuovo patrimonio dell’Umanità anche nella Giordania centro-occidentale. Valle a dire la città di As-Salt che era un importante snodo commerciale tra il deserto orientale e l’Occidente durante il periodo ottomano.

Il paesaggio remoto e montagnoso di Hawraman/Uramanat in Iran testimonia invece la cultura tradizionale del popolo Hawrami, una tribù curda agro-pastorale che ha abitato la regione dal 3000 a.C. circa.

Ma non solo, anche l’insediamento e mummificazione artificiale della cultura Chinchorro nella nella regione di Arica e Parinacota in Cile è ora Patrimonio dell’Umanità poiché testimonia una cultura di cacciatori-raccoglitori marini che hanno vissuto nella regione dal 5450 a.C. all’890 a.C. circa. Questo sito, che ospita la più antica prova archeologica conosciuta della mummificazione artificiale dei corpi.

Premiato anche l’osservatorio solare e centro cerimoniale di Chankillo, sulla costa centro-settentrionale del Perù che è invece un sito preistorico (250-200 a.C.).

Insomma, il mondo si arricchisce di ben 13 nuovi siti Patrimonio dell’Umanità e uno più eccezionale dell’altro.