Il National Geographic racconta una Sicilia inedita

Il National Geographic ci porta alla scoperta del volto più inedito e autentico della Sicilia, attraverso la Magna Via Francigena e le sue meraviglie

Pubblicato: 15 Aprile 2022 07:30

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Redazione

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La Sicilia è una terra ricca di tesori e storie che hanno affascinato anche il National Geographic, che a questa regione dalle mille meraviglie ha dedicato un lungo articolo, in cui viene mostrato il suo lato più inedito.

La giornalista Sarah Barrell ha condiviso sulle pagine del celebre magazine la sua esperienza di viaggio attraverso la Magna Via Francigena, la grande arteria di comunicazione che collega da sempre Palermo con Agrigento, incrociando la via di transumanza verso le Madonie nel territorio di Corleone e Castronovo di Sicilia. Un percorso lungo più di 180 chilometri, suddiviso in 9 tappe, che permette di scoprire le perle rurali del territorio, tra antiche vie storiche, paesaggi cangianti e meraviglie da scoprire.

Una lunga passeggiata nella natura

“La Via è accessibile tutto l’anno, e mentre l’estate può essere bollente, la primavera – con la sua esplosione di fiori selvatici – è la stagione ideale”, racconta Sarah Barrell sul National Geographic. La Magna Via Francigena inizia di fronte alla Cattedrale di Palermo e raggiunge Monreale e la sua Cattedrale. Da qui, attraversata la valle, si supera la Conca d’Oro, fino alle colline di Santa Cristina Gela e Piana degli Albanesi, che si specchia in uno splendido lago. Si prosegue, poi, verso il Santuario di Tagliavia e Corleone.

Giunta nel paese dell’entroterra siciliano, la giornalista di viaggio si sofferma sull’importanza del CIDMA, il Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e del Movimento Antimafia, un luogo che, prendendo spunto dalla mostra fotografica permanente di Letizia Battaglia, pone in evidenza le storie di coloro che hanno combattuto contro la mafia locale. “La città è un palcoscenico stellare su cui la Magna Via Francigena zigzaga senza pietà, passando per chiese cattoliche e monasteri”, racconta Sarah Barrell. Famosa a Corleone è anche la celebrazione della Settimana Santa, tra riti antichissimi e suggestivi.

Lungo il cammino ci si imbatte, poi, nel paese di Prizzi, adagiato sul declivio meridionale di un monte isolato, a oltre 1000 metri sul livello del mare, a nord della catena dell’Appennino siculo. Un altro luogo ricco di attrattive naturalistiche e storiche, tra cui il Museo Archeologico “Hippana”, che ospita numerosi reperti provenienti dall’antica città conquistata dai Romani nel 258 a.C., durante la prima guerra punica.

Connessioni senza tempo

Il viaggio raccontato dal National Geographic ci porta alla scoperta di un altro borgo ricco di meraviglie, quello di Sutera. Qui, spiega Sarah Barrell, tre campane speciali segnano la salita dei pellegrini sul Monte San Paolino, la cui sommità si raggiunge attraverso una scalinata di 183 gradini.

Si passa poi a Grotte, grazioso paese agricolo situato a circa 20 Km da Agrigento, che deve il suo nome all’abbondanza di spelonche e caverne nel territorio. Negli ultimi anni, un’associazione di giovani professionisti del posto è riuscito a trasformarlo in un piccolo museo a cielo aperto, grazie alle opere di diversi street artist.

La giornalista del National Geographic ci porta quindi ad Aragona, scrigno di alcuni dei tesori delle famiglie più ricche della Sicilia, le cui origini e storia sono strettamente legate al feudo Diesi e alla famiglia Naselli. Nei suoi dintorni si incontrano piccoli tesori d’arte abbandonati o ambienti naturali come la Torre del Salto d’Angiò, le antiche miniere di zolfo e la Riserva naturale integrale Macalube. Punto d’arrivo della Magna Via Francigena è Joppolo Giancaxio, primo centro abitato sorto nell’alta valle dell’Akragas.

Giunta ad Agrigento, Sarah Barrell conclude il racconto del suo pellegrinaggio tra le bellezze della Sicilia più inedita riportando le parole di Don Giuseppe Pontillo, parroco della Cattedrale: “Ciò di cui abbiamo tutti disperatamente bisogno – dice – è di stabilire delle vere connessioni con il nostro mondo e con gli altri”.

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