Un 2024 in viaggio, ma purtroppo con i prezzi più alti, o almeno questo è con quanto si ritroveranno a che fare molti viaggiatori che sceglieranno come mete alcune città europee. Il motivo? Principalmente l’overtourism che, nell’ottica di governare il fenomeno, ha fatto sì che in molti decidessero di introdurre nuove tasse turistiche o di aggiornare quelle esistenti, con un inevitabile aumento dei prezzi.
Dove costa di più viaggiare in Europa
Parigi, che ad essere del tutto onesti non è mai stata una città economica, a partire da quest’anno vedrà un aumento dei costi. Schengenvisainfo.com riporta infatti che la tassa di soggiorno qui è aumentata del 200%. Ciò vuol dire che per una camera doppia in hotel di categoria superiore i visitatori devono pagare una tariffa a notte più alta di 11 euro. Ad annunciare un aumento dei costi del biglietto è stato anche il Louvre, dove il prezzo sale del 29%, passando dai 17 ai 22 euro.
Sorte più o meno simile – ma forse persino più cara- ad Amsterdam, dove il viaggiatore si ritroverà a che fare con le tasse di soggiorno e di ingresso tra le più elevate d’Europa. La prima sale dal 7 al 12,5% e dipende strettamente dal costo della camera in cui si pernotta. Aumenti importanti anche per i crocieristi che devono pagare 11 euro a persona, quindi 3 euro in più rispetto alla tariffa dello scorso anno.
Voliamo ora a Valencia, magnifica città della Spagna, dove i visitatori devono pagare tra 50 centesimi e 2 euro a notte, in base alla tipologia di sistemazione scelta, per un massimo di sette notti. Così come a Barcellona, splendida città della Catalogna, dove gli aumenti entreranno in vigore dal prossimo aprile: qui la tassa di soggiorno salirà a 3,25 euro. Per quanto riguarda la Capitale, Madrid, per ora non c’è nulla di certo ma si valuta anche qui l’introduzione di una tassa a partire da quest’anno.
Il vicino (e meraviglioso) Portogallo non è da meno perché dal 2024 anche a Figueira da Foz, città portuale e un importante centro di turismo balneare, da ottobre a marzo il pernottamento costerà 1,5 euro a notte, mentre tra aprile e settembre 2 euro.
Infine i viaggiatori diretti in Regno Unito a partire dal 2024 dovranno richiedere l’Electronic Travel Authorisation (Eta), che prevede anche il pagamento di una tassa di 7 sterline, altrimenti quello che si rischia sono brutte sanzioni.
E in Italia?
Anche alcune destinazioni italiane nel 2024 costano di più. È il caso di Venezia, dove dal prossimo 24 aprile e durante i weekend estivi l’accesso alla città sarà consentito solo dopo aver pagato un ticket d’ingresso di 5 euro e aver prenotato la visita da un’apposita piattaforma online.
È entrata in vigore l’1 gennaio l’imposta di soggiorno per i turisti che soggiornano nelle strutture ricettive del Comune di Riparbella, in provincia di Pisa. Qui i visitatori devono pagare 1 euro al giorno a persona per ogni pernottamento nelle strutture ricettive fino a 7 pernottamenti consecutivi o 30 cumulativi.
Situazione simile anche a Rimini, città in cui la tassa passa da 70 centesimi a 1,5 euro per le strutture a una stella, a 2 euro (da 1 euro) per i due stelle, 2,5 euro (da 2 euro) per i tre stelle, 4 euro (da 3 euro) per i quattro stelle e 5 euro (da 4 euro) per i cinque stelle (0,2%).
Aumenti sono previsti anche per i campeggi e per case per ferie, ostelli e affittacamere.
Infine, ma gli aumenti non sono finiti qui, Como dove la tassa di soggiorno verrà quadruplicata in alcune strutture e Milano, con costi tra i 50 centesimi e 1,50 euro in più per le strutture di livello più basso e per le case per vacanze, affitti brevi, B&B, affittacamere e simili.