A San Casciano dei bagni, un Apollo riemerge dalle acque

La campagna di scavo 2023 al Bagno Grande di Casciano dei Bagni (Siena), anche questa volta, ha riportato alla luce eccezionali ritrovamenti

Foto di Flavia Cantini

Flavia Cantini

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Content Writer specializzata nel Travel. Per me il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se scrivo ed emoziono l’ho raggiunto.

È durata oltre tre mesi e si è conclusa il 14 ottobre la campagna di scavo 2023 al Bagno Grande di Casciano dei Bagni (Siena) e, anche questa volta, ha riportato alla luce eccezionali ritrovamenti che non smettono mai di stupire e provocano sempre forti emozioni.

E se nel 2022 lo scavo aveva restituito alla luce un deposito con centinaia di offerte votive e oltre venti statue in bronzo, quest’anno è stato il momento di una struttura di età etrusca, un altare in travertino e una meravigliosa statua in marmo.

Le incredibili scoperte del 2023

Lo scavo in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni, cui hanno partecipato oltre cinquanta studenti e studentesse archeologhe e archeologi da università italiane e internazionali (mentre il gruppo di ricerca scientifica è composto da oltre settanta studiosi e studiose), ha raggiunto un’estensione di circa 400 metri quadri e ha riservato sorprese davvero entusiasmanti.

Infatti, al di sotto del tempio con la grande vasca sacra di epoca romana, è stata rinvenuta una struttura precedente di età etrusca, con un orientamento leggermente differente: l’acqua termale che sgorga nel cuore del tempio, con oltre 25 litri di acqua calda al secondo, si conferma sempre di più come il motore rituale e cultuale del santuario.

E se nel 2022 erano emerse sulle statue in bronzo con iscrizioni che documentavano la devozione e le cure presso il santuario termale di genti provenienti dal mondo etrusco e da Roma, la campagna 2023 ha permesso di riscoprire un magnifico donario (altare) in travertino con iscrizione bilingue etrusco-latino, uno dei rarissimi esempi di iscrizione bilingue mai rinvenute, un documento straordinario che conferma la convivenza di differenti popoli presso il santuario ancora agli inizi del I secolo d.C.
Si tratta di un donario monumentale dal carattere pubblico che cita la fonte sacra e calda sia in etrusco sia in latino.

Ma la meraviglia non finisce qui.

La monumentale statua alta quasi due metri

La prosecuzione dello scavo all’interno ha visto tornare alla luce, sul bordo della vasca, le parti spezzate di una meravigliosa statua in marmo, quasi integralmente ricomponibile, raffigurante un Apollo Sauroctonos (Apollo con la lucertola), statua che fu spezzata al momento della chiusura del santuario agli inizi del V secolo d.C.

Sono molti gli esempi del culto di Apollo legati alle acque termali e la divinità appare a San Casciano dei Bagni con ogni probabilità a partire dal 100 a.C., se pensiamo alla statua in bronzo danzante e con arco deposta nella vasca più antica ed esposta al Palazzo del Quirinale.

Inoltre, il nome della divinità ricorre su almeno due altari in travertino provenienti proprio dal Bagno Grande e datati in età imperiale.

La nuova statua in marmo appena riscoperta va quindi ad aggiungere un ulteriore tassello della presenza del dio ma in un santuario che almeno dal II secolo a.C. al III secolo d.C. è incentrato sul ruolo di Apollo.

Si tratta di un Apollo imberbe, bello, giovane e a caccia di lucertole, dove i temi della cura oftalmica e della protezione delle fasi più giovani della vita si legano a doppio filo.

A seguito dei suggestivi ritrovamenti, gli studiosi sono già al lavoro per approfondire una storia che continua ad avere molto da raccontare ancora oggi.