Il 2023 sarà un anno di grandi cambiamenti per i viaggiatori, in special modo per i turisti che finora potevano recarsi in una delle destinazioni europee più ambite senza la necessità di avere con sé il passaporto né un visto. Tra non molto tempo, infatti, verrà introdotta una nuova misura denominata ETA (acronimo di “Electronic Travel Authorization”), un sistema di verifica che sarà applicato ai visitatori europei, italiani inclusi. Ecco tutte le novità da sapere.
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Il Regno Unito introduce il visto elettronico per gli ingressi
Il Regno Unito si appresta a varare il visto elettronico per i viaggiatori in entrata. Come i sistemi esistenti negli Stati Uniti (ESTA), in Canada (ETA), in Australia (eTA) e in Nuova Zelanda (NZeTA), l’ETA approvato dal Governo britannico sarà utilizzato per una maggiore visibilità nella tracciabilità dei viaggi e per mantenere nuovi protocolli di attraversamento sicuro delle frontiere.
Secondo le autorità britanniche, il sistema ha lo scopo di ridurre i rischi per la sicurezza e di consentire la raccolta di maggiori informazioni sui viaggiatori che desiderino entrare nel Regno Unito. A sua volta, il Governo sarà in grado di bloccare in modo proattivo l’ingresso di persone che rappresentano un rischio percepito.
Chi richiede l’ETA dovrà fornire i propri dati biografici, biometrici e di contatto e rispondere a una serie di domande, prima di ottenere l’approvazione. A questo punto, le Autorità britanniche controlleranno le informazioni con i sistemi e i database governativi interni per determinare se il richiedente è idoneo a recarsi nel Regno Unito. Una volta implementate, le autorizzazioni saranno verificate in un documento o in formato digitale dai funzionari di viaggio prima della partenza dei passeggeri. Verranno inoltre applicati oneri di responsabilità e altre sanzioni ai vettori che non si assicureranno che i passeggeri abbiano ottenuto l’autorizzazione al viaggio.
Il sistema ETA dovrebbe diventare pienamente operativo entro il 2024. Nel frattempo, il governo ha adottato altre misure per preparare l’introduzione del visto elettronico. Già a marzo 2023, il Regno Unito dovrebbe lanciare una prima fase di test che coinvolgerà i turisti provenienti da Kuwait, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Oman e Bahrain. Entro il terzo e quarto trimestre del 2023, ad ogni modo per la fine dell’anno prossimo, il governo britannico prevede l’introduzione del sistema ETA per tutti gli altri viaggiatori esenti da visto, inclusi gli italiani.
Quanto dura e quanto costa l’ETA
Al momento, non ci sono ancora molte informazioni riguardo all’introduzione del nuovo sistema ETA da parte del Regno Unito. Sembra, per ora, che il sistema garantirà ai turisti esenti da visto un’autorizzazione al viaggio per un solo ingresso, valida per un soggiorno massimo di sei mesi, oltre i quali non sarà più permesso rimanere all’interno del Paese, se non con un visto di diverso tipo (come per lavoro o studio).
I viaggiatori che entreranno nel Regno Unito per attività lavorative o commerciali a breve o lungo termine dovranno comunque ottenere un’autorizzazione al lavoro o permessi correlati, oltre all’approvazione ETA. Un bel cambiamento, se si considera che non molto tempo fa era possibile rimanere per un tempo indeterminato e vivere all’interno del Paese senza un documento apposito. Stando a quanto riportato dall’agenzia di viaggi francese “Echo Touristique”, ETA avrà un costo di 18 sterline, circa 21 euro.
Le regole d’ingresso nel Regno Unito
Dal 1° ottobre 2021, per l’ingresso nel Regno Unito è obbligatorio anche per i viaggiatori europei l’utilizzo di un passaporto valido. Come predisposto dalle guide fornite dal Governo britannico, i cittadini UE che risulteranno essere sprovvisti del passaporto per l’ingresso nel Regno Unito, potranno essere respinti alla frontiera.
Potranno continuare ad utilizzare la carta d’identità solo coloro che hanno aderito allo EU Settlement Scheme (Programma di residenza per cittadini europei), i lavoratori transfrontalieri, cittadini UE con permesso per ricongiungimento familiare all’interno dello EU Settlement Scheme e i cittadini UE con permesso per trattamento sanitario nel Regno Unito.
Cosa succede con le restrizioni anti-Covid
Per quanto riguarda le misure attuate durante l’emergenza sanitaria, le Autorità britanniche hanno annunciato la rimozione di tutte le restrizioni anti Covid-19 agli arrivi nel Regno Unito a partire dal 18 marzo 2022. Non è più necessario effettuare test prima della partenza o all’arrivo, né compilare il Passenger Locator Form. Le nuove disposizioni si applicano ai viaggiatori, siano essi vaccinati o meno, provenienti da tutti i Paesi del mondo.
Dal 1 giugno 2022, le misure restrittive per gli arrivi dall’estero, imposte durante la pandemia, non sono più in vigore nemmeno per i viaggiatori nel nostro Paese. Non è quindi più richiesto il Green Pass né altra certificazione equivalente per l’ingresso o il rientro in Italia. Tuttavia, tutti coloro che intendano recarsi all’estero, indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, devono considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario.
Si raccomanda, pertanto, di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità che si possa risultare positivi proprio mentre si è in viaggio all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al Covid-19. Prima di partire, è bene comunque tenersi costantemente aggiornati sulle eventuali modifiche alle misure adottate da ciascun Paese, incluso il Regno Unito, consultando il sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Viaggiare Sicuri.
L’Europa è pronta a introdurre l’Etias
Mentre il Governo del Regno Unito ha annunciato l’intenzione di richiedere a tutti i cittadini dell’Unione Europea l’autorizzazione ETA prima di entrare nel Paese, a partire da maggio 2023 l’Unione Europea introdurrà il il nuovo sistema di informazione e autorizzazione ai viaggi dell’UE (ETIAS).
Si applicherà ai cittadini di paesi terzi esenti dall’obbligo di visto, che dovranno ottenere un’autorizzazione ai viaggi preventiva, tramite una domanda online. Le informazioni presentate in ciascuna domanda saranno trattate automaticamente, interrogando le banche dati dell’UE e le pertinenti banche dati di Interpol per determinare se vi siano motivi per rifiutare l’autorizzazione ai viaggi. In assenza di riscontri positivi o di elementi che richiedono un’ulteriore analisi, l’autorizzazione sarà rilasciata automaticamente e in breve tempo.
L’ETIAS sarà valido per tre anni o fino al termine di validità del documento di viaggio registrato al momento della domanda, se precedente. Il permesso avrà un costo di 7 euro.