Sui luoghi della vera Lidia Pöet, protagonista della serie Tv

Partono i tour che portano sui veri luoghi dove nacque e visse la prima donna avvocato d'Italia

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Dopo lo straordinario successo della prima stagione della serie televisiva Netflix “La legge di Lidia Poët“, ispirata alla prima donna avvocato italiana, premiata di recente con il Nastro d’Argento come migliore serie crime dell’anno, e in attesa dell’arrivo della seconda, prevista per i primi mesi del 2024, partono i tour che portano sui veri luoghi dove nacque e visse la Pöet.

Se il dramma storico che vede Lidia Poët indagare su alcuni omicidi, mentre al contempo lotta per esercitare la carriera forense, ambito dominato prettamente da uomini, è ambientato soprattutto a Torino, la vera protagonista ha lasciato un segno indelebile in altre zone del Piemonte dove è nata e cresciuta.

I luoghi in cui visse Lidia Poët

A partire dalla sperduta borgata di Traverse, a Perrero, dove Lidia è nata nel 1855. Il piccolo abitato della città metropolitana di Torino si trova nella media Valle Germanasca ed è circondato da monti e da una natura ancora oggi incontaminata. Il tour ripercorre i luoghi dell’infanzia e la storia della famiglia, di fede valdese. Si visita la sua casa e si entra nel cimitero di località San Martino, davvero particolare in quanto è per metà valdese e per metà cattolico e le due parti sono divise da un muro. Una tappa è proprio dedicata alla tomba dove Lidia è stata sepolta nel 1949.

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Fonte: Ufficio stampa
La targa apposta sulla casa di Lidia Poët a Perrero

La tappa successiva del tour dedicato a Lidia è a La Chabranda, un agriturismo di Pomaretto che offre un menu basato sulle ricette di inizio Novecento. Quindi si fa tappa a San Germano Chisone, un piccolo borgo della Val Chisone, sempre nei dintorni del Capoluogo piemontese, dove oggi vive una parte dei discendenti della donna. Qui, a Villa Widemann, un edificio che faceva parte delle proprietà di Vittorio Widemann, titolare del locale cotonificio chiuso nel 1977, si può vedere la toga appartenuta a Lidia.

Grazie a un lavoro di ricerca portato avanti dal Consorzio Turistico Pinerolese e Valli e alla collaborazione del Comune, che ha messo a disposizione i locali, sono esposti anche la sua cuffia, tipica dell’abito valdese, uno scialle e alcune borsine usate per andare a teatro, i libri in inglese appartenuti a Lidia, che riportano anche le sue annotazioni, e l’abito di una pronipote che proprio Lidia aveva cucito a mano.

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Fonte: Ufficio stampa
La casa di Traverse dove visse Lidia Poët

Il tour prosegue per Pinerolo. Non è nota la casa dove Lidia visse, ma si fa tappa sulla collina di San Maurizio, la zona più antica dell’abitato dove si trovano i resti della Cittadella e dove era solita incontrarsi con quell’Edmondo De Amicis, scrittore e giornalista noto per il libro “Cuore”, ma anche caro amico di Lidia. Qui si visita il Teatro Sociale dove Lidia era solita accompagnare il fratello per assistere agli spettacoli. Pinerolo è una deliziosa cittadina del Piemonte, ricca di palazzi storici, edifici religiosi e di belle piazze. Sono ancora visibili i resti delle mura duecentesche che circondavano il borgo. Ultima tappa è quella nella Biblioteca di Pinerolo, che conserva ancora oggi scritti e carteggi della prima avvocata d’Italia.

Info utili

Il tour sui luoghi di Lidia Poët è intitolato “La toga negata” e deve il nome al fatto che viene eccezionalmente mostrata ai partecipanti proprio la toga di Lidia Pöet. Il percorso debutterà in una data simbolica, il 26 agosto, giorno del suo compleanno. Il titolo omaggia anche l’omonimo libro “La toga negata” di Clara Bounous, che ha raccontato la figura della Pöet, riportata in auge, a livello nazionale, anche da “Prime… sebben che siamo donne. Storie di italiane all’avanguardia” di Bruna Bertolo.

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Lidia fu paladina di una battaglia ultradecennale per ottenere, fra il 1884 e il 1920, l’iscrizione all’Albo degli Avvocati, ma fu anche protagonista di battaglie sociali per l’emancipazione femminile (nel 1922 divenne la presidente del Comitato pro-voto donne di Torino), si impegnò a favore dei minori, e fu promotrice di tante attività in campo giuridico e culturale. E la serie Tv fornisce l’occasione per andare a scoprire i luoghi dove Lidia è nata e vissuta. Oltre al 26 agosto, il tour viene organizzato anche il 17 e 24 settembre e l’1 e 8 ottobre 2023.