Presidente di Astoi Confindustria viaggi, l’associazione dei tour operator italiani, ma da decenni nel settore travel, Pier Ezhaya è l’uomo giusto nel posto giusto per fornire uno punto di vista autorevole a ciò che sta accadendo nel settore dei viaggi e per fare analisi e previsioni future. Lo abbiamo incontrato durante la Borsa internazionale del turismo che si è appena conclusa a Rho Fiera Milano per farci raccontare trend e mete di viaggio dove stanno prenotando gli italiani.
Innanzitutto, come sta andando la BIT?
I primi segnali sono positivi, quindi speriamo che sia un buon auspicio per i tre giorni di incontri d’affari e di relazioni.
Come stanno andando i viaggi per gli italiani?
Direi bene. Abbiamo concluso un 2024 con una crescita più o meno del 5-6% sul 2023 che era già stato un anno molto buono e il 2025 si è aperto con un trend altrettanto positivo. Quest’anno è caratterizzato da un evento particolarissimo che cambia un po’ lo scenario di mercato che è quello che viene chiamato “ferraprile”, perché la congiuntura di Pasqua col 25 Aprile il 1° maggio crea due ponti molto lunghi che sono di fatto due settimane importanti di vacanza. Tra l’altro, la prima delle due prevede anche il riposo scolastico e sicuramente c’è anche movimento da parte delle famiglie. Quindi questo ci dà dei segnali molto buoni su aprile. Ovviamente cambiano gli andamenti un po’ prima e un po’ dopo perché le persone concentrano su quelle due settimane le vacanze. Anche per quello che riguarda l’estate direi segnali molto positivi. C’è già una buona domanda che è iniziata molto prima, verso gennaio, e quindi, incrociando le dita, con un po’ anche di distensione internazionale che sembra stia avvenendo, sarà un anno almeno simile, come crescita al 2024, quindi un 5-6%.
E come destinazioni, ci sono già delle previsioni sulle preferenze degli italiani?
Sì, molto dipende dalle stagioni. In inverno la fa da padrona il lungo raggio, quindi Caraibi, East Africa e le Maldive ovviamente che sono molto amate dagli italiani. In estate la partita si gioca un po’ di più sul corto raggio e sul medio raggio quindi sul Mediterraneo, Nord Africa, l’Italia ovviamente che è una meta sempre molto amata dai nostri connazionali, Grecia, Spagna e poi c’è anche un po’ di domanda per i viaggi un pochino più articolati, quindi viaggi su misura come Giappone, Stati Uniti, Sudafrica, Sudamerica. Stiamo vivendo un ritorno a sperimentare ed esplorare tutta la gamma di prodotto che abbiamo. Molto bene anche le crociere. Abbiamo un’associazione crocierista molto importante che riscontra dei numeri addirittura migliori del pre-Covid quindi siamo contenti anche di questo.
Ci sono anche dei nuovi trend a parte appunto il “su misura” che pare stia crescendo parecchio ultimamente?
Sì, c’è un pochino più di attenzione all’ambiente. Oggi i clienti ancora non pagano una differenza tra avere una struttura più attenta all’ambiente e forse dobbiamo ancora fare qualche passo avanti da questo punto di vista come Paese però, a parità di prezzo, i consumatori incominciano a essere attenti anche alla sostenibilità che si traduce anche in contatto col territorio e uso sociale. Non dimentichiamo che quando un turista va in un Paese che ha meno possibilità economiche del nostro aiuta comunque l’economia a sostenersi, quindi questo diventa anche un elemento di sostenibilità sociale che ci fa bene.
E poi c’è una grande ricerca di esperienzialità, quindi non ci si accontenta più di vedere luoghi e si spende anche molto per fare queste esperienze che magari sono un giorno o mezza giornata durante un viaggio, ma sono quelle cose che poi rimangono impresse, come un campo tendato nel deserto o una notte in un faro in Argentina oppure entrare in un tempio in Thailandia quando è chiuso e poterlo visitare da soli al tramonto. Insomma, i clienti cercano un po’ di più questi tipi di esperienze.