La Grande Strada delle Dolomiti: 145 km di storia alpina

Cosa vedere lungo la Grande Strada delle Dolomiti: un affascinante e avventuroso viaggio nel cuore delle Alpi tra Bolzano e Cortina d’Ampezzo

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SiViaggia

Redazione

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Pubblicato: 19 Agosto 2020 16:21Aggiornato: 30 Ottobre 2024 12:22

Esiste un luogo, di incredibile bellezza, che affascina e attira migliaia di avventurieri provenienti da ogni parte del globo. Un posto che, come per magia, si è trasformato in uno spettacolo straordinario capace di lasciare senza fiato che porta la firma di Madre Natura. Una strada, che a chiamarla così è riduttivo, che permette di percorrere uno dei tratti più affascinanti d’Europa. Stiamo parlando della Grande Strada delle Dolomiti.

La Strada Statale 48 delle Dolomiti (SS 48) (Die Große Dolomitenstraße in tedesco), entra di diritto, e senza dubbio, nella lista delle cose da fare almeno una volta nella vita. Non è un caso, infatti, se oggi è considerato uno degli itinerari turistici, nonché tra i più antichi, di tutto l’arco alpino italiano.

Inaugurata nel 1909, oggi i suoi 145 km circa (verificabili su Google Maps) si sviluppano a partire da Bolzano, in Trentino-Adige, e più precisamente dal piccolo abitato di Cardano, fino alla rinomata ed esclusiva località turistica di Cortina d’Ampezzo. Nel mezzo, da più di un secolo si snoda una lingua d’asfalto che passa al cospetto delle più belle vette delle Dolomiti come le Tofane, la Marmolada e il Sella. Tra paesaggi unici al mondo, come soltanto si possono ammirare in val d’Ega, val di Fassa, val Gardena e val Badia, si possono scoprire affascinanti tesori d’arte e vivere appieno le coinvolgenti e remote tradizioni ladine.

La Grande Strada delle Dolomiti

I motivi per mettersi in cammino sulla Grande Strada delle Dolomiti sono presto detti. Percorrendola è possibile ammirare scorci di immensa bellezza e paesaggi mozzafiato, nonché trascorrere del tempo a contatto con la natura autentica e selvaggia. Ma non è tutto: superando antichi valichi di montagna come il Falzarego e il Pordoi, lungo la Grande Strada delle Dolomiti, si possono inoltre raggiungere alcune delle località alpine più celebri e affascinanti del Trentino e del Veneto come Moena, Vigo di Fassa, Ortisei e Canazei, nonché veri e propri angoli di paradiso come il lago di Carezza e il lago di Ghedina.

Passo Pordoi, Dolomiti
Fonte: iStock
Passo Pordoi, un valico alpino delle Dolomiti

Se tutte queste destinazioni nel cuore delle Alpi sono diventate tra le mete turistiche così amate al mondo è anche merito di questa strada tutta da scoprire tappa dopo tappa. Potete percorrerla da soli, con un itinerario personalizzato, oppure prenotare un tour guidato per andare alla scoperta di questo meraviglioso territorio.

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Da Bolzano al Pordoi

Prima di mettersi in strada e iniziare questa straordinaria avventura, vale davvero la pena di fermarsi a Bolzano per fare una passeggiata nella bellissima e centrale piazza Walther con le storiche vie porticate di via della Mostra, via dei Bottai e via dei Portici, nonché il Duomo, nel tipico stile gotico tirolese, dedicato a Santa Maria Assunta, con la sua caratteristica copertura policroma e l’inconfondibile campanile.

In località Cardano la Grande Strada delle Dolomiti si stacca dalla Strada Statale 12 dell’Abetone e del Brennero per attraversare tramite un tunnel la val d’Ega e raggiungere Nova Levante, da dove si gode di una splendida vista sul gruppo del Catinaccio, oggi compreso nel parco Naturale Sciliar-Catinaccio. Allungandosi di qualche chilometro, invece, è possibile raggiungere l’affascinante lago di Carezza, luogo di villeggiatura dell’imperatrice austriaca Sissi, sulle cui acque si specchia l’imponente massiccio del Latemar.

Lago di Carezza, Dolomiti
Fonte: iStock
Lago di Carezza, Dolomiti

Da qui la strada sale al passo di Costalunga, il cui versante opposto si apre sulla val di Fassa, cuore pulsante delle tradizioni ladine del Trentino-Alto Adige, con le suggestive località di Vigo (Sen Jan de Fassa), Pozza, Pera e Campitello di Fassa. All’estremità settentrionale della valle si trova dunque la bella località sciistica di Canazei.

La SS48 a questo punto permette di affrontare il suggestivo passo Pordoi, che segna il confine con la regione veneto e dal quale si gode di una vista mozzafiato sulla Marmolada, il Sass Pordoi e il Sassolungo. Dall’altra parte del valico, già in provincia di Belluno, si raggiungono in successione Agordino, Arabba con il museo degli Usi, Costumi e Tradizioni della gente Ladina, e Livinallongo del Col di Lana.

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Dal Falzarego a Cortina d’Ampezzo

Proseguendo lungo la Grande Strada delle Dolomiti si raggiunge poi la piccola località di Corte, dalla quale ammirare in alto il piccolo borgo di Andraz e il suggestivo profilo del suo castello. Dopo Cernadoi comincia la salita per il passo di Falzarego. Saliti in cima una funivia permette di raggiungere facilmente il panoramico rifugio Lagazuoi, dal quale si gode di uno stupendo panorama sul paesaggio che lo circonda, oggi vero e proprio museo a cielo aperto per il gran numero di trincee e fortificazioni militari ritrovati sui crinali circostanti e risalenti alla Grande Guerra.

Superato il Falzarego, poi, è possibile raggiungere la splendida Cortina d’Ampezzo, conosciuta in tutto il mondo come la perla delle Dolomiti. Prendetevi del tempo per attraversarla ed esplorarla, inserendo nel vostro itinerario turistico una visita il museo della Grande Guerra, quello Etnografico e quello d’arte Moderna dedicato all’ampezzano Mario Rimoldi (1900-1972), imprenditore e collezionista d’arte che fu inoltre sindaco della città durante i Giochi Olimpici invernali del 1956.

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La strada prosegue poi seguendo il corso del torrente Ansiei fino a Federavecchia, da dove si raggiunge il lago di Misurina, e Auronzo di Cadore fino alla frazione di Cima Gogna, dove la Grande Strada delle Dolomiti termina il suo percorso immettendosi sulla SS 52 della Carnia in direzione della val Comelico.

La Grande Strada delle Dolomiti: l’itinerario oltre lo storico tracciato

Dal 1992 allo storico tracciato della Grande Strada delle Dolomiti, così come era stato disegnato alla fine dell’Ottocento dai due pionieri del turismo Albert Wachtler e Theodor Christomannos, si è aggiunto un altro suggestivo e interessante tratto che da ora, sempre in provincia di Bolzano, permette di cominciare a salire e immergersi nella natura a partire dal passo di San Lugano, puntando prima verso sud verso l’abitato di Montagna e poi di Trodena nel parco naturale.

Superato il valico si entra così nella magica val di Fiemme, dove è possibile entrare in contatto con tradizioni alpine e con il fascino sottile che si respira nel piccoli borghi di Carano, Castello-Molina di Fiemme, Cavalese, Tesero, Panchià, Ziano di Fiemme e infine Predazzo.

Da qui, superando il valico di passo Rolle si entra al limite meridionale della val di Fassa, oltre la frazione di Mezzavalle, un perfetto punto di partenza per raggiungere le località di Forno, nei pressi di Moena, e di Soraga di Fassa con l’omonimo lago. Sempre da qui è possibile imboccare lo storico tracciato della Grande Strada delle Dolomiti che riporta a Cortina d’Ampezzo.

Cortina D'Ampezzo
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Cortina d’Ampezzo, una tappa imprescindibile per chi visita le Dolomiti