Visitare il Circo Massimo a Roma

È il più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità e oggi lo si può vedere com'era in origine

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

È il più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità ed è anche uno dei più grandi di tutti i tempi. E non poteva che essere a Roma. Il Circo Massimo è legato alle origini stesse della Capitale. È qui che ebbe luogo il ratto delle Sabine, una delle vicende più antiche della storia di Roma.

Si narra che Romolo, dopo aver fondato Roma, chiese alle popolazioni vicine di stringere alleanze e di ottenere delle donne con cui poter procreare e popolare la nuova città. Al loro rifiuto, organizzò un grande spettacolo per attirare gli abitanti della regione e rapire così le loro donne.

Il Circo Massimo venne realizzato nella Valle Murcia, compresa tra il Palatino e l’Aventino. Era un luogo adibito alle corse dei carri. Fu però Giulio Cesare a costruire un vero e proprio circo in muratura. La gare che vi si svolgevano erano le attività agonistiche più amate dai Romani, insieme ai giochi dei gladiatori. Chi correva con le quadrighe era considerato un po’ come un pilota di Formula Uno di oggi, un eroe Romano con tanto di fan.

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La ricostruzione virtuale del Circo Massimo

Devastato più volte dagli incendi nel corso dei secoli, fu ogni volta ricostruito aggiungendovi nuovi edifici e abbellimenti, come il gigantesco obelisco portato a Roma da Costante II nel 357 d.C., ora al Laterano.

Il Circo Massimo venne utilizzato con questo scopo fino al VI secolo, ma poi divenne un’area agricola e poi sede degli impianti del Gazometro, di magazzini, manifatture, imprese artigianali e abitazioni, fino agli inizi del ‘900, quando si avviarono i lavori per la passeggiata archeologica.

Gli studi fatti negli utlimi anni hanno permesso di ricostruire il monumento e, oggi, è possibile rivivere, anche se solo virtualmente, il Circo Massimo com’era a quei tempi e nel corso delle sue diverse fasi storiche. Si chiama Circo Maximo Experience la visita itinerante con la realtà aumentata e virtuale che si sviluppa all’interno dell’area archeologica su un percorso di otto punti di osservazione con l’ausilio di specifici visori (che poi vengono sanificati).

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Il campo di gara del Circo Massimo com’era

Si possono osservare così le ricostruzioni architettoniche e paesaggistiche, dalla prima fatta ancora di legno ai fasti dell’età Imperiale, dal Medioevo fino ai primi decenni del ’900. Si vede l’antica Valle Murcia arricchirsi di costruzioni, si passeggia nel Circo (600 metri di lunghezza per 140 di larghezza) tra le botteghe del tempo, assistendo a una corsa di quadrighe tra urla di incitamento e capovolgimenti di carri, fino ad arrivare all’imponente Arco di Tito alto circa 20 metri, ricostruito in realtà aumentata e in scala reale.

La visita virtuale è accompagnata dalle spiegazioni in italiano (con le voci degli attori Claudio Santamaria e Iaia Forte), inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, cinese e giapponese. Per le persone non udenti sono disponibili le versioni a sottotitoli semplificati in lingua italiana o inglese.

Questa esperienza può essere inclusa tra le diverse visite organizzate che ci sono Roma e che comprendono tour a piedi, con il pullman o con la e-bike (sicuramente meno stancante) e che consigliamo di prenotare per tempo online.

 

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Il Circo Massimo oggi