La Ravenna di Dante, tra mare, natura e cultura

Il sontuoso patrimonio artistico e architettonico di Ravenna è impreziosito anche da un coinvolgente itinerario sulle tracce di Dante e della sua famiglia

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Redazione

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Una visita alla splendida Ravenna può essere anche l’occasione per andare alla scoperta dei luoghi di Dante: infatti, il Sommo Poeta della letteratura italiana calpestò il suolo ravennate per il tempo sufficiente a trarne ispirazione per i suoi lavori letterari e fu proprio qui che concluse l’immortale Divina Commedia.

L’ex capitale bizantina accolse Dante alcuni anni dopo il forzato e triste esilio da Firenze, ospite dell’amico Guido Novello Da Polenta, signore della città: qui trascorse gli ultimi anni della sua esistenza, partecipando alla vita culturale e dedicandosi ai suoi capolavori.

Il sontuoso patrimonio artistico e architettonico di Ravenna è, quindi, impreziosito da un coinvolgente itinerario sulle tracce di Dante e della sua famiglia.

La Pineta di Classe

A sud di Ravenna, si estende un territorio ricco di natura dall’aspetto incontaminato e selvaggio, un paesaggio eccezionale per la biodiversità e l’avifauna: si tratta della Pineta di Classe, attraversata dal Poeta più volte durante il suo soggiorno in città e talmente affascinante da essersi meritata una citazione nel canto XXVIII  del Purgatorio: “la divina foresta spessa e viva”.

Tra la pineta e il mare, si apre uno scenario magnifico di 900 ettari che ospita numerose specie arboree tra cui il pino domestico, il leccio, la farnia e il carpino bianco.

Il Sepolcro di Dante e il Quadrarco di Braccioforte

Nel cuore medievale di Ravenna, al termine di Via Dante, si staglia la Tomba del Poeta, piccolo angolo di pace costruito tra il 1780 e il 1781 su progetto dell’architetto ravennate Camillo Morigia.

L’edificio, che segue i canoni neoclassici del Settecento, custodisce il sarcofago di epoca romana con le spoglie di Dante.

Sulla destra, ecco poi il Quadrarco di Braccioforte, antico oratorio collegato in origine alla Basilica di San Francesco: all’interno del giardino, si trova ancora il rudere del muro in cui, nel 1810, vennero nascoste le ossa di Dante e un cumulo di terra segna il luogo dove furono sepolti i resti del Poeta durante la Seconda Guerra Mondiale.

La Basilica di San Francesco

Cara alla famiglia Da Polenta, la Basilica di San Francesco, risalente al V secolo d.C. e rimaneggiata nel X secolo d.C., vide Dante in preghiera e in meditazione durante il suo soggiorno ravennate.

E fu qui che si svolse il corte funebre all’indomani della sua morte.

Da ammirare, in fondo alla navata centrale, la cripta al di sotto del livello del mare, sommersa dall’acqua, in cui nuotano i pesci rossi.

La Biblioteca Classense

Seppur edificata due secoli dopo la dipartita di Dante, la Biblioteca conserva notevoli testimonianze legate alla sua figura: la collezione più completa di prime edizioni dedicate all’opera dantesca a cura dell’editore Leo S. Olschki e la grande arca sepolcrale in cui furono esposte le ossa del Poeta nel 1865, VI centenario della sua nascita.

Museo e Casa Dante

Per conoscere a fondo e fare esperienza dell’avventura umana e delle vicende artistiche di Dante nonché della Commedia e della fortuna che ne derivò al Sommo Poeta, imperdibile è il Museo Dante, un immersivo percorso tra immagini e storia.
Al suo interno, si apprezzano illustrazioni, ritratti, l’urna in cristallo e noce che ospitò le ossa durante l’esposizione del 1865 e la cassetta in cui i frati celarono per secoli i resti del Poeta.

La Zona del Silenzio, porzione di centro storico attorno alla Tomba di Dante, include anche Casa Dante, inaugurata con la collaborazione degli Uffizi di Firenze nel 2021: qui, la storia del culto dantesco a Ravenna viene raccontata mediante spazi polinfunzionali e zone espositive.

Casa Scarabigoli

Concludiamo la Ravenna dantesca con una delle possibili abitazioni di Dante a Ravenna, proprio di fronte alla sua Tomba: si tratta di Casa Scarabigoli, antica dimora dell’omonima famiglia contemporanea dei Da Polenta.