Viaggio nella capitale del Mali, Bamako, caotica e sorprendente

Cosa vedere nella capitale del Mali. Bamako accoglie i visitatori con i musei custodi della tradizione, i coloratissimi mercati, la musica popolare.

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

Bamako (cioè “la riva dei coccodrilli”, nell’antica lingua locale) è la capitale e la città più popolosa del Mali con i suoi più di 3 milioni di abitanti. È il principale centro amministrativo del Paese dell’Africa occidentale con un importante porto fluviale sul Niger che irradia i suoi transiti commerciali in tutta la subregione.

Al momento, purtroppo, sono sconsigliati viaggi nel Mali, per motivi di sicurezza; in tutti i casi, prima di decidere se programmare una vacanza nella capitale Bamako e nei suoi dintorni, consultate le autorità diplomatiche. La città sorge in una conca naturale circondata da colline, occupando la frangia più meridionale del Sahel, beneficiando di un clima tropicale abbastanza umido, con una ben marcata divisione in stagione secca ed una stagione delle piogge.

L’aeroporto internazionale Modibo Keïta (già Bamako-Sénou) è il principale scalo maliano; si trova a circa 15 chilometri a sud del centro della capitale del Mali, vi giungono i voli Air France provenienti dall’Europa. Altri collegamenti con Paesi europei sono offerti da Royal Air Maroc, via Casablanca, poi ci sono le Turkish Airlines per raggiungere la Turchia; le altre compagnie aeree volano prevalentemente all’interno del continente africano.

Bamako si raggiunge anche in treno grazie all’African Express, una delle più belle e animate ferrovie dell’Africa, circa 1300 chilometri di percorrenza, trenta ore il viaggio e 150 fermate. Per chi ama l’avventura, insomma, e ha molto tempo a disposizione.

Arrivati a Bamako, la capitale si presenta come una città caotica, frenetica e inquinata dai tubi di scappamento delle automobili e di un’infinità di motorini tutti uguali, che intasano le strade. Il traffico disordinato confluisce verso i tre ponti che collegano le parti del tessuto urbano che si espandono ai due lati del fiume Niger che lo attraversa.

Il ponte nuovo-Pont du Roi Fahd, il ponte vecchio-Pont des Martyrs e il più recente terzo ponte, nella parte est della città. Il traffico è forse l’unico vero punto problematico della capitale del Mali, altrimenti sicura e abitata da gente accogliente e rispettosa.

Bamako poi lentamente attira e seduce, con i numerosi tavoli di legno logoro che fanno capolino ai bordi delle strade, dietro ai quali ci sono donne pigramente sedute, in apparenza inerti. Ma sono proprio loro che cucinano sempre, con gesti rilassati, lenti e impercettibili, cibi maliani gustosissimi, pesci fritti, spiedini di carne tenerissima, patate dolci fritte, panini ripieni di carne, uova e patatine, che vendono ai passanti per pochi spiccioli. Così la concitazione del traffico sparisce e il visitatore coglie il bello che sta dietro le quinte.

Il turista a Bamako viene attratto dal Musée National du Mali, che presenta varie mostre permanenti e temporanee sulla preistoria in Mali, i costumi, gli strumenti musicali, gli oggetti rituali di diversi gruppi etnici locali. Poi si passa al Musée de Bamako, con i suoi reperti etnografici e le preziose fotografie della città in epoca coloniale.

Arriva quindi il momento di immergersi nei caratteristici, colorati e pittoreschi mercati della capitale del Mali: il movimentato Grand Marché, con le tante bancarelle che vendono mercanzie d’ogni genere, il caratteristico – e un po’ sinistro – Mercato dei Feticci che, secondo la tradizione spirituale locale, vende teste di scimmia e parti di animali morti; il Marché de Medina, per gli alimentari; o il Marché N’Golonina, per i manufatti artigianali.

Tornando al Musée National du Mali, volendo, si può approfittare per andare ai vicini giardini botanici e allo zoo di Bamako. Da questa zona, partendo da avenue de la Liberté, con un taxi collettivo si può raggiungere la cima della collina del cosiddetto Point G. e godere della fantastica vista sulla città. A questo punto, dopo la visita ai principali punti di Bamako, ci si può dedicare ad una altra delle “glorie” locali, la grande tradizione artistica e musicale che ha reso celebre questo angolo d’Africa in tutto il mondo.

Perché nei tanti locali del centro storico della capitale, nel quartiere di Medina Coura, o a Quinzabougou e Hippodrome, si trova l’anima pulsante, la parte mondana della musica dal vivo del Mali, con l’esibizione dei suoi artisti più noti, Salif Keita, Toumani Diabaté, Tinariwen, e i moltissimi altri, bravi ma spesso anche bravissimi, la cui fama non ha ancora varcato la dimensione locale.

Per chi programma una vacanza nel mese di febbraio ed è fortemente attratto dal suono della gente e degli artisti del Mali, vale davvero l’esperienza spostarsi da Bamako, verso nordest, sempre seguendo il corso del Niger. A 235 chilometri c’è Ségou dove si svolge il Festival sur le Niger, quattro giorni in cui artisti e danzatori presentano il loro “fiume di musica”, una festa di colori, musica e ritmi tipici dell’Africa occidentale, per scoprire e meglio conoscere i costumi e la storia millenaria del Mali.