Culla della civiltà, immortalata per il suo fascino e splendore nei racconti delle Mille e una Notte, Baghdad offre oggi ai turisti più avventurosi un viaggio alla scoperta di storia, miti e leggende. Naturalmente per farsi un giro nella capitale dell’Iraq la prima regola è saper aspettare il momento giusto, in cui torni a essere un luogo abbastanza sicuro da poter essere visitato senza correre rischi. Le donne dovrebbero sempre indossare un vestito tradizionale e in alcune speciali occasioni, come per esempio durante la visita a siti religiosi, è consigliabile se non indispensabile portare il velo. E per chi non parla arabo è fondamentale viaggiare con una guida locale esperta che parli inglese e che sappia come gestire ogni circostanza (sicurezza, comportamento da tenere in determinate situazioni e luoghi, imprevisti).
Per chi è deciso a conoscere in prima persona quello che un tempo fu il cuore della civiltà mesopotamica (dal greco antico “terra dei due fiumi“), un corrispondente della Reuters, esperto conoscitore della zona, ha scritto una piccola guida con alcuni spunti interessanti per un breve viaggio di tre giorni o un weekend a Baghdad.
Venerdì
Una volta Capitale di un antico califfato, Baghdad è sempre stata patria di notabili arabi, poeti e novellisti. Impossibile non rendere loro omaggio e quindi è indispensabile fare una visita al mercato dei libri, aperto tutti i venerdì in via al-Mutanabi, strada che prende il nome da un poeta del X secolo. Questa zona, in epoca ottomana, era il centro della Baghdad ricca e intellettuale: andate alla ricerca dei tesori della letteratura antica e poi prendetevi una pausa dallo shopping per bere un dolcissimo tè iracheno o fumare un narguilè alla frutta (molto diffusa quello alla mela) a Gahwet Al-Shabandar, un paradiso per gli intellettuali in Iraq.
Per avvicinarsi un po’ alla storia coloniale, si può optare per un giro nel distretto di Bab al-Shorji, nei pressi del cimitero armeno, dove è sepolta la regina di Baghdad, Gertrude Bell. Nominata Segretario delle terre orientali, la viaggiatrice inglese, scrittrice e linguista, è stata accreditata quando vennero disegnati i confini del moderno Iraq, dopo la caduta dell’impero ottomano, alla fine della Prima Guerra Mondiale. Morì nel 1926.
Per cenare interessante sarebbe infilare la testa in uno dei numerosi ristoranti nel quartiere di lusso di Karrada, in centro a Baghdad, e scegliere un piatto della cucina tradizionale con arrosto farcito di agnello e riso, per poi visitare, di notte, il ponte degli Imam, che collega le zone di Adhamiya e Khadhimiya di Baghdad, così chiamata così per i santoni sunniti e sciiti medievali, uomini santi i cui luoghi di culto si trovano sui lati opposti del Tigri: il santuario Khadhimiya e la moschea di Abu Hanifa in Adhamiya sono entrambi posti estremamente simbolici a Baghdad.
Sabato
Il fine settimana è l’occasione giusta per visitare l’antica città mesopotamica di Babilonia, casa dei giardini pensili persiani, una delle sette meraviglie del mondo antico. Nonostante i suoi tesori siano stati un tempo saccheggiati da uomini senza scrupoli e dalle potenze imperiali europee, e più recentemente, le truppe americane e della coalizione abbiano parcheggiato i carri armati sull’antico sito, alcuni ruderi e testimonianze delle antiche vestigia sono rimaste intatte. Anzi: oggi i funzionari stanno lavorando sulla conservazione della Babilonia antica, un luogo dove hanno visto la luce alcune delle tappe fondamentali dello sviluppo della civiltà come l’agricoltura, la scrittura, codificata del diritto e la ruota.
A questo giro si pottrebbe affiancare una visita al palazzo di Saddam Hussein, costruito nel 1988, su una collina artificiale che sovrasta la città antica. Il palazzo vanta saloni di marmo e un’invidiabile vista sul fiume Eufrate, oltre che pannelli scolpiti. Molte parti di esso sono state trascurate a causa della guerra, ma la sua propensione è ricevere gli ospiti e i giardini sono stati ben tenuti.
Tornando a Baghdad, verso la zona di al-Mansour, raffinato quartiere nella parte occidentale di Baghdad, si potrebbe pranzare al ristorante Zarzour, specializzato nel kebab iracheno. Si può poi visitare il mercato Shorja, il più grande suq all’aperto di Baghdad, famoso per la vendita di un’ampia serie di spezie indiane, ceramiche e souvenir di produzione artigianale ma anche del popolare abito arabo tradizionale, con le raffinate cuciture a mano. Lì vicino c’è anche il mercato “Rame”, dove si vende una grande varietà di bronzi, dai piatti alle ciotole ai vasi d’acqua. Per raggiungere Rame si deve passare da al-Rasheed, una delle più antiche strade di Baghdad. Si può passeggiare lungo la strada con alberi di eucalipto Abu Nawas, dal nome di un famoso poeta di origine araba e persiana. La strada si affaccia sul fiume Tigri ed è fiancheggiata da ristoranti di pesce, locali notturni e da un parco. Proprio qui si può scegliere il locale dove cenare e assaggiare, magari, il mazgouf, un piatto tradizionale con carpa arrostita al fuoco a legna.
Domenica
Prendetevi del tempo per una visita al santuario Askari a Samarra, a circa un’ora di auto di Baghdad, è qualcosa che vale la pena fare. Il bombardamento della moschea di al-Askari, anche conosciuta come la Moschea d’Oro, nel febbraio 2006, ha scatenato un’ondata di violenza. La moschea è stata costruita nel 944 ed è uno dei luoghi più sacri dell’Iraq, fra tutti e quattro i santuari sciiti. La cupola del santuario è stata completata nel 1905 ed è stata creata con 72.000 pezzi d’oro. Vicino c’è il minareto a spirale conosciuto come Malwiya, uno dei punti più caratteristici di Samarra risalente al califfato abbaside.
A Baghdad non si può non visitare il parco Zawraa nel cuore del centro cittadino che è oggi anche uno dei luoghi più importanti per le famiglie irachene nonché punto di incontro per amanti di ieri e oggi. Qui c’è anche lo zoo ed è quindi un parco di divertimenti relativamente moderno, dove è possibile noleggiare una barca e una pagaia per scivolare sulle acque di un lago artificiale, perfetto per osservare la vita degli iracheni “svolgersi normalmente”, ancora una volta.