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Pubblicato: 5 Febbraio 2023 12:34
Non un semplice raccordo tra due luoghi: il ponte è molto di più di un elemento architettonico, ma può rendere unico e inconfondibile un paesaggio. Chi costruisce e progetta queste strutture cerca sempre di lasciare il segno, ma spesso il miglior “ingegnere” in assoluto è proprio la natura.
C’è infatti un ponte che si trova in Italia che non ha nulla da invidiare a quelli più ammirati di tutto il mondo: è il ponte di Veja, un vero e proprio arco naturale che sorge nei pressi di Sant’Anna d’Alfaèdo (provincia di Verona), all’interno del Parco Naturale della Lessinia.
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La pietra piegata alla forza dell’acqua
Non è solo la bellezza del ponte a renderlo unico e affascinante, ma anche il modo in cui si è formato. Ci sono molte leggende sulla sua origine, ma quella più accreditata è che sia nato dall’erosione della roccia carsica. Inizialmente, infatti, il ponte non era altro che una caverna e nel corso dei secoli i fiumi e i ruscelli di cui ancora oggi c’è traccia hanno insinuato le pareti. Giorno dopo giorno la pietra non ha resistito alla forza dell’acqua fino a crollare mantenendo solo l’arcata dell’ingresso che oggi è la vera essenza del ponte.
Se la sua formazione è certa, meno lo è la datazione su cui si sono fatte molte ipotesi. Secondo una leggenda, Dante per la creazione delle Malebolge si è ispirato proprio al ponte di Veja che aveva potuto ammirare durante il suo soggiorno presso gli Scaligeri a Verona. Alcuni critici, invece, sono sicuri che il ponte raffigurato da Andrea Mantegna nell’affresco “L’incontro" dipinto all’interno della Camera degli Sposi dei Gonzaga (da ammirare presso il Palazzo Ducale di Mantova) sia proprio quello di Veja. Molti altri invece ritengono che la teoria più accreditata sulla sua origine sia quella di don Alberto Benedetti. L’esperto della Lessinia, in base ad alcuni documenti, fa risalire l’origine alla prima metà del ‘200 a seguito di un terremoto che avrebbe fatto crollare definitivamente la caverna.
Un luogo incantevole con una storia millenaria
La natura incontaminata che circonda il ponte di Veja è solo uno degli aspetti che lo hanno reso un luogo da visitare assolutamente. Alto circa 50 metri e largo 17, può essere ammirato in tutto il suo splendore passeggiandovi al di sopra. Infatti, a differenza di altri ponti di origine naturale, in passato veniva percorso dai viandanti tanto da essere chiamato anche Ponte de Weg (der weg in tedesco significa strada) o “La Strada”.
Il ponte di Veja affonda le sue radici in epoche lontane al punto da essere considerato un sito archeologico a tutti gli effetti. Sotto l’arcata, infatti, sono state scoperte una serie di grotte utilizzate come rifugio in epoca preistorica. La caverna più grande (lunga circa 180 metri), detta “dell’Orso”, per molti secoli è stata abitata e a testimoniarlo sono stati i ritrovamenti di utensili, frecce e ossa di animali preistorici, reperti che rendono ancora più intrigante la visita di questo luogo.
Questo ponte circondato da un ambiente incontaminato e l’importanza storica che porta con sé, sono la testimonianza di come la natura possa creare capolavori inimmaginabili anche dalle menti più eccelse.