Il Cilento in bici: una settimana tra mari da sogno e borghi dimenticati

Alla scoperta di un Parco che nasconde mille segreti e interamente visitabile con una pedalata di cinque giorni

A una sessantina di km da Salerno e non lontano dalla costiera amalfitana, inizia il Parco Nazionale del Cilento. Patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1998, offre tutto ciò che un turista può desiderare: spiagge da sogno, borghi dimenticati arroccati sulle montagne e siti archeologici di antiche civiltà. Ed esiste un itinerario per girarlo tutto in bicicletta, in una sola settimana.

La partenza è da Paestum, vertice nord-occidentale del Parco in cui non potrete farvi mancare una visita all’estesa area archeologica (comprendente tre templi risalenti alla Magna Grecia perfettamente conservati) e al ricchissimo Museo. Pedalando verso sud raggiungerete alcuni interessanti centri agricoli come Prignano Cilento (dove degustare il fico bianco locale, presidio DOP europeo) e Finocchito, luogo abbarbicato sulla collina e in cui scapparono i Saraceni messi in fuga dai Bizantini prima dell’anno mille: oggi ci sono 83 abitanti e tanta quiete. Superata l’Oasi Fiume Alento (frequentatissima dagli amanti del bird-watching) si arriva a Cicerale, che deve il suo nome alla cucina locale da sempre basata sui ceci. Attraversata Giungano, si tornerà verso Paestum per gustare a Capaccio la tradizionale mozzarella in una delle tantissime fattorie di bufala del luogo.

Il secondo giorno si punta verso vette ancora più scoscese: Trentinara, posta su un costone roccioso a picco sulla sottostante Valle delle Sele. Questo luogo è noto come la Terrazza del Cilento: in giornate terse la vista spazia dalla Costiera Amalfitana a Capri. Attraverso mille tornanti si raggiungono Monteforte Cilento, Magliano Vetere, Capizzo, Magliano Nuovo, paesini arroccati in mezzo alla roccia, per concludere la giornata a Stio, borgo nato intorno all’anno mille su volontà dei Normanni.

Il terzo giorno si scende, passando prima per Gioi (dove tradizionalmente si produce una soppressata presidio Slow Food) verso Moio della Civitella, antico presidio militare all’epoca dei greci. Da visitare qui il Museo della civiltà contadina, prima di tornare in pianura. Al mare si arriva il quarto giorno, dopo aver circondato il Monte Stella, essere transitati da Omignano e il suo Caffè Letterario e giunti finalmente ad Acciaroli. Con uno dei più mari più belli del Tirreno, questo antico borgo di pescatori da anni attira frotte di turisti. Ed era molto amato anche da Ernest Hemingway, che vi soggiornò più volte negli anni ’50. Poche curve dopo eccoci a Pioppi, culla della dieta mediterranea che fu messa a punto proprio qui dal biologo statunitense Ancel Keys.

Il quinto giorno di nuovo rotta verso nord, raggiungendo lo straordinario borgo di Agropoli, con il suo centro storico rimasto immutato dal seicento, il suo castello e le sue torri. A questo punto non rimarrà che raggiungere Castellabate (qui è stato ambientato il famoso film “Benvenuti al Sud”) e quindi la spiaggia di Santa Maria dove riprendersi dalle fatiche con un bagno sotto l’ombra della Torre Pagliarolo e del borbonico Palazzo Belmonte.