Charleston, un tuffo nel passato negli Stati Uniti del Sud

In questa città della Carolina del Sud sembra di tornare indietro nel tempo

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Di recente, Charleston, nella Carolina del Sud, è entrata e piè pari in diverse classifiche mondiali per alcuni incredibili aspetti che colpiscono i turisti che la visitano. Nel 2023, ha vinto il premio come migliore città degli Stati Uniti d’America di Travel + Leisure e il Condé Nast Traveler Readers’ Choice Award.La strada principale, King Street, inoltre, è stata definita una delle vie più pittoresche d’America. Incarna alla perfezione l’anima di questa storica cittadina del Sud, con le case color pastello, i portici, i balconcini di ferro battuto e le insegne storiche. Oggi, la maggior parte di questi edifici ospita boutique, gallerie d’arte e deliziosi ristorantini e tutto il quartiere storico è frequentato soprattutto la sera quando l’atmosfera, alla luce dei lampioni di una volta, diventa molto vivace.

È anche considerata una delle città più romantiche degli Stati Uniti e non stentiamo a crederlo. Basta passeggiare per i lunghi viali all’ombra di querce secolari o fare un tour sul calesse nella zona più antica della città a Broad Street, o sostare in una dei tanti parchi per essere investiti da forti emozioni. Qui si respira un’atmosfera rilassata, tipica degli Stati del Sud, e sono tanti gli scorci che fanno sognare e che riportano indietro nel tempo.

Charleston, città storica d’America

Questa città, che oggi conta poco più 150mila abitanti – più o meno come la nostra Reggio-Emilia –, quando fu fondata alla fine del 1600 rivestiva una grandissima importanza socioculturale per tutto il Paese che stava nascendo. Colonizzata dai britannici, deve il suo nome a Re Carlo II d’Inghilterra e, grazie al suo porto sulla costa atlantica e in corrispondenza dell’estuario di ben tre fiumi, Ashley, Cooper e Wando, era il centro di smistamento principale nella rotta degli schiavi che venivano poi mandati a lavorare nelle tante piantagioni che ancora oggi si possono visitare intorno alla città. È anche da Charleston che partirono i primi colpi che portarono alla Guerra Civile e che cambiò la sorte degli Stati Uniti d’America.

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Fonte: 123RF
La famosa Rainbow Row a Charleston

Un salto indietro nel tempo

Se non si fa caso alle auto parcheggiate, a Charleston sembra di tornare indietro all’epoca in cui la musica del pianoforte usciva dai saloon – non era ancora il Charleston, che è arrivato solo negli Anni ’20 – e in città si girava con il calesse. Nella old downtown è ancora tutto tale e quale. I turisti amano farsi trasportare dalle carrozze trainate dai cavalli che attraversano i viali e i vicoli acciottolati e i giardini fioriti, ammirare gli edifici risalenti al periodo coloniale e farsi un selfie a Rainbow Row, la via più colorata e Instagrammabile della città, fare tappa nei bistrot dove assaggiare qualche piatto locale a base di gamberi, ostriche e il tipico “grit”, una sorta di semolino che accompagna carne, pesce e verdure – tra i suoi punti forti è anche considerata una delle destinazioni più interessanti per i food lover – , o fare shopping nel City Market, l’antico mercato degli schiavi che oggi ospita artigiani e artisti che lavorano la paglia con cui una volta si intrecciavano le ceste per trasportare il riso dalle risaie.

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Fonte: 123RF
Il City Market di Charleston, ex mercato degli schiavi

Per immergersi nella storia di Charleston e nel cuore dello Stato del South Carolina, da non perdere è la visita all’International African American Museum, un edificio modernissimo affacciato sul Gadsden’s Wharf, il luogo dove venivano sbarcati gli schiavi provenienti dall’Africa, quindi non casuale. Aperto solo nel giugno del 2023, racconta non soltanto la storia americana degli schiavi, ma anche la loro vita in Africa e per questo è unico in tutti gli Stati Uniti, dove esistono altri musei dedicati agli afroamericani.

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Fonte: @Charleston Area CVB
I centro di Charleston nel Sud Carolina

Le piantagioni intorno a Charleston

Se siete degli incorreggibili romantici, ricorderete sicuramente uno dei film più celebri intitolato “Le pagine della nostra vita”, in inglese “The Notebook”. Ebbene, questo kolossal è stato girato proprio in una delle piantagioni appena fuori Charleston, la Boon Hall Plantation, che si trova su Seabrook Island, una delle numerose isole intorno alla città, la cui facciata in stile georgiano, usata per le scene in estero, è inconfondibile.

Si tratta forse della prima piantagione sorta a Charleston e fatta costruire dall’inglese John Boone non appena venne a vivere in America. Oltre a far costruire questa splendida mansion, fece anche piantare delle querce che oggi sono uno spettacolo per gli occhi perché, nel corso dei secoli, i rami si sono talmente intrecciati tra loro da formare un fitto corridoio riparato che conduce fino alla villa. Nella piantagione si possono visitare gli ambienti lussuosi della famiglia Boone e lo splendido parco, ma anche le capanne degli schiavi.

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Fonte: 123RF
Il viale alberato della Boone Hall Plantation a Charleston

Inoltre, durante la visita guidata viene rappresentata la cultura Gullah, quella della comunità che si è stanziata proprio sulla costa orientale degli Stati del Sud e che ha sempre mantenuto un forte legame con la madre patria in Africa. Questo legame ha tracce talmente evidenti anche oggi nella cultura di questo popolo che, a distanza di 400 anni dall’arrivo del primo gruppo di schiavi, oggi i Gullah vengono definiti la più africana fra le comunità afroamericane degli Stati Uniti d’America. Invece, per gli interni del film è stata usata un’altra mansion: Williams Mansion, che si trova proprio a Charleston. Se cercate l’America autentica, lontana dalle luci di Manhattan e dai bagnini abbronzati della California, insomma, è qui che potete trovarla.

Come arrivare a Charleston

Charleston ha un aeroporto internazionale dove atterrano voli da tutti gli Stati Uniti. Per noi italiani ciò significa fare uno scalo che può essere a New York, Washington oppure ad Atlanta dove volano diverse compagnie. Compreso lo scalo la durata del viaggio è di circa 15 ore. Una volta giunti in città, il centro si gira benissimo a piedi o con il calesse. Per visitare le piantagioni, invece, vi consigliamo di prenotare un tour guidato.