Tutto quello che devi vedere in visita a Treviso

Sono molte le cose da vedere durante una vacanza a Treviso: scopri le 10 tappe da non perdere

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Paola Barni

Giornalista specializzata in Travel

Giornalista professionista, ama le parole scritte quanto i viaggi. Il mondo è un posto bellissimo, e ogni occasione è buona per scoprirne un pezzettino e raccontarlo.

Pubblicato: 31 Gennaio 2023 10:55

Piccola, tranquilla, ingiustamente oscurata dalla fama della vicina Venezia, distante solo una trentina di chilometri. Eppure Treviso è una città che, anche da sola, merita il viaggio. Cosa vedere a Treviso? Tanto, tantissimo, fra storia, arte e natura. Così come è ricco il menù della specialità enogastronomiche tipiche, in cui svetta il Tiramisù, vero vanto locale. Ancora, la cittadina veneta – anch’essa sull’acqua, ma dolce, a differenza della più celebre Serenissima – ha uno stile di vita rilassato e piacevole.

Una passeggiata sotto i portici, un bicchiere di Prosecco in uno dei tanti caffè, una passeggiata nel verde o una visita a un’antica chiesa: tutto è vicino nel centro storico di Treviso, a portata di camminata. Per non perdersi nulla, conviene partecipare a una visita guidata, a piedi, che in 2 ore e mezza consente di ammirare tutti gli highlights della città. Cosa visitare a Treviso non è mai stato così facile.

Tutto quello che devi vedere in visita a Treviso

La cittadina veneta è una bellissima destinazione tutta da scoprire, con numerosi palazzi storici, mura medievali, un labirinto di graziosi canali e strette strade acciottolate. Le cose da vedere a Treviso non mancano. La sua particolarità principale? Quella di essere attraversata da due fiumi, il Sile e il Botteniga, che le regalano un’atmosfera decisamente romantica. Il centro storico, perfettamente conservato, è protetto dalle mura medievali, percorribili anche dall’alto a piedi o in bicicletta.

Ciò che devi vedere a Treviso e dintorni è tutto lì, a walking distance: anche per questa ragione è considerata una delle mete più green d’Europa. Poter passeggiare in città, senza le folle di turisti delle più blasonate Venezia e Verona, è uno degli aspetti più piacevoli di una visita a Treviso. Che dovrebbe iniziare con l’ingresso dalla Porta di San Tommaso, sontuosa opera Cinquecentesca di Guglielmo D’Alzano di Bergamo. La porta è dominata dalla statua che riproduce San Paolo e offre una visuale magnifica, con il fiume che scorre al di sotto e il ponte per attraversarlo. Anche se non è semplice fare una cernita, ecco la lista delle 10 cose da vedere a Treviso, anche in un solo weekend.

1. Piazza dei Signori

Cosa visitare a Treviso dunque? Il tour non può che partire da Piazza dei Signori, il salotto buono della città. È facile scorgere ovunque i segni della passata dominazione di Venezia, come ad esempio i leoni con il Vangelo aperto. Sull’ampia piazza si concentrano negozi, ristoranti e i locali per l’imperdibile aperitivo. Soprattutto qui si affacciano alcuni degli edifici storici più rappresentativi. Come il Palazzo del Podestà, con la Torre Civica, il Palazzo del Trecento, oggi sede del comune e spazio per mostre, Palazzo Pretorio dall’inconfondibile facciata secentesca e la Pinacoteca comunale.

2. Loggia dei Cavalieri

La Loggia dei Cavalieri rientra nel perimetro della Piazza dei Signori. È uno dei monumenti più rappresentativi di Treviso: risalente alla seconda metà del 1200, è un edificio in mattoni rossi contraddistinto da arcate su tre lati. Un tempo veniva utilizzato come spazio ludico: i nobili locali si incontravano qui per cimentarsi con i giochi di società dell’epoca.

3. Via Calmaggiore

In pieno centro, Calmaggiore – o meglio via Calmaggiore – è la strada che collega Piazza dei Signori a Piazza del Duomo. Risale all’epoca romana, quando era il cardo dell’insediamento originario. Un tempo trait d’union tra la vita religiosa politica della città, oggi è la passerella dello shopping cittadino. I negozi più belli hanno infatti le loro vetrine proprio qui, sotto i portici di eleganti palazzi dalle facciate di epoche diverse. Una passeggiata lungo Calmaggiore è quello che ci vuole per sentirsi dei veri trevigiani.

4. Fontana delle Tette

Percorrendo via Calmaggiore non si può non vedere uno dei simboli più celebri di Treviso: la Fontana delle Tette. Questa originale fonte, risalente al 1559, si trova nel cortile di Palazzo Zignoli e deve il suo buffo nome proprio alla figura che rappresenta. È una statua femminile caratterizzata da due floridi seni dai quali zampilla l’acqua. Un tempo, in occasione dell’elezione del sindaco, dalla fontana sgorgava il vino. Per tre giorni, i cittadini avevano la facoltà di servirsi liberamente.

Anche se famosissima e meta della visita di molti turisti, la fontana che possiamo vedere in strada è una copia. L’originale è ben conservata in una teca nella Loggia dei Trecento, all’interno dell’omonimo palazzo in Piazza dei Signori.

5. Duomo di Treviso

Al termine di via Calmaggiore si giunge al Duomo di Treviso. La cattedrale cittadina è consacrata a San Pietro Apostolo e si caratterizza per una bella facciata neoclassica. L’origine della chiesa è antichissima: la prima edificazione è di epoca paleocristiana, e faceva parte di un complesso che comprendeva anche un tempio e un teatro. L’impianto attuale risale all’XI-XII secolo e venne realizzato in stile romanico, ancora oggi riconoscibile nella cripta. L’edificio fu modificato in stile neoclassico a partire dal 1759 e terminato solo nel 1836. Della struttura romanica rimangono le tre cappelle absidali.

La principale caratteristica del Duomo è rappresentata dalle sette cupole, di cui cinque – dall’inconfondibile colore verde – poste nella navata centrale. Anche l’ingresso è imponente, con la scalinata che conduce alle sei colonne ioniche sulla maestosa facciata.

L’interno del Duomo conserva diversi tesori, tra cui la Pala dell’Annunziata dipinta da Tiziano e l’organo monumentale costruito nel 2000 in occasione del Giubileo.

Ai lati del Duomo si può infine ammirare il Battistero di San Giovanni, che fino a circa due secoli fa era l’unico fonte battesimale di tutta la città.

6. Il canale dei Buranelli

Anche Treviso, seppure in versione mignon, è una città d’acqua caratterizzata da ponti e canali, che qui si chiamano cagnani. Il più famoso, e fotografato, è il Canale del Buranelli. Deve il suo nome a una ricca famiglia di mercanti, che nel Cinquecento risiedeva in città ma esercitava i suoi commerci sull’isola di Burano. Denominato anche canale Medio, nasce in prossimità del Ponte Prima, dove il fiume Botteniga entra a Treviso. Oggi è un angolo rilassato e piacevolissimo, con ristoranti dove assaggiare le specialità locali e negozi dove fare shopping. Un tempo, invece, era il luogo dove le donne si ritrovavano a lavare i panni.

7. Chiesa di San Nicolò

Con le sue dimensioni imponenti supera in grandezza anche il Duomo. La chiesa di San Nicolò si trova nella zona sud-occidentale del centro storico di Treviso, sulla riva sinistra del Sile. È uno grandioso edificio del XIII secolo a croce latina, con tre navate e cinque cappelle terminali: è considerato uno dei capolavori lombardo-gotici realizzati dagli Ordini Mendicanti del Veneto.

L’interno è impreziosito da numerosi affreschi: il più prezioso il Ciclo dei Domenicani di Tommaso da Modena del 1352, dove ogni religioso è raffigurato all’interno di una propria nicchia.

8. Chiesa di San Francesco

Considerata fra le chiese più belle del Veneto, quella di San Francesco fu costruita fra il 1230 e il 1270, per volontà di Papa Innocenzo III. Dal punto di vista architettonico, si tratta di un raro esempio del passaggio dal romanico al gotico. Al suo interno sono custodite opere di pregio come la Madonna col Bambino e sette santi, un affresco Trecentesco di Tommaso da Modena. La chiesa protegge anche alcune tombe celebri, come quelle di Pietro Alighieri e di Francesca Petrarca, rispettivamente il figlio di Dante e la figlia di Francesco Petrarca.

9. Ponte Dante

Nel punto dove il Cagnan (un ramo del fiume Botteniga) confluisce nel Sile, in un suggestivo crocevia di acqua, sorge il piccolo ponte Dante. Nel 1856 la città di Treviso ha deposto una stele proprio su questo passaggio, a ricordo della permanenza in città del sommo poeta. Lo stesso Dante Alighieri ha ricordato questo preciso luogo nel IX verso del Paradiso della Divina Commedia.

10. L’Isola della Pescheria

È considerato il mercato del pesce più caratteristico del mondo ed è uno dei vanti di Treviso. L’Isola della Pescheria – nata nel 1856 dall’unione di tre isolotti sul canale Cagnan – fu costruita per spostare dalla centralissima Piazza dei Signori la vendita del pesce, ritenuta “fastidiosa” dai signori della città. Da allora, senza interruzioni, qui si svolge il mercato ittico. L’isola è collegata alla terraferma da un ponte in ferro impreziosito da statue di pesci, a ribadire la vocazione del luogo.

Musei a Treviso

Il sistema dei musei civici di Treviso si compone di tre splendide sedi, tutte nel cuore della città. Il Museo Civico di Santa Caterina, in pieno centro, ospita collezioni di arte antica. Il Museo Luigi Bailo, recentemente restaurato, è dedicato alle opere tra l’800 e il ‘900 sotto il segno del più importante scultore italiano del primo ‘900, Arturo Martini. Vicino al Bailo, Ca’ da Noal – Casa Robegan è un antico complesso medievale oggi sede di mostre ed esposizioni temporanee.

Cosa mangiare a Treviso

A Treviso, così come in tutta la Marca, si mangia e si beve bene, a partire dal celeberrimo Prosecco. Tra i piatti tipici della città spiccano la mozza, ovvero la mozzarella in carrozza preparata con l’acciuga. Sono da provare anche i crostini con l’acciuga, così come tutti i “cicchetti” (gli assaggi) proposti dalle osterie. Dal panino col maiale al panino al prosecco fino ai più elaborati piatti a base di oca, dalle fritture di pesce alle preparazioni con il radicchio rosso, la cucina trevigiana è buona e saporita. Impossibile non fare riferimento al Tiramisù, il dolce famoso in tutto il mondo che ha visto i natali propri qui nell’Ottocento. Per sentirsi un vero Trevigiano, perché non provare a mettersi fornelli con l’aiuto di un esperto? Si può infatti vivere l’esperienza di fare la spesa in un mercato locale e preparare la cena in un’abitazione privata, per poi gustarla insieme ai padroni di casa.