La Via Postumia è uno storico cammino che attraversa tutta l’Italia settentrionale, collegando due importanti città costiere, Aquileia sul Mar Adriatico e Genova sul Mar Ligure. Nata come antica strada consolare romana, oggi rappresenta un suggestivo itinerario per escursionisti, pellegrini e appassionati di turismo lento, che desiderano immergersi nella storia, nella cultura e nella bellezza naturale del Nord Italia.
Indice
Le origini storiche della Via Postumia
La Via Postumia affonda le sue radici nell’epoca romana: fu costruita nel 148 a.C. dal console Spurio Postumio Albino con l’obiettivo di creare un collegamento strategico tra la costa tirrenica e quella adriatica dell’Italia settentrionale. Questa grande arteria stradale partiva da Genova, attraversava città importanti come Tortona, Piacenza, Cremona, Verona e giungeva fino ad Aquileia, nodo fondamentale per i commerci e le comunicazioni verso l’area danubiana e balcanica. La sua funzione era sia militare che commerciale, poiché permetteva di spostare truppe e merci con rapidità lungo l’asse settentrionale della penisola.
Nel tempo, la Via Postumia divenne anche un percorso di pellegrinaggio: collegando diverse vie minori e città sante, fu utilizzata dai viandanti diretti a Roma, a Santiago de Compostela e persino a Gerusalemme. Oggi, il cammino moderno riprende idealmente quel tracciato antico, trasformandolo in un itinerario a piedi che unisce luoghi ricchi di storia, spiritualità e paesaggi sorprendenti, mantenendo vivo lo spirito del viaggio lento e della connessione tra culture diverse.
Le tappe della Via Postumia
La Via Postumia è uno dei cammini più belli del Nord Italia ed anche tra i più lunghi e complessi. Si sviluppa attraverso ben 41 tappe consigliate a piedi, per oltre 900 chilometri di cammino che attraversano cinque regioni italiane: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Liguria. Ecco l’elenco delle tappe:
- Tappa 1, Aquileia – Joannis (20 km, +50 m, 4h30)
- Tappa 2, Joannis – Carlino (26 km, +60 m, 6h)
- Tappa 3, Carlino – Latisana (31 km, +70 m, 7h)
- Tappa 4, Latisana – Concordia Sagittaria (25 km, +40 m, 5h30)
- Tappa 5, Concordia Sagittaria – San Stino di Livenza (20 km, +35 m, 4h30)
- Tappa 6, San Stino di Livenza – Salgareda (36 km, +80 m, 8h30)
- Tappa 7, Salgareda – Musile di Piave (20 km, +25 m, 4h30)
- Tappa 8, Musile di Piave – Portegrandi (18 km, +20 m, 4h)
- Tappa 9, Portegrandi – Treviso (26 km, +60 m, 6h)
- Tappa 10, Treviso – Badoere (15 km, +40 m, 3h30)
- Tappa 11, Badoere – San Martino di Lupari (30 km, +90 m, 7h)
- Tappa 12, San Martino di Lupari – Piazzola sul Brenta (23 km, +65 m, 5h)
- Tappa 13, Piazzola sul Brenta – Quinto Vicentino (23 km, +50 m, 5h)
- Tappa 14, Quinto Vicentino – Vicenza (15 km, +70 m, 3h30)
- Tappa 15, Vicenza – Lonigo (30 km, +120 m, 7h)
- Tappa 16, Lonigo – Zevio (30 km, +90 m, 6h45)
- Tappa 17, Zevio – Verona (24 km, +60 m, 5h30)
- Tappa 18, Verona – Pastrengo (24 km, +100 m, 5h30)
- Tappa 19, Pastrengo – Peschiera del Garda (16 km, +80 m, 3h45)
- Tappa 20, Peschiera del Garda – Volta Mantovana (21 km, +50 m, 4h45)
- Tappa 21, Volta Mantovana – Rivalta sul Mincio (23 km, +40 m, 5h15)
- Tappa 22, Rivalta sul Mincio – Mantova (14 km, +20 m, 3h)
- Tappa 23, Mantova – Scorzarolo (26 km, +30 m, 5h45)
- Tappa 24, Scorzarolo – San Martino dall’Argine (25 km, +35 m, 5h30)
- Tappa 25, San Martino dall’Argine – Sabbioneta (15 km, +25 m, 3h15)
- Tappa 26, Sabbioneta – Solarolo Monasterolo (35 km, +50 m, 8h)
- Tappa 27, Solarolo Monasterolo – Cremona (33 km, +60 m, 7h30)
- Tappa 28, Cremona – Roncarolo (25 km, +40 m, 5h30)
- Tappa 29, Roncarolo – Piacenza (20 km, +50 m, 4h30)
- Tappa 30, Piacenza – Castelnuovo Val Tidone (26 km, +180 m, 6h)
- Tappa 31, Castelnuovo Val Tidone – San Damiano al Colle (20 km, +200 m, 5h)
- Tappa 32, San Damiano al Colle – B&B Monteguzzo (14 km, +170 m, 3h30)
- Tappa 33, B&B Monteguzzo – Casteggio (21 km, +150 m, 4h45)
- Tappa 34, Casteggio – Voghera (20 km, +90 m, 4h30)
- Tappa 35, Voghera – Berzano di Tortona (18 km, +100 m, 4h)
- Tappa 36, Berzano di Tortona – Spineto Scrivia (20 km, +150 m, 4h45)
- Tappa 37, Spineto Scrivia – Serravalle Scrivia (22 km, +180 m, 5h)
- Tappa 38, Serravalle Scrivia – Voltaggio (24 km, +350 m, 6h)
- Tappa 39, Voltaggio – Agriturismo La Sereta (13 km, +400 m, 3h30)
- Tappa 40, Agriturismo La Sereta – Campomorone (16 km, +300 m, 4h)
- Tappa 41, Campomorone – Genova (23 km, +450 m, 5h30)
Le tappe in bicicletta
La Via Postumia non è solo un cammino per pellegrini a piedi: è anche un magnifico itinerario ciclabile che attraversa l’Italia da est a ovest, connettendo l’Adriatico di Aquileia al Mar Ligure di Genova, lungo oltre 900 chilometri di strade secondarie, piste ciclabili e sentieri rurali. Pensata per i ciclisti del viaggio lento, la variante ciclabile è strutturata in 15 tappe consigliate, adattabili in base al livello di allenamento e al tipo di bicicletta utilizzata:
- Tappa 1, Aquileia – Carlino (46 km, 2h30)
- Tappa 2, Carlino – San Stino di Livenza (76 km, 4h)
- Tappa 3, San Stino di Livenza – Portegrandi (74 km, 4h)
- Tappa 4, Portegrandi – San Martino di Lupari (71 km, 4h)
- Tappa 5, San Martino di Lupari – Vicenza (61 km, 3h30)
- Tappa 6, Vicenza – Zevio (60 km, 3h30)
- Tappa 7, Zevio – Peschiera del Garda (64 km, 3h30)
- Tappa 8, Peschiera del Garda – Mantova (58 km, 3h)
- Tappa 9, Mantova – Sabbioneta (66 km, 3h30)
- Tappa 10, Sabbioneta – Cremona (68 km, 3h30)
- Tappa 11, Cremona – Piacenza (45 km, 2h15)
- Tappa 12, Piacenza – B&B Monteguzzo (60 km, 3h15)
- Tappa 13, B&B Monteguzzo – Berzano di Tortona (59 km, 3h15)
- Tappa 14, Berzano di Tortona – Voltaggio (68 km, 3h45)
- Tappa 15, Voltaggio – Genova (52 km, 3h)
I luoghi da non perdere
Camminare lungo la Via Postumia significa attraversare un’Italia nascosta, ricchissima di storia, arte e bellezza diffusa. Il viaggio inizia ad Aquileia, antica colonia romana e sito UNESCO, con i suoi splendidi mosaici pavimentali e la basilica patriarcale. Proseguendo, si incontrano piccoli centri come Concordia Sagittaria, che conserva un’area archeologica sorprendente, e città d’acqua come Treviso, con i suoi canali, portici e atmosfere medievali.
La tappa a Vicenza, città del Palladio, è uno dei vertici culturali del cammino, mentre Verona, con l’Arena, il Ponte Pietra e le tracce romane, è una sosta obbligata per gli amanti dell’arte e della storia. A Mantova, circondata da laghi e palazzi rinascimentali, si entra in uno degli ambienti urbani più armoniosi d’Italia, prima di proseguire verso Sabbioneta, gioiello cinquecentesco progettato secondo i canoni della “città ideale”.
Il cammino tocca poi Cremona, patria del violino, Piacenza, con le sue chiese romaniche e i palazzi nobiliari, e prosegue nell’Oltrepò Pavese, zona di dolci colline punteggiate da castelli e vigneti. Nell’ultima parte, la Via Postumia si fa più selvaggia e panoramica: si attraversano borghi antichi come Voltaggio e si entra infine a Genova, dove il cammino termina simbolicamente presso la Cattedrale di San Lorenzo, a pochi passi dal porto e dal mare.
Ogni tappa riserva sorprese culturali e paesaggistiche, e invita a rallentare per cogliere l’anima autentica di una terra che, per secoli, è stata crocevia di popoli, commerci e pellegrinaggi.
Quando partire
Il periodo migliore per percorrere la Via Postumia è la primavera (da aprile a giugno) e l’inizio dell’autunno (da settembre a metà ottobre). In queste stagioni il clima è generalmente mite, le giornate sono lunghe e si evitano sia le temperature elevate dell’estate che i freddi rigidi dell’inverno. La primavera offre paesaggi particolarmente rigogliosi, con campagne fiorite e borghi vivaci, mentre l’autunno regala colori caldi, vendemmie in corso e una luce più morbida, ideale per camminare o pedalare con calma.
È bene tenere presente che la Via Postumia attraversa zone climaticamente molto diverse: le prime tappe in Friuli Venezia Giulia e Veneto possono essere umide, soprattutto in primavera, mentre nel cuore della Val Padana (da Mantova a Piacenza) le estati sono molto calde e afose, con lunghi tratti esposti al sole. Le ultime tappe verso l’Appennino ligure possono presentare piogge improvvise e tratti scivolosi, quindi è consigliabile evitarle nei mesi più freddi o piovosi, come novembre e marzo.
In estate, il cammino è comunque percorribile, ma solo per chi è abituato a camminare o pedalare con temperature elevate e riesce a gestire bene l’idratazione e l’esposizione al sole. In questo caso, è preferibile partire presto al mattino, fare pause lunghe nelle ore centrali e scegliere tappe più brevi.
Consigli per il pellegrino
Affrontare la Via Postumia richiede spirito di adattamento, curiosità e una buona pianificazione: si tratta di un cammino lungo e vario, che attraversa pianure, colline, corsi d’acqua e rilievi appenninici, alternando strade sterrate, tratti asfaltati e percorsi poco segnalati. A differenza di cammini più strutturati come la Via Francigena o il Cammino di Santiago, la Via Postumia presenta una segnaletica non sempre continua, quindi è consigliabile munirsi di traccia GPS, guide aggiornate e applicazioni specifiche per l’orientamento.
Le tappe attraversano sia aree urbanizzate con tutti i servizi (farmacie, supermercati, ospedali), sia zone più rurali e isolate, dove conviene organizzarsi in anticipo per vitto e alloggio. È importante avere scarpe comode da trekking leggero, preferibilmente impermeabili, e uno zaino ben bilanciato, con abbigliamento adatto a un clima molto variabile, soprattutto nelle tratte padane umide o nelle colline dell’Oltrepò Pavese. Per le tappe finali verso l’Appennino ligure, è utile prevedere qualche giornata più leggera o tappe intermedie, in quanto i dislivelli aumentano sensibilmente.
Essendo un cammino culturale e non solo spirituale, la Via Postumia offre al pellegrino la possibilità di immergersi nella storia antica e nella vita quotidiana contemporanea: non è raro passare da un centro storico medievale a una tranquilla frazione agricola nel giro di pochi chilometri.
Cibo e prodotti tipici lungo il cammino
La Via Postumia è anche un itinerario del gusto, un viaggio attraverso le tradizioni culinarie di cinque regioni italiane. In Friuli Venezia Giulia, la cucina contadina si esprime nei formaggi di malga, nel prosciutto di San Daniele, nei piatti a base di mais e nelle gubane, dolci arrotolati con noci e grappa. Attraversando il Veneto, si incontrano i radicchi tardivi, l’asparago bianco di Badoere, i risotti con il pesce di fiume, e naturalmente i vini come il Prosecco e il Raboso.
Giunti in Lombardia, il cammino diventa un trionfo di sapori padani: tra Mantova e Cremona si gustano i tortelli di zucca, il salame cremonese, i bolliti misti con mostarda, i marubini in brodo e dolci come il torrone. La strada dei formaggi si apre nel Piacentino, dove si producono il Grana Padano, il Provolone Valpadana e salumi rinomati come la coppa piacentina. In queste zone, anche il vino ha un ruolo centrale: dai Gutturnio frizzanti ai bianchi dell’Oltrepò Pavese.
Nelle ultime tappe, tra le colline dell’Appennino ligure, si incontrano sapori montani e mediterranei: focacce croccanti, torte salate di verdure, l’olio extravergine della Riviera, e i piatti tipici di Genova, come il pesto alla genovese, la farinata di ceci e i pansoti con salsa di noci. Ogni giorno lungo il cammino è un’occasione per assaporare l’autenticità di territori diversi, che si raccontano anche attraverso ciò che portano in tavola.