Profumi, sapori e paesaggi unici: la Basilicata è una terra magica, ricca di infinite suggestioni. Un luogo in cui il tempo sembra essersi quasi fermato e i panorami lasciano senza fiato, incantando i visitatori. Una terra fatta di semplicità e genuinità, costellata di piccole città e di borghi in cui la storia abbraccia la natura e ogni scorcio sembra uscito da un dipinto. Qui, secoli di storia si mescolano a bellezze architettoniche, colline verdi, valli infinite e monti, ma anche a specialità locali che raccontano l’anima autentica del territorio.
Tra questi luoghi senza tempo, Venosa brilla come una gemma incastonata tra le morbide colline vulcaniche del Vulture. Città natale del poeta latino Quinto Orazio Flacco, simbolo del celebre Carpe Diem, e del madrigalista Carlo Gesualdo, Principe di Venosa, questo borgo affascinante è un viaggio nell’arte, nella cultura e nel gusto. Passeggiare per le sue vie significa attraversare secoli di storia: tra un castello aragonese, antichi mosaici romani, chiese medievali e resti dell’epoca imperiale, ogni angolo racconta qualcosa.
Una perla che profuma di vino
Ma a Venosa la bellezza non si ferma alla vista: si respira, si assapora. È il profumo del vino, dell’Aglianico del Vulture, rosso intenso e potente, che domina i calici e i racconti, prodotto d’eccellenza che nasce tra filari ordinati e paesaggi incantati. A due passi dal centro storico, in particolare, tra silenzi e tramonti dorati, si trova la Cantina di Venosa, fondata da un gruppo di viticoltori locali, che oggi è fra le realtà cooperative più rilevanti del Sud Italia, con più di 350 soci e una produzione che punta alla qualità.
Qui a Venosa il vino è buono, anzi eccellente, scriveva lo scrittore scozzese Norman Douglas. Ed è davvero così. Gli impianti sono modernissimi, ma ciò che rende speciale ogni bottiglia è l’incontro tra innovazione e tradizione. Ogni fase della lavorazione è seguita con attenzione: dalla vendemmia manuale alla selezione scrupolosa delle uve migliori, dalla macerazione lenta e controllata alla fermentazione. L’affinamento avviene in pregiati carati di rovere francese e di Slavonia, che donano al vino struttura, eleganza e profondità. Il risultato è un prodotto di qualità superiore, capace di esprimere non solo gusto, ma anche identità e memoria.

Un vino che non si beve soltanto: si vive. Come Venosa stessa, un piccolo universo dove la natura, la cultura e il buon vivere si incontrano, regalando a chi arriva un’esperienza profonda, vera, indimenticabile. Lontana dall’overtourism, ricca di autenticità, sapori e cultura, Venosa è il luogo perfetto per un viaggio che rigenera corpo e anima. E il punto perfetto per iniziare questo percorso fatto di relax e gusto è proprio Cantina di Venosa, che non è “solo” una cantina, ma un vero e proprio viaggio attraverso la cultura e i sapori di una terra generosa e straordinaria. Qui è possibile visitare i locali di affinamento e provare una degustazione vini direttamente in cantina, scoprendo le curiosità riguardo la produzione dell’Aglianico, dalla grande personalità.
L’anima liquida di Venosa
L’Aglianico del Vulture, infatti, è molto più di un vino: è l’anima liquida di una terra antica. Secondo la tradizione, furono gli antichi Greci a portarlo in Italia durante la fondazione di Cuma. Il suo nome, originariamente Hellenica, si trasformò in Hellanica e poi in Aglianico durante il dominio aragonese nel Regno di Napoli. Un vino che attraversa i secoli, nato tra le colline vulcaniche del Vulture, dove il terreno nero e minerale dona all’uva un profumo raffinato e un gusto profondo, quasi mistico.
Il vitigno, coltivato in queste terre aspre e generose, ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata, grazie a una combinazione perfetta di gradazione alcolica robusta, acidità equilibrata e una personalità vulcanica, densa, vellutata, con tannini appena accennati. Tra le etichette più iconiche c’è il Carato Venusio, Aglianico del Vulture Superiore DOCG, fiore all’occhiello della Cantina di Venosa: un rosso rubino intenso, asciutto, elegante, pensato per accompagnare piatti decisi come arrosti e formaggi stagionati.
Ma la cantina offre un ventaglio di esperienze sensoriali ancora più ampio: dal Matematico, blend di Aglianico e Merlot affinato in barrique francesi, al Gesualdo DOP, rosso porpora profondo, dal bouquet inebriante di frutti neri maturi e spezie. E poi il Verbo Rosato IGP, la Malvasia Verbo Bianco, il Terre di Orazio nelle sue varianti Aglianico, Rosé, Dry Muscat; i Vignali rossi, bianchi e spumanti; fino ai profumati Virgola, eleganti bollicine rosate o bianche, dolci o brut, che raccontano una Basilicata moderna ma fedele alle sue radici.
Degustare questi vini significa fare un viaggio sensoriale attraverso il tempo e lo spazio, tra storie antiche e passioni nuove, tra colline baciate dal sole e mani che, da generazioni, coltivano eccellenza con amore. Naturalmente, l’accoglienza è quella lucana: calorosa, genuina, fatta di piatti a base di salsiccia lucana e peperoni cruschi, di zuppe fragranti con fave e cicoria accompagnate dal pane, di lagane e ceci e di assaggi di caciocavallo podolico, che accompagnano il vino e lo completano, arrivando dritti al cuore.
Un borgo storico sorprendente
Un borgo che profuma di vino e racconta una storia lunga secoli, capace di condurci in una Basilicata che pochi conoscono: quella delle colline vulcaniche, della natura incontaminata e dei silenzi che rigenerano. Venosa è un luogo sospeso nel tempo, dove la bellezza si svela lentamente, tra scorci antichi e atmosfere che incantano. Passeggiando fra le sue vie acciottolate, ci si ritrova immersi in un patrimonio straordinario: il Castello Aragonese, imponente e severo, veglia da secoli sul paese, mentre poco distante si aprono le meraviglie del Parco Archeologico, con l’anfiteatro romano, le terme, i mosaici e i resti di domus patrizie che raccontano l’età imperiale.

La visita continua nella Chiesa della Santissima Trinità, dove sacro e storia si fondono, e poi nella cosiddetta Incompiuta, una cattedrale mai terminata, misteriosa e affascinante, che lascia chiunque senza parole. E ancora, la Casa di Orazio è una tappa irrinunciabile per chi vuole respirare il passato. Ogni angolo di Venosa parla, sussurra, accoglie. C’è una poesia fatta di pietra e silenzio, una bellezza antica che non ha bisogno di clamore per farsi ricordare. Venosa è un viaggio nell’anima della Basilicata: autentica, profonda, indimenticabile.