Savogno e Codera, i borghi fantasma della Valtellina

Tra i borghi abbandonati più belli d'Italia, due si trovano in Lombardia. E sono casa di leggende e di misteri

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Redazione

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Hanno sempre un fascino unico, le città fantasma. In Italia e nel mondo, interi quartieri abbandonati nascondono segreti e misteri. Attraggono e, insieme, fanno un po’ paura.

Dal Piemonte alla Sicilia, il Bel Paese di “ghost town” è pieno. Alcune sono note, e super fotografate. Altre sono invece pressoché sconosciute. Ma ce ne sono due, in Lombardia, che di recente sono state riscoperte e che – una visita – la meritano di certo.

Perché non è, Consonno, l’unica città abbandonata della regione. Ce ne sono altre due ugualmente affascinanti: Codera e Savogno. La prima, sita in provincia di Sondrio, non ha strade carrozzabili: la si può raggiungere solamente a piedi, percorrendo un vecchio sentiero a piedi. Ed è, questo, un percorso che vale la pena compiere: il paesaggio in cui il sentiero è immerso ha un aspetto medievale, misterioso, e il paese tutto – disabitato sin dagli anni Sessanta – è intriso di leggende.

Si racconta che, a Codera, vaghi l’anima del malvagio Valfubia, un brigante condannato per i suoi misfatti che – come un’anima in pena – cammina per tutta la notte, cambiando sempre aspetto. Talvolta è un maiale, talvolta un uccello. E, ancora oggi, si possono sentire le sue urla di rabbia contro la luna. Ecco perché, gli anzianzi dei paesi vicini, consigliano di recarsi a Codera “armati” di rosario: solo stringendolo tra le mani, e pregando la Madonna, lo si può allontanare. Un’altra leggenda racconta di un giovane che, nel Quattrocento, si innamorò di una fattucchiera: un giorno, recandosi a casa sua, invece di trovare l’amata così come la conosceva, trovò un’orribile strega. E si ritrovò protagonista di un rito diabolico.

Codera

Ancor di più bisogna camminare per raggiungere Savogno: una ripida mulattiera, coi suoi 2.886 gradini, arriva sino al vecchio borgo arroccato sul fianco di una montagna. Le sue case, tutte a favore di sole, sono disposte a piramide. E, costruite in pietra, sono carratterizzate da ampi loggiati sulla parte frontale. Importante punto di transito per chi si recava a Coira, capitale delle Tre Leghe dei Grigioni, nel Seicento fu colpito dalla peste. Iniziò a svuotarsi progressivamente, sino a divenire un borgo fantasma negli anni Cinquanta del Novecento.

A vederlo, sembra che il tempo qui si sia fermato. E, per chi lo volesse, si può proseguire sino alla Cascata dell’Acquafraggia. Una meraviglia della natura, a due passi da uno splendido borgo fantasma.

Savogno