Cosa vedere a Montelupo Fiorentino

A breve distanza da Firenze, Montelupo Fiorentino rappresenta uno dei borghi più incantevoli della Toscana

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Redazione

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Una manciata di chilometri è quella che separa la città di Firenze da uno dei suoi borghi più affascinanti: Montelupo Fiorentino, un piccolo comune di meno di 15.000 abitanti che sorge in corrispondenza della confluenza tra il fiume Arno ed il torrente Pesa.

Il fertile territorio di Montelupo era abitato sin da periodi preistorici e, frequentato sia dagli Etruschi prima che dai Romani poi, fu in epoche successive tra gli scenari delle acerrime contese tra le influenti famiglie nobiliari della zona: Montelupo si trova infatti proprio in un particolare punto di transito delle vie di comunicazione che collegavano e collegano tutt’oggi grandi città come Firenze, Pisa e la vicina Siena.

È un paesaggio collinare fatto di vigneti, campi e boschi a fare da cornice al borgo di Montelupo, un ambiente ancora incontaminato e immune dalla frenesia che dilaga nei grandi centri urbani. Partire per un itinerario alla scoperta di questo piccolo gioiello toscano significa tuffarsi in un contesto caratterizzato da natura e storia, arte ed accoglienza sincera, cultura e piaceri della tavola.

Cosa vedere a Montelupo Fiorentino?

L’elemento che più caratterizza la storia di Montelupo, nonché la sua personalità, è il suo forte legame con la ceramica, di cui il borgo fu fervente centro di produzione fin dal XIII secolo e che condusse il paese ad essere un’eccellenza nel settore in epoca rinascimentale, conosciuta e rinomata non solo nei confini italiani ma anche in Europa.

I primi manufatti duecenteschi realizzati qui erano contraddistinti da decorazioni di ispirazione ispano-moresca ed il successo delle maioliche montelupine portò alla creazione nel paese di un esorbitante numero di fornaci specializzate che si moltiplicarono per i secoli successivi e raggiunsero nel Quattrocento il loro apice. Il fervore di questo mercato si protrasse nel tempo, conoscendo un lieve declino sono verso la fine del XVII secolo, ma tenendosi comunque in vita anche nelle epoche successive ed arrivando, seppur ridimensionata, ai giorni nostri.

Sono numerose le ceramiche rinascimentali di Montelupo ad essere conservate nei più prestigiosi musei del mondo e l’antica tradizione viene oggi tramandata nel borgo di generazione in generazione: esistono qui molte aziende di produzione di ceramica, scuole dedicate a questa raffinata arte, nonché associazioni che si occupano di tenere vivo questo aspetto peculiare di Montelupo.

Il borgo fa parte della Strada della Ceramica di Montelupo, un percorso di scoperta, costituito per valorizzare la storia del prodotto artigianale, che coinvolge anche parte dei comuni limitrofi, ed è visitabile in paese l’interessante Museo della Ceramica. Si tratta di un ampio polo espositivo che racchiude reperti storici e maioliche risalenti alle diverse epoche di produzione, alcune databili al Duecento, altre al più recente periodo rinascimentale ed oltre. Si possono notare qui le differenti preferenze decorative dei secoli che si sono succeduti, ma anche e soprattutto la dedizione totale dei maestri artigiani montelupini.

Montelupo Fiorentino: tra ville ed enogastronomia

Se ci si trova a Montelupo, merita certamente una visita anche La Villa Medicea dell’Ambrogiana, situata a poca distanza dalla via principale del borgo e vicina alla confluenza dei due fiumi che lo bagnano.

La villa a impianto quadrangolare fu acquistata nella seconda metà del XVI secolo da  Ferdinando I de’ Medici, il quale riedificò in parte l’edificio con importanti aggiunte strutturali e decorative. A caratterizzare la residenza sono oggi le due quattro torri angolari ed i quattro portoni di accesso, ma anche l’ampia corte interna ed i suoi scenografici giardini. Il suo aspetto è quello di una piccola fortezza ed il suo profilo è facilmente avvistabile dalle colline e dai paesi circostanti.

Agli inizi dell’Ottocento, la Villa dell’Ambrogiana subì ulteriori interventi e per la prima volta nel 1854 l’edificio divenne un centro di cura per le malattie mentali, per volere del Granduca Leopoldo II. Diventata in seguito carcere minorile e femminile, la villa fu trasformata verso il finire del XIX secolo in Ospedale Psichiatrico Giudiziario, funzione che conserva ancora oggi: attraverso visite guidate è possibile oggi ammirarne alcune sale, gli esterni ed i giardini.

Per completare una visita del borgo inoltre, è impossibile farsi sfuggire un assaggio dei suoi sapori più tipici, frutto di un’enogastronomia toscana sempre incredibilmente viva e deliziosa. Non mancano in queste zone i ristoranti ma anche gli agriturismi, dove sedersi e gustare sapori autentici, accompagnati dall’inconfondibile quiete di questi angoli della penisola. Oltre ai piatti più celebri della tradizione toscana, a Montelupo e d’obbligo provare il Pan Bistugio.

Si tratta di una ricetta semplice e preparata con gli ingredienti locali e reperibili nei dintorni del borgo, come farina, scorze di limone, pinoli, uova, latte e mandorle: il top è accompagnarla con uno dei vini del Chianti, sempre un paradiso per il palato ed apprezzabili sia dagli intenditori che dai semplici amatori della buona cucina.

Un viaggio tra cultura, tradizioni e piaceri del palato che non mancherà di rendersi indimenticabile.