Nel mondo ci sono alcuni Paesi non riconosciuti: ecco quelli in Europa

Il parlamento di una nazione che si riunisce in un bar. Negli Stati non riconosciuti capita anche questo

Immaginate di puntare il dito a caso su un mappamondo e scegliere così il Paese dove trascorrere le vacanze. Sicuramente la scelta cadrebbe su una qualche nazione nota. Ma se questo non dovesse succedere? Forse non tutti sanno che esistono decine di piccoli Paesi non riconosciuti, a cui non basta avere dei confini e una Capitale per esistere, hanno bisogno anche del riconoscimento degli altri Stati. Se questo manca, gli è negata l’esistenza e non compaiono nella geografia politica mondiale, ma ciò non vuol dire che non esistano.

Ritornando al nostro mappamondo, potrebbe capitare di puntare il dito su Christiania, uno dei Paesi non riconosciuti. Quartiere di Copenhagen autonomo dal 1971 e fondato da un gruppo di hippy danesi. Inizialmente riconosciuto dal governo della Danimarca, a cui si pagano le tasse in cambio del territorio, sparirà se entro il 2018 i suoi abitanti non acquisteranno il suolo occupato. È facile da raggiungere, si trova proprio nel centro della città.

Oppure la scelta potrebbe ricadere su un piccolo Paese della provincia di Imperia, in Liguria, al confine con il Principato di Monaco, chiamato Seborga, proclamatosi Principato dopo un referendum cittadino nel 1995. Gli abitanti di questa cittadina hanno una loro moneta, il Luigino, del valore di circa 6 dollari statunitensi, hanno uno stemma e le automobili hanno una loro targa. Ovviamente tutto ciò non è riconosciuto dall’Italia, a cui pagano comunque le tasse.

Dei Paesi non riconosciuti, Uzupis, quartiere degli artisti di Vilnius, in Lituania, indipendente dal 1998, è il più singolare. Ha un presidente, un parlamento che si riunisce in un bar e leggi proprie, che forse sono le più strane e improbabili che si possano immaginare. Qui fra le altre, si sancisce il diritto di ogni cittadino a oziare.

Uno dei Paesi non riconosciuti si trova nella ex Unione Sovietica, dove gli abitanti della Transisistria hanno deciso di proclamare la propria autonomia. Qui il tempo si è fermato, una statua di Lenin è posta davanti al parlamento nella Capitale Tiraspol e la bandiera ha ancora impressi falce e martello. L’economia si basa sul commercio di armi e il servizio segreto si chiama ancora KGB. Si arriva facilmente da Odessa in treno e non sono necessari particolari visti, solo un po’ di pazienza con lo zelo della polizia locale, rigorosissima in tutti i controlli.

 

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