Una terra incantevole, un cammino che vede incontrarsi e stringersi in un abbraccio il verde degli alberi, l’azzurro del cielo e il blu del mare. Sì, il Gargano è una cornice straordinaria che già, di per sé, fa sognare. Non tutti però ne conoscono il cuore più profumato: quello composto dagli agrumeti.
Immaginate delle ampie aree verdi che permettono di tornare indietro nel tempo, evocando antiche abitudini e passioni grazie a odori freschi e pungenti e a frutti colorati e succosi, dei piccoli soli splendenti che fanno capolino tra fronde superbe: avrete un’idea di ciò che succede intorno ai Comuni di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico.
Vale la pena fare un viaggio profumato negli agrumeti dello Sperone d’Italia perché sono davvero unici. Per comprendere quanto lo siano basta pensare che si tratta degli unici agrumeti su tutta la costa adriatica. La loro presenza è storica ed è simbolo di resistenza, resilienza e determinazione.
Sì, perché gli agrumi non sono nati su questa terra, ma sono stati importati dall’anno Mille. Antichi agricoltori decisero di coltivarli per creare delle isole naturali su terreni calcarei che, apparentemente, sembravano inospitali. Fu un successo: gli agrumi erano (e sono!) talmente buoni da diventare merce preziosa. Se ne trova testimonianza nella letteratura e nelle corrispondenze commerciali, che documentano l’intensificarsi delle vendite di arance e limoni nel corso dei secoli.
La portata della creazione degli agrumeti è stata però ben più vasta: non solo ben si accordano con il clima e il terreno dell’area, ma ne esaltano la bellezza grazie dando vita ai cosiddetti giardini, oasi ricche e prolifiche che catturano i sensi e trasmettono emozioni.
Gli agrumeti del Gargano, inoltre, sono diventati parte integrante della cultura dei succitati comuni di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico. Schiere di sapienti coltivatori si tramandano segreti per dare vita ad arance dal sapore agrodolce a limoni dolci, gustosi, unici nel loro genere.
Da queste aree verdi provengono agrumi unici, che riempiono gli alberi per tutto l’anno dandosi il cambio nel maturare: le arance bionde, le arance melangolo, le arance durette e il limone femminello. Quest’ultimo, per altro, è la varietà di limone più antica d’Italia.
Il consiglio non è solo quello di visitare gli agrumeti, quando possibile, ma anche e soprattutto quello di gustare le specialità realizzate con i succitati frutti: l’esperienza sarà talmente appagante che farete carte false pur di tornare.