Viaggiare da soli in Thailandia

Il paese ideale per iniziare a viaggiare in solitaria

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SiViaggia

Redazione

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Pubblicato: 5 Marzo 2020 17:19

La Thailandia è un posto meraviglioso e uno dei luoghi in cui è più facile viaggiare, in particolar modo da soli. Le persone sono molto cordiali, è un paese sicuro e i trasporti e gli alloggi sono di facile accesso per tutti. In tutti i miei anni di travel coaching ho sempre suggerito la Thailandia come prima meta per un viaggio in solitaria per chi magari stesse cercando un luogo tropicale e con una discreta vita sociale.

La Thailandia è un paese con più anime, rispetto alla prima volta in cui ci sono andata, nel 2000, oggi ha sviluppato delle offerte per viaggiatori dai gusti molto diversi. Forse non tutti sanno che il nord della Thailandia rappresenta forse il centro mondiale dei nomadi digitali, ossia tutte quelle persone che lavorano da remoto e che non hanno bisogno di una location fissa. Per questo motivo, intere zone, come quella di Chang Mai si sono trasformate e hanno tantissimi caffè o ristoranti con connessioni wifi, possibilità di alloggiare in luoghi molto confortevoli e una discreta vita notturna, molto meno trash rispetto a Bangkok ed alcune isole. Il turismo negli ultimi anni si è evoluto distinguendosi per interessi, ad esempio la Thailandia è famosa in tutto il mondo per le arrampicate su roccia e nello specifico la provincia di Krabi, nelle famose spiagge di Railay e Tonsai, in questo piccolo fazzoletto di terra avrete la possibilità di imparare e praticare arrampicata da insegnanti meravigliosi e di godevi un’atmosfera decisamente rilassata e hippy.

viaggiare a Tonsai Tailandia

La Thailandia è anche il paese dove avrete la possibilità di prendere il brevetto per fare immersioni spendendo davvero pochissimo, il primato del corso più economico del mondo se lo contendono la Thailandia e l’Honduras. Molte persone iniziano ad immergersi nell’Isola di Koh Tao o Koh Pangan, che si trovano nel mare del Golfo di Tailandia, è sicuramente un’ottima idea perché ci sono poche correnti, una buona visibilità e adesso, dopo diversi anni, la fauna e la flora sottomarina sono decisamente migliorati dai tempi dello Tsunami. Se invece siete già degli esperti in campo immersioni vi consiglio di dedicare qualche giorno a Koh Lanta, nel mare delle Andamane, si trova in un punto strategico dove le correnti fanno convergere moltissimi pesci e le piccole isole disabitate nelle vicinanze regalano colori nei fondali davvero meravigliosi. Le isole Similan sono sicuramente il posto migliore per immergersi in Thailandia, è un arcipelago disabitato, il modo migliore per visitarle è in barca, se fate immersioni in una liveaboard ossia una imbarcazione equipaggiata per le immersioni dove potrete tuffarvi nel blu fino a 4 volte al giorno. In alternativa si possono visitare le isole in tenda, ma ricordatevi di non lasciare nulla sulla spiaggia perché sono in aria protetta.

Il vostro itinerario in Thailandia potrà essere in parte influenzato dalla stagione e quindi dalle relative piogge. Il periodo migliore per andarci, è durante il nostro inverno, quando lì c’è la stagione secca, in questi mesi nella parte continentale sarà leggermente più fresco e meno umido. Durante la nostra estate invece siamo in piena stagione delle piogge, in molti casi potremmo trovarci in regioni allagate specialmente al nord. In questa stagione a Bangkok e al nord l’umidità potrebbe essere davvero molto intensa, il posto migliore dove andare per trovare bel tempo al mare è sicuramente il lato del golfo della Thailandia e quindi le isole di Koh Samui, Koh Pangan, Koh Tao e le altre.

grattacielo Bangkok

Per costruire un viaggio bilanciato in Thailandia io vi suggerisco di dedicare la prima parte alla scoperta della cultura e la seconda parte al relax al mare. Tutti i viaggi partono da Bangkok la sua capitale che non dorme mai, la città è molto bella ed interessante, se è la prima volta che la visitate vi suggerisco di dormire lungo il fiume, se invece ci siete già stati potrebbe essere interessante spostarvi verso Sukhumvit, un quartiere meno turistico e molto frequentato anche da expat. La zona più popolare e con la maggior parte di alloggi a buon mercato è Khao San Road, personalmente non è il genere di luogo che consiglierei, è molto rumoroso si trovano tantissimi ragazzini ubriachi e non è il massimo della sicurezza, però ovviamente se cercate una serata folle va benissimo. una buona idea invece potrebbe essere orientare una delle vostre notti nella capitali su un roof top bar che dopo il film 007 sono diventati davvero popolari a Bangkok.

Viaggiare in Tailandia significa anche cercare di imparare di più sul grande impero del Siam e quindi è fondamentale andare a visitare le città di Ayutthaya e Sukhothai. Ayutthaya è raggiungibile in giornata da Bangkok perché si trova a meno di 100km, rappresenta l’antica capitale del regno di Siam, è possibile visitare le rovine della città vecchia anche se sono rimasti in piedi solamente gli edifici religiosi e quindi templi, pagode e monasteri buddisti. Iconografiche sono le teste di Buddha abbracciate dalle radici degli alberi, una delle mie immagini preferite del paese.

templi thai

Per raggiungere Sukhothai invece è necessario prevedere di dormire in loco perché sono necessarie diverse ore di strada. Questo rappresenta il più bello e importante sito archeologico della Tailandia, è molto interessante la sua struttura architettonica dove templi e piscine rettangolari si alternano regalando incredibili giochi di luce, specialmente all’alba e al tramonto.

Più ci incamminiamo verso il nord e più il paesaggio si trasforma in una foresta fitta ed impenetrabile. Nella zona di Pai e come dicevo prima, di Chang Mai e Chang Rai si trovano alcuni dei più bei trekking che si possano fare in questo paese. Fate molta attenzione a rivolgervi solamente ad operatori ecosostenibili e che mettano al primo posto il rispetto della natura, evitate qualsiasi tipo di tour in sella di elefante , se il vostro trekking sarà abbastanza selvaggio, avrete modo di incontrare gli elefanti liberamente nella foresta. Da un punto di vista etnico, il nord della Tailandia condivide con il vicino Myanmar l’etnia Padaung, le cui donne sono famose per essere le “donne giraffa”. Questa usanza ha radici molto antiche, dall’età di 6 anni le bambine venivano costrette ad indossare gli anelli di ferro pesanti e ad allungare il proprio collo, rompendo le clavicole in maniera irreversibile ed ad allungare le vertebre, ovviamente questa pratica oltre ad essere estremamente dolorosa impedisce alle donne molti movimenti. Questa tradizione era “colorita” con il valore della bellezza, ma era un segno di sottomissione in quanto se una donna era accusata di adulterio venivano rotti gli anelli provocando così la morte per la rottura del collo. Questa pratica originale è praticamente abbandonata, alcune donne indossano degli anelli di piombo, ma come collana, non tanti da romperle le ossa. In Thailandia c’è solo un villaggio in cui questa pratica esiste ancora ed è mantenuta solo a causa dei turisti che pagano per vedere questo fenomeno da baraccone, quindi per piacere evitate d’andarci per spezzare questa catena del dolore almeno per le generazione future.

Similan

Tornando alle isole io mi soffermerei più su quelle che affacciano sul mare delle Andamane perché, a mio gusto personale, sono le più belle. Ricordiamo che in Thailandia ci sono centinaia di isole, molte disabitate o quasi, quindi in qualsiasi momento potrete avere un’isola disabitata o quasi, dipende solo dal vostro grado d’adattamento. Per quelle alquanto “popolate”, vi consiglio sicuramente una visita a Phi Phi Island, anche se negli anni dopo il lancio del film The Beach era diventata preda del turismo di massa, ora la situazione si è normalizzata. La famosa Maya Bay ha ridimensionato l’accesso, sono tornati gli squali e un sacco di vita sottomarina, anche in questo caso, viaggiate responsabilmente, niente motoscafi con alcol e musica a palla, scegliete le long tail boat guidate dai locali e mangiate cibo cucinato sul posto. Una delle isole più divertenti in questi anni è Koh Lipe, acqua cristalline e tantissimi localini con musica e feste, è un turismo tranquillo, giovane, non sfarzoso, da qui si possono fare tantissime escursioni in paesaggi meravigliosi nelle vicinanze. Merita anche un salto a Koh Boulogne dove c’è una grande comunità francese, infatti trovate delle baguettes buonissime. Anche se spesso si associa Phuket ad un turismo di basso livello, direi che una visita la merita tutta, primo perché è una isola molto grande, molto varia e che nasconde mille tesori poco conosciuti e poi perché Phuket Town merita sicuramente una visita, è una delle poche città coloniali portoghesi e ha un’architettura davvero differente rispetto al resto del paese.

Koh Lipe

 

La Thailandia è un paese meraviglioso e molto vario, non vi stancherete mai di tornarci e di scoprire nuovi angoli e nuove isole, io ci sono stata tre volte e sogno la prossima volta che volerò lì.

Phuket Town