Tutti abbiamo sognato almeno una volta la vita all’interno di Buckingham palace, quella fatta di grandi balli in maschera, di cene luculliane in compagnia di principi e principesse, consoli e ambasciatori, star del cinema e della Tv, di gallerie d’arte e biblioteche.
Chissà cosa accade dietro quella enorme facciata che tutti i turisti che visitano Londra hanno ammirato. Qualcosa si sa, se non altro perché alcune stanze da qualche tempo sono state aperte al pubblico e, di recente, è nato un tour virtuale del Palazzo Reale che sonsente di ammirare alcuni degli ambienti interni. Non tutti però.
Delle 775 stanze, di cui 92 uffici, 52 camere da letto principali e 188 per la servitù e ben 78 bagni ce n’è una a cui nessuno, se non la Regina Elisabetta II in persona e alcuni selezionatissimi ospiti possono accedere mai: è la “Room 1844”. Un palazzo del genere, infatti, con la sua storia secolare non può non celare dei segreti.
La residenza fu costruita dal duca di Buckingham nel 1703 e acquistata nel 1761 da Giorgio III per sua moglie, la Regina Charlotte. Fu, però, sotto la Regina Vittoria (che regnò dal 1837 al 1901) che divenne ufficialmente il cuore della monarchia britannica.
La stanza 1844 si trova proprio sotto gli appartamenti di Stato. Vi si arriva attraverso la Grand Marble Hall, un salone d’ingresso interamente rivestito di marmo bianco con colonne e statue. Questo salone ha una particolarità: l’arredamento non viene mai cambiato da almeno 200 anni.
La stanza 1844 deve il suo nome all’anno in cui fu ridecorata, in occasione della visita dello zar Nicola I. Si tratta di un ambiente piuttosto grande, con i ritratti imponenti di Re Giorgio IV e di Federico duca di York alle pareti, impreziosito da una scrivania in stile neoclassico con candelabri in malachite usata dalla stessa Regina.
È qui che Elisabetta registra i filmati di auguri di Natale inviati a tutti i sudditi del Commonwealth ed è sempre qui che incontrò, fra i vari ospiti, i coniugi Obama. Non si conosce la ragione precisa per cui la “room” accolga solamente alcuni ospiti e altri no, ma pare che questa tradizione sia una sorta di “portafortuna”, non solo per la Royal Family, ma anche per i sudditi stessi.